Capitolo settantuno ~ Colin's pov

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Mi sentivo un verme, una nullità, era uscito il mostro che stava dentro di me proprio con la persona che non volevo che usciva. Una parte di me non si sentiva in colpa per tutto quello che avevo fatto a Chanel, invece l'altra parte si stava logorando ogni brandello di pelle.
La sentii piangere tutta la notte e non feci niente, non volevo che quelle mani che prima l'avevano toccata con violenza, poi dopo l'accarezzavano con dolcezza, non erano più degne di toccare quel corpo così angelico, puro.

Sono sdraiato sul letto con gli occhi chiusi, sto facendo finta di dormire, perché non ci riesco, so che questa è l'ultima notte che portò dormire accanto a lei, faccio un grande respiro, apro le narici, ho bisogno di respirare tutto il suo profumo, l'odore della sua pelle, per poterlo sentire quando lei non ci sarà più accanto a me. Sto facendo il conto alla rovescia, sperando che la mattina non arrivi mai, perché alle prime luci del giorno che entreranno nelle tapparelle della finestra ed lei appoggerà i suoi piedi sul pavimento, la nostra storia sarà arrivata alla conclusione, mi manca l'aria solo al pensiero di tutto questo. In quel momento sento il suo corpo muoversi, continuo a fare finta di dormire, si alza dal letto, piano, quindi mi rendo conto che lei non vuole vedermi, parlare con me.
Appena sento la porta della camera chiudersi, apro gli occhi, prendendo tra le mani il foglio che ha appena appoggiato sul letto. Sgrano gli occhi, nel leggere quelle due parole, non è tanto leggere quelle due maledette parole, ma che non c'è scritto altro, niente, mi stava facendo male ancor di più, perché era rimasta indifferente invece di insultarmi, di mandarmi al diavolo sputando tutto il suo veleno.
Mi alzo dal letto, con tutta velocità vado sotto la doccia e mi preparo ed esco. Prendo la mia macchina e guido come un pazzo per arrivare in caserma, ho bisogno di vederla, ho bisogno di farla sfogare sennò la perderò per sempre.
Arrivo in caserma, parcheggio la macchina ed inzio a cercarla con lo sguardo, ma non la trovo, vado verso il giardino per vedere se si sta allenando, ma non c'è neanche lì. Cammino per andare in mensa, ma mi trovo davanti la figura del colonnello, che mi blocca <<Moore! Johnson?>> I miei occhi lo guardano smarriti, scuoto la testa ed il colonnello continua <<Ok! Appena arriva, venite nel mio ufficio!>> Mi giro, trovandomi davanti Chanel, passa davanti a noi, indifferente, senza rivolgerci di uno sguardo, il colonnello la chiama <<Johnson! Stavo proprio parlando di te adesso con il maggiore Moore! Ti stavamo cercando!>> Lei inzia a parlare con lui, ma io non sento le parole che dicono, perché nel preciso istante che guardo i suoi occhi, rimango imbambolato.
Vedo che sobbalza ed il colonnello continua <<Stavo pensando, di andare verso il fiume, vorrei far fare un addestramento un po' diverso per i ragazzi che tra poco diventeranno ufficiali!>> In quel momento appena sento le parole del colonnello il mio cuore inizia a palpitare, ho bisogno di avere un confronto con lei. Vedo che lei sgrana gli occhi <<Colonnello, gli allievi poi con chi rimangono? Posso stare con loro!>> Il colonnello inzia ad agitare le mani al cielo <<No! Johnson tu mi servi sul posto con il maggiore Moore, con gli allievi ci starà Baker!>> In quel momento ci guardiamo entrambi fulminandoci. Ho capito che lei non vuole avermi vicino, quindi prendo la parola  <<Si, colonnello il capitano Johnson deve studiare, non può rimanere in caserma!>> Il colonnello scoppia a ridere <<Non fate i moralisti! Vi ho visto come vi guardate, ormai tutta la caserma non parla di altro! Quindi una scusa in più per stare da soli!>> Rimaniamo impietriti alle parole del colonnello, mentre parla di noi, ma purtroppo non siamo più quei due che sta dicendo il colonnello, adesso ci odiamo e basta ed io ho distrutto il  nostro rapporto. Rimango lì perché il colonnello, mi sta trattendo per dirmi le ultime cose, quando vedo Chanel che si sposta da noi, guardo verso di lei e poi verso il colonnello <<Signore, si ho capito tutto!>> E mi congedo, corro verso di lei, mettendomi davanti <<Chanel! Perfavore...>> Non mi da il tempo di continuare il mio discorso e mi sposta, per andare verso lo spogliatoio. Ma sono insistente, mi metto di nuovo davanti a lei, la mia voce è tremante<<Ti prego! Ascoltami!>> Appena le sente le mie parole, mi fulmina con lo sguardo, i suoi occhi sono pieni di rabbia <<Cosa devo ascoltare! Hai ancora il coraggio di parlare, dopo tutto quello che mi hai detto?! Hai detto tu che devo dimenticarti, ecco adesso lo sto facendo, quindi lasciami in pace! Lo sai che ho capito dopo questa notte? Che tu invece di prendere come esempio la tua infanzia, la tua vita, per diventare un uomo migliore, per non far provare quello che hai vissuto tu alle persone che gli vuoi bene, tu sei peggio di tua madre e del tuo patrigno! Come cazzo ti è venuto in mente di fare il militare? Che sei un mostro!>> Sgrano gli occhi, quella parola "sei un mostro!" rimbombano nella mia testa, inzio a farfugliare parole senza senso, ma lei non mi considera per niente, uscendo dallo spogliaioto. Non volevo accettare che non aveva parlato di noi, del nostro rapporto che era arrivato alla fine, ma  pensava solo al mio comportamento dicendo quelle diavolo di parole, lei mi aveva detto che ero peggio delle persone che mi avevano cresciuto, ed il mio petto si stava spaccando in due. Rimango lì immobile, mi aveva pietrificato ed io non sapevo più che cosa fare, per riconquistare la sua fiducia, per riprendermi il suo amore.

Che Stupida Promessa! #SAGA《PRIMO VOLUME》 STORIA COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora