Capitolo novantadue ~ Forse questa era la mia fine...

1.5K 56 8
                                    

Guardo Steve che si strappa la maglietta, mettendola sopra la mia gamba per fermare il sangue, Colin intanto guarda la mia spalla, i suoi occhi sono preoccupati, forse questa ferita è più grave di quello che pensavo. Steve mi prende in braccio, intanto Colin inzia a sparare per lasciare il nostro passaggio libero. Corriamo veloci per la città con i proiettili che ci passano vicini, sento il cuore di Steve battere fortissimo, le mie braccia stringono forte il suo collo, i nostri occhi si incrociano per un istante, mi perdo nei suoi occhi verdi topazio e le mie paure scompaiono.

Docidi ore prima

<<Maggiore! Maggiore Johnson mi sente!>> Sento l'operatore che mi parla, guardo fuori mentre il mio aereo si sta schiantando al suolo, non ci penso due volte prendo la pistola ed inzio a sparare sul vetro, colpisco sempre lo stesso punto, il vetro scoppia, mi giro prendo il mitra ed esco di fretta. Mi lancio nel vuoto, sento il vento sopra i miei capelli ed apro il paracadute. Scendo nella città, vedo i guerriglieri ed inizio a sparare contro di loro, sento un proiettile entrare nel mio corpo, passare la mia carne, mi rendo conto che la mia spalla è ferita, il sangue gocciola fino sopra la mia mano, ma non mi fermo continuo a sparare. Sgancio il paracadute e cado per terra, sento delle mani che mi prendono con forza, mi giro e mi rendo conto che  sono circondata. I miei occhi si muovono, non riesco a trovare una via d'uscita, in pugno il mitra ed inzio a sparare, alcuni guerriglieri cadano per terra, ma niente sono troppi, mi vengono in contro, ma io non mi fermo continuo a sparare, fino a quando vengo colpita di nuovo. Sento quel proiettile entrare nella mia coscia, il freddo entra nella mia carne, le mie gambe tremano, facendomi cadere per terra. Un guerrigliere mi prende per i capelli, alzo lo sguardo e gli sferro un gancio in pieno viso, lui cade ed arriva subito un altro, i suoi calci sono lancinanti sopra il mio stomaco, mi piego mettendomi le mani sopra la pancia, non riesco a respira, prendo il coltello dalla mia tasca e lo infilso nella sua gamba, mi alzo a stento, prendo la pistola e gli sparo.
Trascino il mio corpo con i gomiti, verso dei barili, mentre guardo il mio aereo andare a fuoco. Appoggio la schiena sopra un pezzo di legno, la mia squadra è bloccata, non riescono ad avvicinarsi, in quel momento chiudo gli occhi, la paura si infila nelle mie vene ed inzio a pensare che forse non riuscirò mai a tornare a casa.
I flash della mia vita sono nitidi nella mia mente, vedo la mia famiglia, il viso sorridente di mio fratello e mia sorella. Mia mamma ai fornelli, il suo buon profumo di lavanda. I capelli nero corvino di mio padre, quel suo profumo di muschio è come se fosse qui vicino a me in questo momento. Scuoto la testa, mi viene quasi da ridere, io che ero un fallimento con gli uomini stavo quasi per sposarmi, avevo avuto due proposte di matrimonio e soprattutto mi amavano due uomini che erano la fine del mondo. Per colpa di quella stupida promessa, nella mia vita non ho mai voluto amare nessuno, perché l'amore fa male, fa solo soffrire e invece adesso avevo trovato tutto. In un anno ho scoperto che cosa significa amare, aver paura di perderlo, capire i suoi spazi, annullarsi per il bene del tuo fidanzato. Bastava uno sguardo per capire il suo stato d'animo, non credevo a niente, invece l'amore ti mescola i corpi senza chiederti il permesso, ti fa vivere dal respiro di un'altra persona ed adesso che avevo provato tutte queste cose stavo per morire.

Arriviamo vicino l'aereo di Colin, sento la sua voce ovattata che si rivolge a Steve  <<Mettila sull'aereo!>> Vedo i muscoli di Steve gonfiarsi, le vene uscire fuori quasi dalla sua pelle. Sento altre voci ma io non riesco a capire chi sono, mi sembra però così famigliare. Continuano a parlare  <<Abbiamo salvato tutti! Andiamo via!>> Vedo Colin e Steve salire sopra l'aereo, Steve mi prende tra le sue braccia, la mia testa sprofonda nel suo petto, mi sento in paradiso, ma invece siamo ancora nell'inferno. I spari continuano, mentre gli aerei prendono quota. I due inziano a battibeccare, sento la voce di Colin nervosa  <<Non pensare che adesso siamo amici! Lo sto facendo solo per lei!>> Steve respira affannato, sento il suo torace alzarsi ed abbassarsi  <<Col è lei che deve decidere no te!>> Colin si gira per un attimo, sento i suoi occhi posarsi sopra il mio viso, ma io per il gran dolore non riesco a ricambiare lo sguardo  <<Steve! Tieni premuto sopra la ferita!>> Steve annuisce con la testa, sento le sue dita, la loro forte pressione sopra la mia pelle, mogugno dal dolore. La mano di Steve sfiora la mia guancia  <<Piccola tranquilla! Ci sono io...>> quelle frasi, mi fanno scalpitare il cuore, i miei battenti si accellarono alle sue parole, "possibile che non ero riuscita a dimenticarlo?" Scuoto la testa, guardo le nuvole bianche, mi rilasso godendomi il panorama.
Appena arriviamo a Baltimora, vedo Eva con una lettino, degli infermieri intorno a lei, un ambulanza che mi aspetta con i sportelli aperti, mi aggrappo al corpo di Steve  <<E adesso dove vado?>> I suoi occhi sono premurosi <<Tranquilla piccola!>>
Salgo sopra la barella, vedo Colin e Steve lì vicini, mi tengono le mani, sento il loro calore e saliamo sopra l'ambulanza. I paramedici parlano, con entrambi, ma in quel preciso istante sento il mio corpo lasciarsi andare, non sento più le gambe, le braccia, piano piano il mio cuore non è più forte come prima, i suoi battiti sono sempre più deboli, irregolari. I miei occhi sono pesanti, si socchiudono piano. Provo ad aprirli, voglio guardarli un ultima volta, guardo Steve e poi Colin ed una lacrima scende calda sopra la mia guancia ed i miei occhi chiudersi completamente.

Che Stupida Promessa! #SAGA《PRIMO VOLUME》 STORIA COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora