Capitolo settanta ~ Addio Colin!

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Non potevo ancora crederci, mi ero innamorata di un mostro, di una persona che aveva due personalità. Adesso avevo capito quando mi aveva detto che dentro di lui esisteva un Colin buono ed uno cattivo e dovevo stare attenta a come trattarlo, sennò sarebbe uscito quello cattivo. Infatti  così era stato con me, una persona perversa, un animale che voleva solo arrivare al suo scopo. Nei suoi occhi in quel momento che provava a denudarmi con violenza, non vedevo Colin, ma quel fantomatico uomo che l'aveva cresciuto, capace solo di dominare, sottomettere una donna, avendo il pieno controllo.
Ha sempre avuto ragione, dovevo lasciarlo andare, invece di sfidare i suoi limiti, le sue parti buie rintanate, nascoste in un angolo.
Piansi tutta la notte, sdraiata nel letto, con lui affianco a me, non mi avvicinai mai al suo corpo, avevo un senso di rifiuto, che solo toccarlo mi sarebbero venuti i brividi di disprezzo. Mi resi conto che per lui ero solo un oggetto di piacere, ecco tutto quel suo attaccamento nei miei confronti, voleva solo possedermi e basta.

Mi alzo è ancora l'alba, voglio uscire prima di lui, i miei occhi si rifiutano di incrociare il suo sguardo, purtroppo non riesco più a guardarlo come prima, sento ancora le sue mani sopra il mio corpo, quelle maledette parole ancora ronzano prepotenti nella mia testa, sono una spina nel petto. Vado al bagno ed apro la doccia, strofino la spugna con forza sopra il mio corpo, ho come il forte bisogno di strapparmi la pella da dosso che lui ha toccato. Entro in camera in punta di piedi, ho quasi paura di svegliarlo, mi vesto in tutta fretta ed esco dalla camera. Non voglio lasciare niente in sospeso quindi prendo un pezzo di carta ed inzio a scrivere. Penso e ripenso, scrivo e poi cancello, vorrei dirgli così tante cose, che mi fa schifo, che lo odio, che non doveva trattarmi così, ma l'unica frase che passa nella mia testa è una sola.

ADDIO COLIN!

Torno in camera ed appoggio quel misero pezzo di carta sul letto, affianco al suo corpo ed esco in tutta velocità dalla stanza.
Appena esco di casa, la brezza mattutina, mi sfiora il viso, è come se fosse una carezza, per dirmi "è finito tutto, ora stai tranquilla!". Le lacrime scendono calde sopra il mio viso, il mio cuore non vuole credere a tutto quello che mi è successo, "perché continua a provare un forte sentimento dopo tutto quello che mi ha fatto?"
Arrivo in caserma, dopo che sono stata un ora seduto al parco, vedo Colin parlare con il colonnello, passo indifferente tra di loro, quando il colonnello richiama la mia attenzione <<Johnson!>> Sobbalzo al suono del mio cognome, mi giro verso di loro <<Si, signore?>> Mi prende per la spalla il colonnello  <<Stavo pensando, di andare verso il fiume, vorrei far fare un addestramento un po' diverso per i ragazzi che tra poco diventeranno ufficiali!>> Sgrano gli occhi <<Colonnello, gli allievi poi con chi rimangono? Posso stare con loro!>> Il colonnello inzia ad agitare le mani al cielo <<No! Johnson tu mi servi sul posto con il maggiore Moore, con gli allievi ci starà il maggiore Baker!>> Io e Colin entrambi ci guardiamo fulminandoci, Colin prende la parola  <<Si, colonnello il capitano Johnson deve studiare, non può rimanere in caserma!>> Il colonnello scoppia a ridere <<Non fate i moralisti! Vi ho visto come vi guardate, ormai tutta la caserma non parla di altro! Quindi una scusa in più per stare da soli!>> Rimaniamo impietriti alle parole del colonnello, mentre parla di noi, del nostro rapporto che chissà cosa piteva diventate, invece adesso è ormai finito, ma che il colonnello non sa niente.
Vado verso lo spogliatoio, per prendere delle cose, quando mi trovo davanti la figuari Colin <<Chanel! Perfavore...>> Non lo faccio finire di parlare che lo sposto, ma lui continua a mettersi davanti per bloccare il mio passaggio <<Ti prego! Ascoltami!>> Lo fulmino con lo sguardo  <<Cosa devo ascoltare! Hai ancora il coraggio di parlare, dopo tutto quello che mi hai detto?! Tu hai detto che devo dimenticarti, ecco adesso lo sto facendo, quindi lasciami in pace! Lo sai che ho capito dopo questa notte? Che tu invece di prendere come esempio la tua infanzia, la tua vita, per diventare un uomo migliore, per non far provare quello che hai vissuto sulla tua pelle alle persone che gli vuoi bene, tu sei peggio di tua madre e del tuo patrigno! Come cazzo ti è venuto in mente di fare il militare? Che sei un mostro!>> Colin inzia a parlare, ma le mie orecchie diventano sorde, non vogliono udire più niente, mi giro e lo lascio lì da solo nello spogliatoio.

Siamo appena arrivati al fiume, Colin inzia a parlare con i ragazzi, ma io non lo ascolto proprio, guardo scorrere l'acqua, mi sento persa, come se non avessi più niente per cui lottare. Inizio a pensare a Steve e a Colin. Con entrambi è finito tutto prima che poteva nascere qualcosa. Con Steve, l'uomo che per la prima ho amato con tutta me stessa, era finita perché per lui era più importante una sconosciuta, che la donna con cui doveva condividere tutta la sua vita, visto che mi aveva chiesto di sposarlo. Con Colin avevo scoperto un mondo che pensavo che poteva esistere solo nei film. Che cosa dovevo vivere a fare, non avevo più niente, stavo amando due persone, che di me non gli importavano niente, anzi pensavano solo ai loro stessi.
Ritorno in me quando sento la voce di Colin pronunciare il mio nome <<Chanel!>> Mi giro verso di lui con gli occhi assenti <<Ehhhh...?>> Lui continua a parlare <<Stavo pensando se inziamo da lì, ci sono delle staccionate! Tu che cosa ne pensi?>> Non ci penso due volte e gli rispondo di rimando  <<Umh... Si, si tanto comandi tu! Fai quello che vuoi!>> Prendo e mi sposto da loro, lui mi afferra per il braccio ed inzia a bisbigliare per non farsi sentire dai ragazzi  <<Chanel! Ok tra noi è finita, ma adesso non ci deve rimettere tutto il mondo! Puoi uccidermi, farmi male, dirmi le peggio cose, io starò li in silenzio, ma perfavore quando stiamo con la squadra, facciamo finta di essere due classici militari, che collaborano insieme.>> Abbasso lo sgaurdo ed annuisco, senza replicare per quanto stavo soffrendo non avevo la forza neanche di urlare, quindi mi siedo sul prato ed inizio a guardare il loro addestramento.

Che Stupida Promessa! #SAGA《PRIMO VOLUME》 STORIA COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora