Lei era matta.
Dio se era matta.
Ogni giorno era una donna diversa.
Una volta intraprendente, l'altra impacciata.
Una volta esuberante, l'altra timida.
Insicura e indecisa, dolce e arrogante.
Era mille donne Lei.
Ma il profumo era sempre lo stesso, inconfondibile.
Lei diceva che non riusciva a trovare la sua personalità. Non sapeva che solo Lei era riuscita a scovare la Mia.Mi alzo dal letto, sono in pieno panico, oggi diventerò maggiore ed il mio cuore batte incessantemente. Vado al bagno ed inzio a preparami, sento una mano dolce che si poggia sopra il mio viso, il suo tocco è così delicato che porta la mia anima, in pace. Mi giro verso Colin e lo bacio, le sue mani, si mettono sopra la mia vita ed io fremo al suo tocco, il mio tocare si alza e si abbassa con affanno. Colin mi prende il mio viso tra le sue mani <<Johnson stai tranquilla! Hai studiato e supererai quel test ad occhi chiusi!>> Gli sorrido, aveva capito come mi sentivo e aveva cercando in tutti i modi di portare il mio stato d'animo alla tranquillità.
Andiamo verso la macchina, ma sposto lo sguardo, Colin mi fa un sorrisetto <<Johnson ho capito!>> Sale sopra la moto, l'accende, sgasando il motore, io mi metto una mano sopra la bocca ed inzio a ridere a squarciagola, lui mi guarda, inclina la testa, avvicinandosi alle mie labbra e mentre mi stampa un bacio sulle labbra, su di esse mi dice <<Tu mi completi, sei la mia parte mancante che ho cercato per tutta una vita!>> Ricambio il bacio e salgo sulla moto, il rombo di essa si squarcia nel vento, Colin impenna e partiamo a tutta velocità.
Siamo appena arrivati in caserma, ci sono tutti anche degli istruttori esterni, scendo veloce e corro verso l'aula, mi blocco e torno indietro verso di lui. Colin appena mi vede davanti a lui scoppia a ridere, mi prende per la vita, mi morde il labbro, per poi infilare la sua lingua dolcemente. Ci stacchiamo, la sua mano si posa sopra il mio fondo schiena dandomi una pacca su di esso <<Adesso vai! Johnson stai tranquilla!>>
Entro nell'aula con il cuore in gola, vedo John seduto, tutto nervoso e scoppio a ridere, Evan, i ragazzi della mia squadra. Vado verso di loro rassicurandoli, con gli occhi cerco un banco e mi siedo. Tra i banchi passa un istruttore esterno, che ci passa dei fogli suddivisi per il livello che dobbiamo superare.
Dopo un ora ho finito il mio test, mi alzo e lo consegno sulla cattedra dove è seduto il colonnello, appena lui alza lo sguardo e mi vede, mi fa l'occhietto ed io gli sorrido uscendo dall'aula.Sono fuori al giardino, anche John ed Evan hanno consegnato il test, Colin mi abbraccia da dietro la schiena, sento il suo respiro sul mio collo, mi inebrio del suo profumo, rilassandomi.
Esce il colonnello e fissa un figlio nella bacheca, mi giro verso mio fratello, poi John ed infine Colin. Mi sposto dal suo abbraccio, camminando piano verso la bacheca, Colin si stacca da me, sussurando <<Vai con Evan!>> Gli sorrido, vado verso mio fratello, lo prendo per mano, camminiamo verso la bacheca, in quel momento mi tornano in mente i flash del primo giorno quando avevo messo piede qui in questa base, quanto era grande, il suo odore. Quando mio fratello venne correndo verso di me, ed io avevo in spalla quel borsone che era più grande di me. E adesso dopo cinque anni, cammino ancora accanto a mio fratello, ma più maturi, disciplinati.
Arriviamo lì, metto una mano sopra i miei occhi, la apro piano e mi trovo davanti la figura di mio fratello, mi prende per la vita e mi alza, la sua voce è euforica << Congratulazione maggiore Johnson!>> Lo stringo forte tra le mie braccia <<E tu?>> Annuisce anche lui ed io lo stringo ancor di più verso di me.
Sento Colin dietro di me, scendo tra le braccia di mio fratello e corro verso il suo petto, al tocco dei suoi pettorali ci sprofondo dentro.
Il mio telefono e quello di Evan iniziano a squillare incessantemente, lo prendo dalla tasca del jeans e scoppio a ridere <<Si sono diventata maggiore!>> Mia sorella inzia ad urlare e poi la sua voce si rompe in un pianto a dirotto, guardo Evan e ci scambiamo i cellulari, rispondo ed è Beverly la saluto e poi mi passa la persona più importante della mia vita <<Mamma! Sono diventa maggiore!>> Sento il suo pianto di commozione e le mie lacrime scendono da sole sopra il mio viso, lei si riprende <<Domani veniamo anche noi!>> Ed agganciamo il telefono.La sera siamo tutti al Cat's Eye Pub per festeggiare la nostra qualifica, io ed Evan siamo diventati maggiori invece John capitano.
Entriamo tutti insieme abbracciati e sorridenti, Paul viene verso di noi curioso <<Allora?!>> Annuiamo con la testa tutti e tre, Paul ci guarda sorridente e ci abbraccia <<I miei ragazzi! Dobbiamo festeggiare! Stasera offro io!>>
La serata procede, siamo tutti contenti, ma la più euforica è Eva non sta nella pelle per quanto è felice per me e John.Siamo appena arrivati a casa io e Colin, non vedo l'ora che arrivi domani, per abbracciare la mia famiglia e mettere quel nuovo distintivo sopra la mia uniforme, sono in fibrillazione.
Mi sdraio accanto a Colin, con la mano si batte sopra al suo petto per farmi mettere su di lui con la testa. Mi accocolo tra le sue braccia, in modo protettivo mi accarezza i capelli, i suoi occhi sono legati con i miei, quando con voce tremolante <<Non volevo ammetterlo a me stesso, ma ti amo dal primo giorno che ti ho visto, quando tu sei gurata verso di me e i nostri occhi si sono incrociati! Io nella mia vita ho solo imparato a come soddisfare una donna, ma tu mi hai insegnato ad amare. Grazie a te sono un uomo migliore, tu sei la mia ancora di salvezza! Ti sono grato per tutto quello che hai fatto per me! Ti amo Johnson!>> Sgrano gli occhi, il mio cuore batte più forte di un tamburo, per tutte le parole che Colin ha appena pronunciato. Lo stringo ancor più forte ed i miei occhi si chiudono.
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Che Stupida Promessa! #SAGA《PRIMO VOLUME》 STORIA COMPLETA
Literatura FemininaUna promessa tra due sorelle può valere anche dopo dieci anni? Per Jacklyn si, ma per Chanel sarà un vero tormento... Chanel nella vita privata è una schiappa con gli uomini... Sempre alla eterna ricerca dell'uomo perfetto, presente e che non ti fa...