Capitolo settandue ~ Non pensavo che mi mancassero così tanto i tuoi baci...

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Se la gente cominciasse a ascoltare quelle piccole emozioni.
Quei gesti di Sincerità e purezza
non inquinati dalla falsità e dall'ipocrisia, dalla convenienza.
Allora smetteremmo di spiegare al mondo intero cos'è l'amore.
Mr. Joker


I giorni passarono, forse avevo anche perso la cognizione del tempo, non rendendomi più conto dei giorni o addirittura delle settimane, perché mi resi conto che, mancava un solo mese al mio esame e sarei diventata maggiore. Studiavo notte e giorno pur di non pensare a Colin, ma era lo stesso, appena staccavo la testa dai libri, il suo viso mi tornava in mente, il mio cuore tornava da lui, con una prepotenza che io non sapevo più controllarlo. I flash di noi, attraversavano i miei occhi, appena li chiudevo, pensavo al primo giorno che i miei occhi si incrociarono nel suo blu profondo, quando sentii la sua mano sopra la mia spalla, la forte scarica di adrenalina, che mi lasciò appena alzò la sua mano e percorse tutto il mio corpo, da lì non fui più capace di controllare il mio cuore. Quando i suoi occhi si incollavano a guardare il mio corpo, le sue mani che sfioravano i miei capelli, la sua gelosia quando parlarvo con qualsiasi uomo della caserma. La volta che ha picchiato, spaccando il naso a quel ragazzo al Cat's Eye Pub, solo perché aveva provato a palpare il mio fondo schiena, nella doccia della caserma, non potrei mai dimenticare queste cose, i sentimenti che avevo provato. Poi come dimenticare il nostro primo bacio, sentire il suo sapore, toccare la sua lingua, se chiudo gli occhi ancora sento i brividi provati in quella notte.

Sono appena arrivata in caserma, ho fatto tardi quindi corro per il corridoio per arrivare in aula, i ragazzi oggi hanno un test molto importante, che gli ha assegnato il colonnello per vedere il loro livello di studio. Appena entro, mi trovo davanti Colin, abbasso lo sguardo, pensavo di non trovarlo lì, visto che erano settimane che lo evitavo, mi siedo sulla sedia accanto alla cattedra. Colin si gira verso di me <<Buongiorno!>> Continuo a guardare la finestra senza dargli molta importanza e con la voce assente <<Buongiorno.>> Sento il suo sguardo fisso su di me, ma faccio finta di niente <<Hai fatto tardi? Visto che sei arrivata in ritardo?>> Annuisco con la testa, senza esprimere nessun sentimento dal mio viso, Colin si sposta da me, giro lo sguardo verso di lui e mi rendo conto che è nervoso, dalla risposta che gli ho dato.
Dopo dieci minuti un ragazzo, mi chiama, mi alzo per vedere che cosa vuole, iniziamo a chiacchierare, poi mi sposto e torna seduta sulla sedia, Colin mi viene vicino <<Ti sei divertita?>> Corrugo la fronte alla sua domanda <<Cioè?>> Colin alza il sopracciglio <<Quello che ho detto! Ti vedo così in forma ultimamente! La tua nuova fiamma vedo che ti fa stare bene!>> Scoppio a ridere e non gli rispondo.
La mattinata passa, i ragazzi hanno concluso il test, appoggiano i fogli sopra la cattedra ed escono. Inizio a prenderlo uno ad uno ed inzio a correggere, Colin si avvicina alla mia sedia, vicino al mio orecchio mi sussurra <<Sono contento che ridi! Vuoldire che questo ragazzo ha dato tutto se stesso!>> Al suono di quelle parole, la rabbia entra dentro il mio corpo. Io stavo soffrendo per lui, neanche si stava rendendo conto di tutto il male che mi aveva fatto, di quanto ancora mi stava facendo, ma mi etichettava una nuova storia, come poteva dirmi queste cose. Mi alzo dalla sedia, sbatto le mani sulla cattedra <<Cosa vuoi? Mi hai detto di dimenticarti! Quindi sono problemi miei di quello che faccio ora!>> Colin si gira di scatto, vedo che ha un cedimento, è come se vorrebbe toccarmi, ma si blocca <<Si è vero! Ma non puoi comportarti cosi, tu mi hai detto addio! Tu hai troncato tutto quello che poteva iniziare!>> Alzo le mani al cielo, scuoto la testa "io non potevo comportarmi così? E come mi dovevo comportare? Sto soffrendo per te e tu invece mi dici che ho un altro uomo? Vergognati!" Quanto avrei voluto dirgli queste frasi, ma per non dargli vinta la sfida con molta calma gli dissi << Senti mi sono scocciata di sentire tutte queste cazzate, prendo i fogli, li vado a correggere altrove!>> Mi alzo dalla sedia, con aria superiore ed esco dalla stanza, non potevo più sentire la sua voce, odorare il suo profumo e non poter far niente, stavo andando in tilt. Volevo saltargli addosso, baciarlo, ma non potevo e stavo così soffrendo, che solo stargli accanto, mi resi conto che non pensavo che mi mancassero così tanto i suoi baci.

Che Stupida Promessa! #SAGA《PRIMO VOLUME》 STORIA COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora