Prologo. ✅

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"1 Settembre 1996;
Hogwarts Express."

Era una giornata brillante, il sole splendeva alto riscaldando l'aria del binario nove e tre quarti per le ultime settimane d'estate. Un fiume di studenti e genitori riempivano la banchina tra spruzzi di vapore e fischi ad annuncio di un nuovo anno scolastico con felicità e allegria. Eppure sembrava suonare come un preannuncio di morte alle orecchie di tre ragazzi già seduti come al solito, in un vagone di quell'antico e fiammante treno, che al principio li accompagnava sempre in un luogo magico e splendido.
Gli avvenimenti dell'anno precedente, e l'ammissione da parte del Ministero del ritorno di Colui Che Non Deve Essere Nominato avevano cambiato ogni cosa.

Incertezza albeggiava in questi tre amici e nel resto del mondo magico consapevole del pericolo. Una guerra era alle porte, tutti lo sapevano. Molti continuavano a cercare di non ammetterlo, altri correvano ai ripari, ma la cosa certa era che nessuno conosceva quando e come si sarebbero aperte o meglio spaccate queste porte.

Solo una persona ne era sicura, il bambino sopravvissuto. Sapeva che quella guerra era vicina come non mai, lo sentiva in quella cicatrice che aveva preso a pulsare e doleva all'impazzata in ogni momento della giornata e non solo nei suoi incubi come di consueto. Un segno che con il suo bruciante risveglio lo aveva sempre condotto a momenti tristi, terribili e colmi di dolore dalla nascita.

"Harry, dovresti smetterla." Tuonò la voce della sua compagna di casa risvegliandolo dai suoi angusti pensieri.
"Ascolta ne sono sicuro, è successo. " continuò con il suo sproloquio risvegliando anche il terzo ragazzo nel vagone, "Cosa? Di cosa parli?" chiese il Re di Grifondoro, stralunato come suo solito.

"Harry è convinto che Draco Malfoy ora sia un Mangiamorte" il tono ironico della riccia fece ridacchiare il ragazzo rossiccio al suo fianco.
"Andiamo, Harry non dirai sul serio! Cosa potrebbe mai volere Lui da uno come Malfoy."
"Suo padre è un Magiamorte e quella aveva tutta l'aria di un'iniziazione, insomma- continuò convinto- avrebbe senso. E poi lo hai visto anche tu!"
"Te l'ho già detto Harry, non so cosa ho visto"

Il moro sbuffò per la poca serietà ricevuta e senza farsi vedere prese il mantello dell'invisibilità alzandosi per poi aprire la porta scorrevole. Era testardo Harry Potter, soprattutto quando i suoi dubbi arrivavano come fantasmi e percezioni scabrose.

"Dove vai?" gli chiese la riccia.

"A fare un giro" rispose chiudendosi la porta alle spalle.

I suoi amici rimasero di stucco ma entrambi non accennarono neanche una volta del risentimento per quei momenti di freddezza. Ne aveva passate tante il loro amico. Aveva perso così tanto in una guerra che non doveva appartenergli ma che ormai ruotava intorno a lui da prima che ne potesse avere consapevolezza.

Il Prescelto.

Sconfiggere il signore oscuro spettava a lui, era il suo destino. Tutti ne erano sicuri e convinti, che lo adorassero o temessero.

Ma si sa a volte basta un soffiò un po' più forte per far virare una barca a vela in una direzione differente, forse a volte bastano poche parole e l'eroe potrebbe diventare qualcun altro, il destino è beffardo. Si dice scritto eppure quando pensi di aver capito dove ti stia portando, vira improvvisamente e non sai quanto fosse prestabilito e quanto invece hai scelto tu.

In fin dei conti, ci sono altri modi per sconfiggere l'oscurità, forse accendendo una luce oppure imparando a danzarci insieme.

Deal With God. {Tom Riddle+Hermione Granger} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora