X - Ho sbagliato tutto.

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"11 Dicembre 1942,
Common Hall of Slytherin."


Hermione rilasciava nervosismo ad ogni suo respiro, camminando avanti e indietro nella Sala Comune, aspettava il suo compagno per la loro prima ronda serale.

Dopo la loro tregua, quella settimana era passata liscia come l'olio. Nonostante tutto non riusciva a stare tranquilla, in lei era accesa e albeggiava spesso, la sensazione che il tutto sarebbe durato poco. Molto poco, considerando il carattere scontroso e altezzoso del ragazzo.

"Granger." La salutò lui entrando nella sala.

"Riddle. Andiamo?" Chiese senza neanche guardarlo repentinamente.

"Certo." Rispose lui precedendola verso il passaggio, ignorando il suo comportamento.

I ragazzi iniziarono la ronda in silenzio, senza guardarsi nemmeno. Lei troppo spaventata che una sola sua parola potesse rompere quella finta tranquillità e lui ancora troppo perso nelle sue deduzioni interiori. Dopo qualche metro, un rumore distolse il silenzio del corridoio. Tom guardò subito l'aula alla sua destra, cacciando la bacchetta, mentre la ragazza lo imitava. Aprirono la porta di scatto trovandola completamente vuota. Hermione sospirò, voltandosi per tornare sul loro percorso.

Continuarono silenziosamente, finché, la ragazza esasperata, non sbuffò sonoramente.

"Cosa c'è Granger? Ti annoi?" Le chiese sarcastico il ragazzo.

"Tu credi? Sai anche un quadro è più loquace e di compagnia, rispetto a te." Rispose freddamente.

"Bene, e di cosa vorresti parlare, di grazia?" Le disse voltandosi nella sua direzione.

"Qualsiasi cosa." Rispose lei in una muta preghiera, che lui però, non accettò; voltandosi per continuare il suo cammino. Lei sbuffò ancora seguendolo offesa e irritata.

"Mi spieghi qual' è il tuo problema?" Gli chiese la ragazza innervosita.

"Nessuno." Rispose tranquillo lui.

"Cosa ti ho fatto per meritare così tanto astio?" Disse sconsolata.

"Niente." Rispose ancora.

"Allora perché mi tratti in questo modo. Sto solo cercando di esserti-" Iniziò lei.

"Cosa? Cosa vuoi essere ?" Le chiese lui interrompendola sarcastico e stufo del suo blaterare.

"Amica." Sussurrò lei, dopo averci pensato.

Il ragazzo solo allora si bloccò voltandosi e trovando il suo sguardo dorato, sicuro e ostinato. Soppesò quella parola che era delicatamente uscita dalle labbra rosee della riccia.

"Perché ?" Le chiese guardandola negli occhi.

"Perché? Perché vorrei-, vorrei riuscire ad avere una normale conversazione con te; senza frecciatine e ghigni. Solo- conoscerti." Rispose lei perdendosi in quello sguardo color smeraldo.

"Vuoi conoscermi ? A che fine?" Rispose lui gelido.

"Perché per te ci deve sempre essere un fine ad ogni cosa? Ad ogni parola? Non voglio conoscere i tuoi segreti, non voglio niente da te. Voglio solo un normale rapporto in cui non finiamo sempre ad insultarci."

"Mi sembra che avevamo già accordato una tregua tra noi, o sbaglio?" Le chiese lui avvicinandosi.

"No, non sbagli. Ma forse se provassimo a conoscerci, non ce ne sarebbe bisogno." Rispose tremando per quella vicinanza improvvisa.

"Tu mi conosci già. Sei una persona intelligente, sveglia. Credevo mi avessi inquadrato tempo a dietro." Disse lui alzando una mano, accarezzandole dolcemente il volto setoso con il dorso.

Deal With God. {Tom Riddle+Hermione Granger} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora