IV - Lumos.

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"2 Settembre 1942;
Hogwarts Corridors."

La giornata si concluse velocemente e dopo aver passato un po di tempo in biblioteca per mettersi in pari; Hermione si diresse a cena.

Aveva capito, alla fine, che il professor Silente aveva accordato per lei tutte le lezioni frequentate anche da Riddle, a parte per sua fortuna Antiche Rune. Che soddisfatta rimase anche in quel tempo un momento di fuga dal resto, aveva bisogno di una materia solo per lei anche perché a quanto pare tutti i professori avevano trovato come passatempo il metterla in competizione con il ragazzo: il che era davvero sfiancante ed era solo il primo giorno.

Appena entrata in Sala Grande lo cercò con lo sguardo, trovandolo seduto qualche posto dopo le sue compagnie, con una ragazzo dai capelli platino. Quella visione le fece salire subito il disgusto, il fatto che quel ragazzo somigliasse così tanto al furetto dei suoi tempi. A quanto pare però, neanche Tom era molto entusiasta, poiché continuava a non degnarlo di attenzioni.

"Herm- la richiamò Eileen."Dov'eri ?" mentre si accomodava al suo fianco.

"Ero in biblioteca. Voi?" Rispose sorridendo.

"Abbiamo fatto una "passeggiata" al lago nero." Disse ridendo mentre guardava Dorea: che la fulminava con lo sguardo.

"Io più che altro lo definirei un pedinamento, ma la nostra amica non è d'accordo." Continuò ridacchiando.

"Non è vero! Era un caso che lui fosse lì; non lo sapevo." Si giustificò l'altra.

"Lui chi?" Chiese Hermione con un sorrisino sfacciato.

"Un certo Grifondoro." Rispose Eileen.

"Smettila Eil!" Disse indignata l'altra facendo scoppiare a ridere la sua migliore amica.

"Ancora con questo Charlus cugina? Charlus qua, Potter di là." Disse sbeffeggiandola un ragazzo seduto proprio davanti a Tom, attirando così la sua attenzione.

"Fatti gli affari tuoi Cygnus! Vedi Eil non sai proprio stare zitta!" Disse mentre i suoi capelli per la rabbia diventavano da corvino a rosso fuoco facendo solo ridere ancora di più la sua amica.

Hermione sorrise di sottecchi capendo subito che, a quanto pare, parlavano proprio del nonno del suo Harry. Alzando il viso dal suo piatto, con ancora un sorriso dipinto sul volto, trovò degli occhi verdi che la fissavano con insistenza quasi con un celato avvertimento, che lei ricambiò a pieno mutando velocemente espressione.

Dopo la cena decise di passare da Silente, come le aveva chiesto, bussò alla sua porta spingendola delicatamente dopo aver sentito il permesso di entrare.

"Hermione, cara. Allora come è andato questo primo giorno?" Disse sorridente come al solito.

"Molto bene professore davvero." Rispose accomodandosi davanti a lui.

"Vuoi del tè ?" Le chiese.

"Volentieri." Acconsentì lei.

"Allora, Horace mi ha fatto molti elogi per la tua prestazione di oggi, sicuramente molto presto ti chiederà di partecipare ad una delle sue "Fantastiche" cene." Disse ironicamente facendo ridere la ragazza.

"Già." Rispose la riccia sorseggiando il suo tè.

"Allora hai avuto modo di parlare con Tom?"

"In realtà no professore, è molto sfuggente e freddo, non ha fatto altro che riservarmi occhiatacce e il fatto che i professori fin da subito ci abbiano messo in competizione non aiuta. Credo che lui mi veda come una minaccia per le sue aspirazioni." Spiegò la ragazza.

Deal With God. {Tom Riddle+Hermione Granger} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora