XL - La fenice piangente.

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Che c'è di più usuale della menzogna, sia che si tratti di mascherare le debolezze quotidiane con una salute che si vuol far credere forte, di dissimulare un vizio, o di ottenere, senza urtare gli altri, la cosa che si preferisce? È lo strumento di conservazione più necessario e più usato. Le bugie sono per natura così feconde, che una ne suole partorir cento. Ma come si può raccontare bugie durante un momento oscuro o di forte dolore senza sentirsi come il peggiore dei carnefici che continua ad infierire sulla sua vittima morente e sanguinante.

Ed ora Hermione, dopo aver guardato la sua scuola essere invasa dai Mangiamorte, il suo preside disteso senza vita nel cortile e il suo migliore amico che non vedeva da mesi in lacrime sopra a quel corpo inanimato; Tra quelle mura che dovevano essere sicure e protettive, quelle mura che erano state vittima dell'infamia e del tradimento dei suoi frutti. Poteva mentire?

Oppure poteva scegliere di dire la verità?

Non aveva avuto il tempo di parlare con Silente e scusarsi per la missione andata a male. A dirla tutta la povera ragazza non aveva avuto tempo per nulla e di certo neanche pensare.

Soprattutto in un momento in cui a dolere di più erano quest'ultimi pensieri insieme ai ricordi. Per una  come Hermione, essere nella posizione di trovarsi in incognita, non era facile.
Per una abituata a progettare ogni cosa nei minimi dettagli l'incertezza era al pari di una debolezza e di un handicap, scomodo e senza fine in questo era molto più simile di quanto credeva con il suo amante.

Era accaduto tutto in un batter di ciglia, si era ritrovata dal confronto con i suoi amici nella calda sala comune dei Grifondoro, era partita dagli abbracci caldi e sinceri del suo gruppo a cercare di respingere i Mangiamorte nelle scale e di evitare colpi. Tra un Expelliarmus e uno Stupeficium tutto era diventato così caotico da perdere i suoi compagni nel tragitto ritrovandosi faccia a faccia con i nemici. Per quanto cercasse di rimanere lucida non poteva non notare le somiglianze di molti con i suoi compagni Serpeverde di qualche giorno prima che con dei colpi muti e secchi le logoravano l'interno dell'anima e le ricordavano i suoi fallimenti.

Ma ormai era troppo tardi per evitare la tragedia, dopo essere riusciti a scacciare i nemici dal castello notò il fruscio di studenti che tremanti e ancora sotto shock si recavano in cortile, per apprendere l'infausta notizia dell'omicidio del suo preside.

E fù allora che lo vide, Harry.

Il suo Harry, in lacrime su quel corpo freddo e privo di anima. Solo per due secondi i loro occhi si incontrarono, Hermione non riuscì a sostenere il suo sguardo così doloroso tanto che le lacrime ormai scendevano copiose sulle sue guance.

All'inizio quei tonfi le erano sembrate come trombe suonate all'ingresso del paradiso ma ben presto erano diventati come le urla delle anime cadute all'inferno così graffianti e rabbiose.

Forse come quei disperati era quest'ultimo tono a dargli forza, la rabbia che provava nei confronti di se stessa e la voglia di riabilitare la sua coscienza sciagurata, la rabbia verso quell'amore malsano che gli era nato nel petto durante quel periodo e la sensazione che fosse fin troppo installato e profondo per essere lasciato lì nel passato dove doveva restare e che forse gli era penetrato talmente nel profondo da portarselo dietro anche nel suo viaggio.

"Harry." Sussurrò quando il ragazzo la focalizzò a pieno e le si fiondò tra le braccia esprimendo tutto il suo dolore; stringendola come un bambino stringe la sua mamma dopo una brutta caduta cercando conforto e sostegno.

Non c'era altro da aggiungere in quel momento tutto loro, dove solo per qualche secondo tutto era svanito e silenzioso le spiegazioni potevano attendere al mattino, con i colori dell'alba tutto sarebbe stato più semplice da digerire.

Gli insegnanti cercavano di tranquillizzare quei giovani spaventati, che nella loro ingenuità che li aveva sempre portati a sentirsi al sicuro in quel luogo ed ora erano di colpo diventati maturi, comprendendo la vastità completa del pericolo della situazione.

Non c'erano più parole calde e di conforto che potevano continuare a professare la pace, la guerra che era alle porte aveva bussato e senza ricevere risposte aveva buttato giù il portone d'ingresso. Non c'era un modo per tornare indietro, gli studenti meno abili andavano protetti ed Hogwarts con loro, come tutti coloro che non ne avevano possibilità.

Ronald si avvicinò ai due amici con lentezza quasi troppo coinvolto da quel caos creatosi mentre l'alba iniziava a stagliarsi nel buio del cielo con i suoi colori così affini alla loro casa d'appartenenza, senza parlare ma solo guardandosi, si allontanarono per la propria privacy.

La torre di astronomia sembrava candida, come se niente fosse accaduto nei suoi spazi come se non l'avessero minimamente toccata nessuno parlò, non subito.

"Io," Cominciò col dire la ragazza.

"Credevamo ti fosse accaduto qualcosa, non abbiamo avuto tue notizie per tutto l'anno. Dove sei stata Herm?" Diede voce ai suoi pensieri il maschio minore dei Weasley interrompendola.

Harry non disse una parola, mentre continuava a guardare il panorama cercando un po' di pace limitandosi ad ascoltare spiegazioni che lui non necessitava nonostante tutto.

"Sono stata a casa." Mentì sentendosi subito in difetto.

"Silente pensava che avrei voluto mettere al sicuro i miei genitori per quello che stava per arrivare. Credeva che sarebbe potuto accadere qualcosa anche a loro, che li avrebbero presi di mira." Continuò cercando di tirar fuori tutto il suo lato Serpeverde che aveva compreso e accettato nel tempo, trovandolo molto accondiscendente.

"Ci sei riuscita?" Chiese Harry, partecipando finalmente a quel piccolo scambio senza però voltarsi nella sua direzione.

"Più o meno, mi dispiace ragazzi. Avevate bisogno di me ed io." Iniziò mentre lacrime di colpa sincera scendevano sul suo volto.

"Herm, hai fatto bene. Loro non possono proteggersi da soli." Concluse con tono calmo Harry.

"Cosa è successo mentre ero via?" Chiese allora lei cercando di calmarsi e di riacquistare lucidità.

"Tante cose." Dissero i suoi amici insieme ma con toni distinti che non le piacquero affatto.

Ci fù un altro attimo di silenzio, un attimo in cui tutti sembravano non riuscire più a riconoscersi. Come se gli anni passati insieme fossero stati cancellati da quei miseri giorni di separazione, come se non fossero più gli stessi e i desideri di entrambi non più comuni.

Ronald ormai troppo preso da se stesso e dal suo ego.

Hermione troppo coinvolta dal lato opposto tanto da sentirsi dividere in due.

Ed Harry che aveva affrontato quell'anno da solo e solo così non si era sentito mai.

Chi avrebbe mai potuto credere che per far traballare la loro sintonia sarebbe bastato così poco, che sarebbero bastati pochi mesi per far perdere loro quella connessione e quell'affetto reciproco.

Chi avrebbe mai pensato che sarebbero bastate tre misere parole per distruggere completamente l'integrità e la compattezza di Hermione?

Tre misere parole quasi sussurrate dalle labbra di colui che aveva l'aspetto del suo migliore amico ma che per pochi secondi dopo averle pronunciate, per via dell'istinto di conservazione umana lo avrebbero trasformato nel nemico più letale. Tre misere parole dette al vento così ingenuamente da rimbombare il doppio.

"Sò come ucciderlo." Aveva detto facendo perdere completamente quel misero briciolo di razionalità alla sua amica prima di vederla crollare sul pavimento con un forte urlo familiare e perforante più simile ad un pianto che sembrava partecipare al suo dolore.

Angolo Autrice.

Eccomi quiiii. So che questo capitolo è orribile e vuoto. Ma vi assicuro che questo come forse massimo un altro sono solo di transizione. Come sappiamo tutti da questo momento comincia la vera guerra e dovevo cercare comunque di inserirla non potevo tralasciare sopratutto per quanto riguarda la morte di Silente. Volevo cercare di fare il punto della situazione e di mettere un confronto tra i personaggi che non fosse fin troppo lungo e descritto seguendo la mia linea di eventi.
Spero che nonostante tutto vi stia piacendo, un bacio😘.

Twinklesss.

Deal With God. {Tom Riddle+Hermione Granger} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora