XXXI - Disordini della personalità.

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"25 Marzo 1943."

Il suo corpo fù sbalzato contro il muro per la terza volta in quella giornata. Qualcosa di freddo e viscido le colava sul viso, le spalle ancora attaccate alla parete, si tamponò la fronte con la manica del suo mantello. Fece dei respiri profondi prima di provare a rialzarsi. La testa le vorticò malamente tanto che fù costretta a reggersi al muro con il polso dolente stringendo la mascella per non urlare.

Erano tre giorni che tentava di adattare un nuovo sigillo all'entrata della Camera e tutte le volte veniva rifiutato e rimbalzava contro di lei. Dopo che quella sera di due giorni fà aveva visto Malfoy e Tom entrare qui aveva capito che qualcosa bolliva in pentola e che ormai il suo tempo era limitato. Si perse così per qualche minuto nel ricordo di quella sera.

Hermione sobbalzò all'eco del primo rintocco della mezzanotte. Era rimasta immobile per dieci minuti buoni, indecisa se seguirli e affrontare un scontro certo oppure aspettare che uscissero.

Ma alla fine era rimasta ferma dietro quell'angolo, con le spalle appoggiate alla fredda parete di pietra e gli occhi chiusi. Si massaggiò le tempie che battevano per via del rumore improvviso dovuto all'orologio, la sua mente risultava buia e nebbiosa tanto da non riuscire a pensare lucidamente. Era stanca.

Quella spossatezza gli era penetrata nelle ossa tanto da farle pesare dolorosamente ogni movimento, ma forse la sua non era stanchezza fisica. E lei lo sapeva bene. Il dolore era mentale. Un dolore provocato dalle mille contrapposizioni presenti nella sua testa. Dagli obblighi che le pesavano nella coscienza quanto la consapevolezza di non poter adempiere a quei doveri originali. Dal peso dei suoi inganni, delle sue bugie, delle sue azioni sconsiderate e di quegli occhi verde smeraldo; che non incrociava ormai da troppo tempo.

Si era così concentrata ,dalla mattina successiva stessa, sugli incantesimi di sigillo sovrapponibili che era riuscita a trovare in giro per l'Inghilterra. Ma la magia presente sull'apertura era forte ed oscura, e i suoi incantesimi sembravano non essere al suo livello. Ma per il momento almeno era riuscita a limitare l'entrata nel bagno stesso attraverso un incantesimo di delimitazione a seconda del sesso della persona, permettendo così l'ingresso solo alle femmine. Era stato un incantesimo potente e difficile che aveva studiato nei minimi dettagli aggiungendo la clausola del sesso. Le aveva rubato un grande parte di energia essendo in parte di magia oscura e legato al suo sangue. Ma questo le dava maggiori probabilità di inacessibilità in quanto con il suo sangue era stato creato e solo da lui poteva essere sciolto.

Si appoggiò ad uno dei tanti lavabi e osservò allo specchio il taglio al lato destro della sua fronte. Non sembrava essere troppo profondo. Tastò il polso per cercare di individuare qualche frattura, ma per fortuna, doveva essere una lesione lieve. Sciacquò il sangue ,ormai quasi secco, che le era colato sul viso. Tra pochi giorni avrebbe dovuto riprendere le lezioni. Nonostante si sarebbe dovuta sentire agitata sembrava tranquilla. Non una minima reazione le pendeva per quella situazione. Ormai le era chiaro che qualcosa le era successo, qualcosa si era spento in lei ormai un pò di notti orsono.

"27 Marzo 1943."

Tom si alzò al solito orario di ogni domenica; non troppo presto ma neanche troppo tardi. Il tempo perfetto per fare una lunga doccia e prendersi tutto il tempo prima del pranzo.

Dopo aver indossato ordinatamente tutte le parti della sua uniforme era uscito dalla sua stanza dirigendosi in Sala Comune ma non fece in tempo a varcare la soglia che si ritrovò Malfoy davanti.

"Buongiono Tom." Disse sornione provocando solo maggiore irritazione nel moro.

Non gli rispose neanche limitandosi ad un gesto del capo prima di uscire dal passaggio con lui al seguito mentre la maggior parte degli studenti si affrettava ad uscire.

Deal With God. {Tom Riddle+Hermione Granger} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora