"15 Marzo 1943."
Hermione si rigirava nel letto mentre le lacrime continuavano a rigare il suo bel volto da cinque giorni a questa parte. Nella sua mente era ancora vivido quel momento.
"Vattene." Gli aveva detto mentre gli puntava la bacchetta contro.
Lei era rimasta immobile e tremante.
"Và via!" Aveva urlato ancora.
"Tom." Sussurrò allora lei.
"Non meriti di stare qui, e prima che decida come hai detto tu di usare il mio "Serpente", ti conviene sparire dalla mia vista Sanguesporco." Aveva detto con cattiveria e con uno sguardo spiritato.
Lei aveva abbassato il volto e aveva iniziato ad indietreggiare.
"Mi dispiace." Aveva sussurrato prima di correre via.
Da quel pomeriggio si era chiusa in camera saltando le lezioni e ogni pasto suscitando curiosità negli altri studenti e preoccupazione nei suoi amici.
"Hermione." La chiamò Druella bussando alla porta.
"Hermione ti prego apri." Continuò la bionda.
La riccia rimase immobile come sempre. In quei giorni erano passate tutte le sue compagne a turno ma non aveva aperto a nessuno, eppure ora che sentiva la voce della Rosier si trovò indecisa.
"Ok ora basta, sono cinque giorni che sei chiusa lì. Alohomora."
Hermione guardò la porta aprirsi e il volto della Serpeverde comparire. La bionda la guardò con uno sguardo dolce prima di camminare verso di lei senza dire una parola e sedersi sul suo letto.
"Tesoro." Sussurrò abbracciandola.
Hermione la strinse forte e continuò a piangere disperata.
"Cosa ti ha fatto?" Chiese Druella, pensierosa, più a se stessa che alla riccia.
Passarono minuti forse ore, nessuno delle due lo sapeva. Dalla porta Eileen e Dorea guardavano le loro amiche abbracciate, Druella stringeva il volto di Hermione sul suo petto e gli accarezzava i capelli. Una scena commovente e materna. Nonostante loro fossero state quelle più vicine ad Hermione in qualsiasi momento e situazione sapevano che aveva un rapporto strano e magico con la Rosier. Nonostante non fossero state sempre unite, Druella capiva Hermione più di chiunque. E la riccia aveva bisogno di lei, un amica forte che anche se si mostrava distaccata era pronta a starle accanto ad ogni bisogno.
"16 Marzo 1943."
"Buongiorno." Disse Druella dolcemente.
Hermione accennò un sorriso.
"Andiamo a fare colazione?" Chiese dolcemente la Rosier ricevendo uno sguardo implorante.
"Forza Herm. devi mangiare qualcosa." Continuò la bionda.
"Ora ascoltami bene. Sò che sei triste e che stai male, sò che lo ami, ma non puoi chiuderti qui. Io non so cosa sia successo tra di voi ma Hermione tu sei una delle persone più forti e coraggiose che io abbia conosciuto. Molte volte mi sono chiesta cosa ci facessi tra di noi, tra questo buco di serpi, ed ogni volta però sono stata grata per questo. Tu hai portato una luce pura e leale tra di noi, hai portato un calore estraneo di cui tutti noi avevamo un disperato bisogno." Disse Druella.
"Non sono come dici, non sono pura e non sono coraggiosa." Rispose Hermione mentre il dolore ricominciava a stringergli il petto.
"Sì che lo sei, nonostante il tuo cuore addolorato non puoi negarti le tue qualità. Ora fatti forza tesoro, perché ne hai piene le vene. Tu sei la persona migliore che io abbia conosciuto. E fidati quando ti dico che tu sei riuscita in un impresa, insomma guardaci. Hai il diritto di prenderti tutti i meriti di questo mondo."
"Basta, smettila di adularmi in questo modo!" Sbottò in fine la riccia facendo sussultare la Rosier.
"Hermio-." Iniziò la bionda ma fù interrotta.
"Ora basta. Io non ci riesco più. Sono stufa di tutte queste bugie che prima o poi mi soffocheranno e che stanno già iniziando a farlo!" Disse ormai fuori di se facendosi scappare i suoi pensieri.
L'amica la guardò dubbiosa.
"Quali bugie?" Chiese inquisitoria.
Hermione si morse il labbro cercando di calmarsi solo per pensare lucidamente. Era inutile ormai aveva fatto il danno, doveva rivelare qualcosa.
"Allora parlami Hermione, quali bugie? Per questo hai litigato con Riddle?" Continuò la bionda cercando di spronarla a continuare.
Sentendo pronunciare il suo nome tremò visibilmente mentre udiva ancora la sua voce che la chiamava con l'appellativo più squallido e denigratorio che poteva essere affibbiato ad un essere umano. Si chiese se avrebbe fatto così male anche sentirlo pronunciare dalla voce della ragazza di fronte a lei. Ma di una cosa era certa non avrebbe mai superato il momento in cui lo aveva fatto lui. Ed ormai lo aveva fatto, si era lasciata andare al momento di delusione, non sapeva se Tom prima o poi lo avrebbe rivelato a qualcuno, non gli era importato minimamente fino a quel momento.
"Io vi ho mentito." Disse abbassando lo sguardo pronta a sganciare la bomba. Era inutile continuare a mentire sapendo che la verità sarebbe venuta fuori prima o poi.
"Cosa dici?" Chiese la bionda sgranando gli occhi.
"I miei genitori erano Babbani. Io sono una Nata Babbana." Sussurrò alzando leggermente lo sguardo.
Druella la guardava pietrificata, con le labbra semi socchiuse ed un aria assente.
"Perché?" Chiese riprendendosi e guardandola con determinazione.
"Io, non lo so. Io.. Mi dispiace è solo che avevo paura del vostro giudizio, avevo paura di non essere accettata." Disse sinceramente cercando di giustificarsi.
Druella non rispose, con compostezza e calma si avviò verso la porta, e un espressione indifferente dipinta sul volto.
"Silente è preoccupato per te, quando deciderai di uscire da qui, passa da lui." Disse prima di uscire e chiudere delicatamente la porta.
Hermione tremò per il gelo portato da quell'atteggiamento distaccato, ma non pianse rimase ferma a fissare la porta. Sorrise amaramente davanti a quella verità che già sapeva da un pezzo, pensando a quell'unica parola sufficiente a far voltare le spalle a quelli che si erano definiti amici.
Rise al pensiero di essersi affezionata davvero a quelle serpi, di essersi innamorata del loro Principe e che per qualche squisito attimo si era sentita a casa. Che stupida illusa. Ma cosa credeva? Quella era la sua missione non una vacanza o un avventura. Lei era lì per un motivo preciso e solo quello doveva importare, basta fantasie e storielle romantiche, ora doveva trovare una soluzione diversa e drastica.
Alla fine però una cosa buona l'aveva imparata, come aveva già detto, ormai aveva imparato a strisciare tra le serpi.
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Deal With God. {Tom Riddle+Hermione Granger}
Fanfiction_Completata ma da revisionare spero non terrete conto di orrori grammaticali dovuti ad inesperienza_ Avete mai sentito parlare del concetto di "doppio"? Ognuno ha in sé due personalità. Una di loro è la persona di tutti i giorni, della vita pubblica...