XXIV - Ciecamente.

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"1 Gennaio 1943."

Quel primo dell'anno portò con se molti cambiamenti e sorprese.

Alla festa dei Corvonero; Charlus Potter dichiarò pubblicamente il suo amore a Dorea Black, Ignatius Prewett baciò Lucretia Black dando inizio così ad una nuova coppia mentre Druella Rosier e Cygnus Black rinnovarono la loro promessa di una vita insieme.

Nella stanza delle Necessita Hermione Granger donò tutta se stessa facendo l'amore per la prima volta e Tom Riddle dopo anni di solitudine voluta lasciò entrare qualcuno nella sua vita e nel suo cuore.

Fù così che quella mattina si svegliarono con la consapevolezza di quello che ormai non si poteva più evitare. Con la consapevolezza che non era più un gioco.

Quando Hermione aprì gli occhi credette di sognare. A pochi centimetri dal suo volto Tom dormiva rilassato, con un espressione che la ragazza non aveva mai potuto vedere sul suo bel volto. Sentì il cuore battere veloce e si sporse per accarezzare quei boccoli scuri senza poterselo impedire. In quel momento il ragazzo spalancò gli occhi incredulo. Anche lui quella mattina aveva pensato fosse stato tutto un sogno, ma quando aveva sentito quella piccola e calda mano toccarlo aveva avuto la certezza del contrario. La guardava con occhi limpidi mentre lei arrossiva leggermente.

"Buongiorno." Provò a dire la riccia sentendosi in soggezione.

Lui non rispose continuando con i suoi pensieri. I ricordi della sera prima vividi nella sua mente lo facevano rabbrividire di appagamento. Per un piccolo istante gli tornò anche in mente quello che Malfoy gli aveva consigliato. Eppure ora sapeva che era una sciocchezza, perché nonostante ormai l'avesse avuta il desiderio non era scemato come aveva supposto ma era cresciuto. Attorcigliandosi allo stomaco e al petto, facendo in modo che ormai il solo pensiero di lei lontana lo faceva tremare di terrore. Ma tra tutti i pensieri l'unico che premeva era solo uno e continuo. Perché? Si chiedeva come aveva fatto a meritare una creatura così magnifica e pura nonostante la sua anima nera. Lui che aveva in mente solo la vendetta e il potere aveva ricevuto questo dono inaspettato. Una bambina dolce e sincera, una ragazza brillante e leale, una donna fiera e combattiva.

Hermione osservò a lungo quello sguardo pensieroso. Ma la prima cosa che le venne in mente non fu bella. Che si sia pentito? Sentì vorticare nella sua mente in modo ripetitivo. Il petto dolente e palpitante sembrava essere stato inghiottito in un buco nero.

"Buongiorno." Rispose finalmente lui con un tono sereno che bastò a spazzare via quei pensieri.

La avvicinò a se stampandole un bacio prima di ghignare mentre le sue mani percepivano la pelle ancora nuda di lei. Hermione arrossì prima di tirare il lenzuolo più verso di lei.

"Tranquilla non ti salterò addosso. Direi che stanotte è stata sufficiente per il momento." Concluse ancora con il viso increspato nel suo più bel ghigno. Lei lo guardò indignata con le guance ancora tinte di rosso.

"Però forse potrei ancora cambiare idea." Disse prima di afferrarla e portarla più vicino mentre la sovrastava. Lei fece un piccolo urlo dalla sorpresa trovandosi incastrata dal suo corpo.

Tom rise prima di stamparle un altro leggero bacio ed alzarsi dal letto come madre natura l'ha fatto. Cercando i suo vestiti sparsi nella stanza, lei distolse lo sguardo imbarazzata e sorridente lo guardò solo mentre indossava i boxer e cercava in giro i pantaloni.

"Così mi consumi." La riprese lui ridacchiando.

"Come se ti dispiacesse." Rispose lei mentre con lo sguardo vagava alla ricerca dei suoi abiti.

"Affatto." Rispose divertito recuperando la sua bacchetta.

"Vanesio." Lo accusò lei mentre indossava la biancheria sotto le lenzuola.

"È inutile che ti nascondi, ho visto già tutto stanotte se te ne sei dimenticata." Disse divertito dai suoi buffi tentativi di vestirsi. Lei sbuffo raccogliendo tutta la sua faccia tosta si alzò, continuandosi a vestire di fronte a lui che la fisso impettito ghignando di tanto in tanto.

Si vestirono così, tra battutine e risate prima di abbandonare la stanza tornando nei sotterranei deserti, nonostante l'orario tardo, mano nella mano.

"Io vado a cambiarmi." Lo informò la riccia.

"A dopo." Rispose lui dandole un leggero bacio.

Hermione andò nella sua stanza con un largo sorriso ed il cuore leggero. Nonostante l'imbarazzo primario era andato tutto bene, e lui sembrava tranquillo. Ancora stentava a crederci ed il solo pensare alla notte passata la faceva accaldare.

"Ma buongiorno." Sentì alle sue spalle.

"Eileen. Buongiorno e auguri." Cinguettò sorridente abbracciandola di scatto.

"Devo intendere che la tua nottata sia andata bene?" Le disse con sguardo eloquente mentre la riccia arrossiva.

"Abbastanza." Disse sfilandosi il vestito.

"Ne sono lieta." Sorrise la mora.

"Le altre?" Continuò la riccia.

"Con i loro fidanzati credo." Rispose facendo spallucce guadagnandosi un occhiata confusa.
"Potter ubriaco marcio si è dichiarato a Dorea nel pieno della festa. E da quello che ho potuto vedere Lucretia è stata baciata dal suo cavaliere alla mezzanotte." Spiegò divertita la Serpeverde.
Hermione esultò per le sue amiche ridacchiando per via del tono con cui aveva ricevuto quelle notizie.

Tornò quindi a cambiarsi. Fece tutto molto lentamente bloccandosi ogni tanto tra i ricordi della notte scorsa ed il cuore che pompava vivacemente.

Tom Riddle entrò nella sua stanza con aria assorta ed una grande confusione. Si sentiva felice ma al tempo stesso arrabbiato. Felice per aver trascorso quella notte con lei ed essersi lasciato andare a desideri che si era sempre negato di immaginare soltanto. Arrabbiato per l'intensità di emozioni che non lo avevano mai sfiorato e si presentavano proprio nel momento meno propenso distraendolo dal suo primo passo verso il potere. Eppure non era pentito, no quello mai. Anzi era sicuro che se si fosse lasciato scappare quell'attimo se ne sarebbe pentito. Eppure ora era ad un bivio. Rinnegare tutto quello che è accaduto per tornare sulla via stabilita o cercare di portare avanti entrambe anche se più lentamente. Ringhiando esasperato si fiondò sotto una doccia ghiacciata per riordinare le idee. La prima opzione era quella giusta e consona. Ma per la prima volta in vita sua l'erede di Salazar prese la strada più difficile e sbagliata secondo la sua testa. Per la prima volta seguì il cuore che doleva solo al pensiero di allontanarla e privarsene. Avrebbe vissuto per la prima volta alla cieca, senza programmi e linee.

Deal With God. {Tom Riddle+Hermione Granger} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora