XXXIII - Preghiere silenziose.

1.7K 90 10
                                    

"27 Marzo 1943."


Tom camminava rigido, con un viso scuro e indurito per i corridoi, esprimendo un aria tutt'altro che tranquilla. Non poteva ancora crederci.

Hermione Granger era un asso nel mentire alla gente. Pochi momenti prima era proprio di fronte a lui con le lacrime agli occhi dall'indignazione delle sue accuse, e dopo era oggetto di altre malefatte attribuitegli. Un momento prima ribadiva fermamente la sua differenza definita abissale e poco dopo la sua integrità veniva ridotta indissolubilmente e con essa anche l'ammirazione che il ragazzo aveva per lei. Facendo crescere un muro di cemento armato che ormai sembrava inespugnabile e che forse era entrato in cantiere troppo velocemente.

Eppure tutto quell'odio e quella rabbia nei suoi confronti andava scemando in sua presenza. Come poco prima. Avrebbe voluto davvero ucciderla, eppure non poteva immaginare la sua vita senza di lei, bugie comprese. Ed ora come ormai da quando quella ragazza era entrata nella sua vita, non sapeva come reagire e comportarsi. Stava andando tutto in fumo, e questo a Tom non piaceva per niente. Come poteva essere il Leader che aveva promesso di essere, se non sapeva come reagire in un momento del genere? Lui era sempre stato pronto in tutto e a tutto. Ed ora si era bloccato e questo non avrebbe portato niente di buono. Sperava solo che nessuno si accorgesse della sua confusione.

Ma Malfoy aveva intuito la situazione, dal principio tutta questa storia non gli era piaciuta. E Tom lo preoccupava non poco.

"Andrà tutto in malora." Disse sovra pensiero.

"Cosa?" Chiese curiosa la bionda al suo fianco.

"Tutto." Rispose pensieroso.

"Chi credi che sia stato?" Continuo la serpeverde mentre gli metteva le braccia al collo.

"La Granger." Disse sicuro.

"Cosa? No. Non può essere. Insomma dai, non può essere riuscita in una magia del genere." Rispose ridacchiando.

"Smettila! Ne sono certo. Insomma ci vuole poco a intuirlo." Disse ancora più serio.

"Cosa?" Disse innocentemente.

Rimase stupito dalla poca intelligenza della sua compagna, insomma sapeva che la Hornby non brillava di certo in capacità mentali. Ma lui sì, e ci aveva messo poco a comprendere ogni punto. Doveva fare qualcosa, non poteva permettere che un insulsa ragazzina rovinasse anni e anni di piani. E soprattutto rovinasse quello per cui aveva lavorato per tutto questo tempo, appoggiando un mezzosangue e rischiando la faccia. Perché in fin dei conti era così, il merito di tutto andava a lui. Se non avesse messo in gioco il suo nome, nessuno avrebbe seguito Riddle nella sua causa.

"L'abbiamo sottovalutata, Tom l'ha fatto. Toccherà a me sistemare le cose e tu mi aiuterai." Disse ghignando prima di baciare la bionda, che ridacchiava e si strofinava al suo corpo senza pudore.

Hermione stava camminando per la sua stanza, facendo avanti e indietro, come una pazza. Si chiedeva se Tom avesse scoperto il sigillo sul bagno, e se la stesse cercando. Sapeva che avrebbe subito capito che era stata lei; prima di andarsene aveva visto Malfoy correre preoccupato verso di lui, e li aveva visti dirigersi velocemente al secondo piano.

Sentiva ancora le mani prudere di rabbia per le parole del moro. Come si permetteva, prima la abbracciava di fronte a tutti e poi le diceva cose così tanto crudeli con una leggerezza disarmante. Eppure anche lei in un certo senso sapeva che aveva ragione. Sapeva che stava sbagliando tutto. Agendo in quel modo non si stava di certo dimostrando diversa da lui, come poteva spingerlo a comprendere l'importanza della sincerità e dell'amore, mentendo e manipolando le persone che la circondavano. Si guardò allo specchio, provando disgusto per se stessa come non mai. Ricordava i primi anni ad Hogwarts, ricordava tutte le parole cattive attribuitegli per via del suo sangue e quanto avrebbe voluto che fosse tutto diverso, ma ora avrebbe preferito mille volte essersi presentata per chi era davvero. Nonostante la sua immagine appariva ferma e tranquilla dentro stava esplodendo. Si nascose dalla vergogna nella sua stanza, senza scendere nemmeno per la cena. Ma non poté continuare così per molto, qualcuno busso alla sua porta sorprendendola.

Deal With God. {Tom Riddle+Hermione Granger} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora