Deal With God. {Tom Riddle+Hermione Granger}

XLII - Tocco gelato.

"27 Luglio 1997;
Privet Drive, London."

Hermione scese dal suo scheletrico destriero color pece con un piccolo salto silenzioso, affondando le scarpe nel tappeto di erba umida che ricopriva il retro della casa dei coniugi Dursley, la casa era solo parzialmente illuminata ai piani inferiori e immersa in un silenzio che non era mai regnato in tutti quegli anni.

La porta si spalancò sordamente ed Hermione nel vedere quella zazzera disordinata che copriva il capo di Harry gli fù addosso in pochi istanti gettandogli le braccia al collo mentre tutta l'ansia e angoscia scivolava via per pochi istanti.

L'ambiente si animò di un vociferare squillante e sereno nonostante tutto, per Harry quei giorni non erano di certo stati semplici, come per nessuno, ma lui era pur sempre Harry il centro di tutto.
Il suo dolore e la sua preoccupazione non era eguagliabile dagli altri ma non potè resistere nel vederli tutti lì, i suoi amici e i suoi alleati.

L'unico a mostrare un particolare nervosismo era Malocchio che picchiettava nervosamente sul terreno ruotando il suo occhio "buono" da un lato all'altro in circospezione.

"Forza forza, se sopravviveremo stanotte avrete tutto il tempo per il vostro chiacchiericcio e il gossip, ora dentro!" Strillò ad un certo punto facendo chiudere la bocca a tutti che senza replicare si diressero all'interno.
Hermione entrò subito dopo Ron che salutò l'amico con una stretta calorosa sulla spalla, in poco tempo la cucina fu invasa dai membri dell'Ordine e non, lei ora con la luce poté finalmente notare ogni dettaglio del suo volto stanco e gli occhi verdi leggermente più opachi ma il sorriso sul suo volto era maledettamente sincero per tutti i presenti forse persino per Fletcher nonostante i rapporti a dir poco difficili.

Ronald d'altro canto sembrava il solito. Niente aveva provato Hermione nel sapere le novità sentimentali del rosso, certo un piccolo fastidio si era presentato ma molto probabilmente era relazionabile alla poca simpatia per la sua conquista.

Lavanda era abbastanza simpatica, ma aveva sempre avuto dei comportamenti piuttosto infantili, caratteri che Hermione non apprezzava particolarmente al pari della sua migliore amica, ma Ginny era diversa in piccoli particolari. Hermione odiava il vociferare di notizie, tanto poco interessanti quanto ridicole e senza scopo, e la Brown insieme a Patil erano le massime rappresentati in Grifondoro.

"Harry!" Attirò la sua attenzione Ninfadora agitando convulsivamente la mano destra e sbattendo le ciglia angelicamente verso il moro.

"Voi ?" Esclamò Harry verso Remus.

"Si si, congratulazioni e resto. Ora le cose serie! Come avrai capito abbiamo dovuto abbandonare il piano A e hai ancora la Traccia! Ma non possiamo aspettare, useremo i soli mezzi che la Traccia non può intercettare altrimenti o Pius O'Tusoe o direttamente i Mangiamorte ci troveranno. L'Incantesimo di tua madre in ogni caso si interromperà o per il tuo compleanno o non appena sarà ufficiale la separazione dai tuoi zii quindi non possiamo contare neanche su questo. L'unico nostro vantaggio sarà la nostra dispersione totale, abbiamo organizzato più luoghi sicuri possibili per depistarli, tu andrai da Andromeda, la madre di Tonks successivamente userai la passaporta che ti aspetta per arrivare alla Tana. Formeremo 7 coppie ognuna diretta ad un luogo diverso ci vedremo successivamente." Concluse il suo monologo senza dare possibilità di parlare al ragazzo tirando fuori una bottiglietta con un liquido melmoso che Harry conosceva molto bene.

"No!" Gridò subito.

"Gliel'ho detto che avresti reagito così." Disse compiaciuta Hermione appollaiata leggermente in disparte sul bel bancone lucido di zia Petunia.

Nonostante i rinneghi di Harry alla fine dovette cedere, e dopo gli ennesimi rifiuti detti al vento si strappò una ciocca corvina con una smorfia di dolore e fastidio, mettendoli nella fiaschetta stappata dall'ex auror, velocemente il liquido iniziò a spumare.