XXXII - Siamo uguali.

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"27 Marzo 1943."


Tom osservava con disgusto acclamato e palpabile quella scena.

Ed ancora si ritrovò a odiarla, come non mai. Non si faceva vedere ormai da settimane ed ora era lì. Vestita con una semplice tuta abbastanza larga e quasi sciatta, che correva tranquilla con quel damerino al seguito. Sorrideva, rideva e parlava come niente. Come se non fosse tornata solo ora dopo essere scomparsa nel nulla.

"Quindi è tornata?" Chiese il biondo al suo fianco.

Lui non rispose, trovando quella domanda davvero superflua e irritante. Lo guardò per un attimo con sguardo intimidatorio.

"Ok, ho compreso. A dopo Tom." Disse andandosene velocemente.

Il moro si voltò di nuovo in direzione del lago, incontrando finalmente quello sguardo dorato. Hermione si era fermata di botto quando sul sentiero l'aveva visto. Dopo poca esitazione in cui aveva distolto lo sguardo, si era rivolta di nuovo verso di lui, affrontandolo apertamente. Ma non si sarebbe mai aspettata che lui avrebbe iniziato a camminare nella sua direzione in modo così tranquillo e serio.

"Hermione, perché ti sei fermata?" Chiese innocentemente il biondo notando solo dopo il Serpeverde che veniva verso di loro, ma Tom si fermò a qualche metro di distanza, guardando malamente il Corvonero.

"Mauriel, io vado. Ci vediamo più tardi." Disse lei senza distogliere lo sguardo dal moro.

"Oh, Io. Certo a dopo Hermione." Balbettò sorpreso e leggermente triste prima di continuare la sua corsa.

Hermione continuava a guardarlo senza muovere un passo, rimanendo ad una distanza di sicurezza istintiva.

"Granger." Disse poco dopo, facendo rabbrividire Hermione.

"Riddle." Rispose lei, guardandosi in torno.

Tutto sembrava essersi fermato. Tutti i propositi di entrambi sembravano affogare nelle acque buie del lago con facilità.

Bisogna riconoscere un merito alla natura umana: quando non è in gioco l'interesse personale, è molto più propensa ad amare che a odiare. E loro due quindi?

Entrambi con i loro piani e le loro missioni. Avevano il potere di mettere da parte il resto per amare?

Nessuno dei due lo sapeva. Ma inconsciamente in quel momento si stavano facendo proprio quella domanda mentre continuavano a fissarsi negl'occhi senza muovere un muscolo. Combattendo la voglia di schiantarsi e abbracciarsi subito dopo. Da parte mia ho sempre pensato che tra l'amore e l'odio, non c'è da scegliere, dormono tutti sotto lo stesso tetto; si può, sdoppiando la nostra vita, carezzare con una mano e con l'altra colpire.

Hermione tremò leggermente ricordando quella sera. Non poteva sopportare il suo sguardo ancora, così fece per allontanarsi. Poco prima di oltrepassarlo venne fermata da una mano, la sua.

"Tutto qui Granger?" Disse lui con un tono mellifluo spingendola davanti a lui.

"Cosa vuoi Riddle?" Disse abbassando lo sguardo.

Tom non seppe che rispondere, non subito. Prima doveva farsela lui stesso quella domanda. Cosa l'aveva spinto a camminare verso di lei. Non sapeva cosa dirle, perché non sapeva cosa voleva. Ma per un secondo si crogiolò nell'idea che avrebbe potuto riaverla. Che forse nonostante tutto lei sarebbe stata al suo fianco nel bene e nel male. Sperava che quel tempo passato distante lo avesse utilizzato cercando di dimenticarlo, e poi mettendo da parte l'orgoglio era tornata. Una dolce illusione creata da quei sentimenti forti, di cui Tom era ormai dipendente, e voleva assaporare ancora.

Deal With God. {Tom Riddle+Hermione Granger} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora