XLV - Stanno Arrivando.

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Era scappata.

Lei, Hermione Granger: era scappata a gambe levate e, addirittura, quasi con la coda tra le gambe; subito dopo la visita del ministro, dopo essersi dovuta mordere la lingua per non fare danni irreparabili: era fuggita, a grandi falcate, appena percepito quello sguardo investigatorio, lanciatole dalle sopracciglia perplesse del suo migliore amico, che come sempre, sembrava aver capito tutto, come avesse scovato dentro di lei in quei suoi momenti di esitazione: ogni risposta a quei comportamenti ambigui.

Senza troppi convenevoli non necessari per il "tipo" di visitatore, si era scusata, formulando alcune stupide scuse. Aveva afferrato quel piccolo libro logoro lasciatole in eredità, e si era rifugiata nella sua stanza evitando le domande a proiettile di Ginny, sbattendogli quasi la porta in faccia, prima di innescare la serratura con mani sudate.

"Perché?" pensò rigirandolo attentamente su ogni lato.

Il boccino d'oro aveva uno stretto significato, eppure niente era successo al tocco del suo padrone; la spada di Godric Grifondoro era comprensibile, eppure era dispersa chissà dove, in fine forse solo il Deluminatore poteva risultare un oggetto utile, ma alquanto patetico per la gravità della situazione.

Un vecchio libro di favole, ancora più inutile a prima vista, cosa aveva di diverso.

Silente non era tipo da lasciare nulla al caso, lui e i suoi enigmi nascosti, ma mirati. Ci doveva essere per forza qualcosa dietro quelle pagine giallognole, come dietro ad ogni altro oggetto ricevuto. Doveva studiarle, leggerle attentamente ogni parola, analizzare ogni paragrafo, foglio, riga e intestazione e piè di pagina.

"Hemione!" Iniziò Harry dietro la porta bussando frettolosamente.

La riccia si precipitò ad aprirla facendo entrare i due ragazzi, prima di richiudere la porta e sussurrare un Mufflatto.

"Herm, ti senti bene?- chiese il rosso perplesso. "Sei molto pallida."

"Io-" Iniziò lei insicura, si bloccò per un respiro profondo, prima di continuare convinta. "Sì. Solo che non ho apprezzato questa visita a pieno."

"Già, era molto malfidato, a parer mio.-" La assecondò Ron mentre, Harry, continuava assorto a rigirarsi il boccino tra le dita "Questo è molto carino." Disse soddisfatto facendo scattare il Deluminatore che, in qualche millesimo di secondo incanalò il bagliore di una candela al suo interno.

"Harry. -" Disse Hermione, interrompendo le inutili constatazioni del rosso, riuscendo finalmente a rendere partecipe il bambino sopravvissuto. "Credevo sarebbe successo qualcosa al tuo tocco. Di solito i boccini reagiscono a contatto con il loro possessore per memoria tattile." Concluse mentre lui continuava a guardarlo.

"Memoria Tattile." Ripeté assorto, prima di avvicinarlo, vacillante, alle labbra. Dopo pochi istanti una frase cominciò a intravedersi sulla placcatura dorata, una piccola e semplice frase elegante leggermente intagliata.

Mi apro alla chiusura.

"Ma certo!- esclamò Hermione."Tu lo hai quasi ingoiato quella volta."

"Cosa vorrà dire?" Chiese Ronald perplesso.

Hermione guardò Harry, cercando di capire cosa gli passasse nella mente. Neanche lei riusciva a comprendere a pieno quella frase. Gli faceva male la testa. C'erano troppe domande che non riuscivano ancora ad avere delle risposte, o come minimo, qualche indizio in aiuto. Non sapere poteva diventare fatale, e per Hermione la conoscenza era tutto.
Ma in quel momento, non ne aveva la forza, non aveva energia per immergersi in una lunga ricerca.
Così dopo essersi salutata con i suoi amici, corse verso il letto; si strinse tra le lenzuola, cercando una posizione comoda sperando in un sonno tranquillo a mente spenta.

Al suo mattiniero risveglio Hermione provò a concentrarsi sui nuovi quesiti, tenendo per sé le nuove teorie. Nonostante la sera prima avessero concordato di lasciare tutto al giorno dopo, quel vecchio libro di favole l'aveva chiamata, come una sirena con un marinaio. Ma quello doveva essere, o almeno minimamente sembrare, un giorno tranquillo, sereno, e miseramente felice. I Weasley lo meritavano, Bill e Fleur meritavano un matrimonio perfetto, un augurio di una vita futura insieme. Una piccola speranza in quei tempi bui.

Nonostante questo, non tutti l'avevano visto in quel modo; il matrimonio venne, di fatti, criticato molto al suo annuncio. Erano in tanti a chiedersi perplessi: perché voler celebrare in un momento così brutto, perché voler affibbiare il ricordo delle nozze alla guerra. In pochi erano arrivati alla vera risposta. E altrettanti pochi erano riusciti ad afferrare il simbolismo di quel gesto coraggioso.

Così Hermione ripose nella sua borsa il libro, sopra la pila di altri volumi inserendo minuziosamente il suo braccio nell'apertura, cercando di non far crollare l'ordine precario che era riuscita a creare, prima di iniziare una lunga preparazione che lei avrebbe affrontato con calma e sangue freddo.

Il suo vestitino rosso era molto semplice, ma d'effetto. La fasciava melodicamente, in un gioco di fasce e seta, fronzoli delicati e sottili, simmetricamente non coordinati . La chioma domata in una cascata d'oro brillante, libera e selvaggia, ma definita in dolci spirali ordinate. Un leggero strato di trucco sul viso, e le labbra dipinte in accostamento allo scarlatto fiammeggiante delle sue vesti, in contrasto con la sua pelle pallida e levigata.

Era bella come mai. Pronta e preparata a mostrare fermezza, con qualche goccia di tranquillità inesistente.

Harry era vestito elegante, proprio come Ron, entrambi fasciati in un completo scuro e sobrio, con cravatta al collo addirittura. Di certo non aveva niente a che vedere con l'orribile abito del ballo del Ceppo del rosso, che era stato "Apprezzato" un po da tutti.
Era strano vedersi così, vestiti bene, in attesa della sposa, i fiori che circondavano il tutto donando un profumo intenso, gli invitati sorridenti ed emozionati. Ginny ancora rossa per essere stata scoperta in flagrante con Harry, e quest'ultimo che cercava di nascondersi dai gemelli e le loro battutine sconce.
Ron che l'aveva guardata come non aveva mai fatto. E lei, lei quanto avrebbe voluto che quello sguardo le fosse stato riservato l'anno precendente, sarebbe stato tutto più facile, forse se fosse stata ancora innamorata di lui scegliere da che parte stare sarebbe stato più conciso e meno doloroso.

Nonostante la situazione in molti parteciparono, gente di ogni tipo: dai colleghi del Ministero di Arthur, dai compagni di Hogwarts, dagli amici della Romania di Bill, i compagni di Fleur da Beuxbaton, giornalisti, scrittori e così via.

Perfino Viktor Krum era presente, lo aveva notato subito, lui le aveva rivolto un sorriso mozzafiato che non aveva potuto ignorare. Era cambiato dai tempi del torneo, per poco tempo si erano scritti delle lettere, tenendosi in contatto, ma dopo i molti problemi che aveva dovuto affrontare aveva messo da parte quella corrispondenza.
Il suo abito nero metteva in evidenza le spalle larghe e la sua figura imponente.
Chiacchierano amabilmente, mentre volteggiavano sulla pista da ballo. Parlava molto meglio, e il suo accento era molto meno evidente e fastidioso alle orecchie di Hermione, dando così fluidità al loro discorso.

Tutto sembrava procedere per il meglio, gli sposi ballavano scatenati con i loro amici. Qualcuno già mezzo brillo, barcollava e canticchiava stonatamente.

Per un attimo tutti erano rilassati e spensierati, in quella bolla formata da lunghi tendoni bianchi.

Ma le cose non vanno mai come si vorrebbe, si sa.

Fu un battito di ciglia, il messaggio luminoso precipitò nella sala, dando il via al panico generale.

Il ministero è caduto.

Il ministro della magia è morto.

Stanno arrivando.

Stanno arrivando.

Urla, pianti e poi i Mangiamorte.

Hermione si guardò intorno con la bacchetta alla mano, prima di afferrare quella di Ron ad Harry, per smaterializzarsi lontano: a Piccadilly Cyrcus, con il fiatone e un leggero tremolio costante.

AUTRICE

Eccomi qui sono tornata. So che dopo questa lunga assenza questo capitolo è veramente banale, ma ho avuto dei problemi che non sto qua a spiegare. Spero che nonostante tutto vi piaccia.
Al prossimo aggiornamento, Twinklesss 😘.

Deal With God. {Tom Riddle+Hermione Granger} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora