XXXIX - La veggente fuori di testa.

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"22 Giugno 1997"

Ronald Weasley camminava annoiato per i corridoi, cercando in tutti i modi di evitare Lavanda Brown in compagnia di Calì Patil e la sua gelosia imperversa.
All'inizio era stato bello intraprendere quella relazione ed avere le attenzioni che tanto bramava, ed era stato forse impulsivo dovuto al adrenalina della vittoria di Grifondoro o all'assenza di Hermione e la sua gelosia.

Ronald Weasley aveva molte buone qualità che dimostrava pian piano, non era uno che faceva troppe domande forse anche per la sua poca capacità di intuizione ma era permaloso fin troppo. Nonostante avesse seguito Harry e l'avesse appoggiato in tutto Ronald aveva sempre avuto paura e poca stima di sé stesso, troppe erano le volte che aveva invidiato il suo migliore amico per il suo coraggio e la sua fama.
E molte volte lo aveva perfino odiato, guidato da quella gelosia spropositata di un ragazzo ancora acerbo e poco maturo.
In quei mesi lo aveva osservato a lungo in cerca di una bugia e di una discrepanza sulla scomparsa di Hermione guidato sempre da quella insicurezza.

Quel momento di celibrità era stata una boccata di aria fresca secondo lui dovuta e meritata. Gli aveva perfino permesso di dissipare i suoi dubbi.

Sbuffando voltò l'ennesimo angolo di quel labirinto di pietra , trovando davanti a lui una folla inusuale per un pomeriggio libero come quello.
Poco dopo però dovette sbattere gli occhi per assicurarsi della veridicità della sua visuale che le riportava il profilo di una ragazza dai capelli ricci.

Ginevra Weasley era seduta sopra ad un muretto in cortile e guardava insistentemente il cielo con occhi preoccupati.

Ginevra Weasley, Grifondoro, lunghi capelli rossi e lisci, occhi azzurri e profondi una delle ragazze più popolari e desiderate. Era stata la compagna di molti, da Grifondoro a Corvonero, e in ultimo con Dean Thomas.

Ginevra Weasley che aveva avuto occhi sempre e solo per una persona.
Harry James Potter.

Li ricordava come ieri tutti quegli anni spesi alle sue spalle, dal suo primo anno in cui Harry la salvò diventando il sue eroe.
E tutti gli anni dopo quando sperava che lui incontrasse i suoi occhi o che la considerasse, anni in cui aveva aspettato un suo passo o un più piccolo movimento verso di lei che le facesse comprendere che anche lui la voleva.

Ed ora era arrivato, Ginevra Weasley e la sua pazienza erano state premiate.
Harry Potter l'aveva baciata.
La vittoria della coppa di Quidditch aveva portato bene.

Finalmente tutti i suoi sforzi e la sua comprensione poteva essere detta giusta per la ricompensa, pensava con un piccolo sorriso mentre si avviava all'interno della scuola.

Ora 10 giorni dopo si trovava lì in attesa che tornasse tutto intero.
Non si biasimava sapeva bene a cosa andava in contro stando con il prescelto e che non poteva farci nulla era il suo destino e lei lo avrebbe seguito fino alla fine.
Non è importante quanto aspetti, ma chi aspetti si era sempre ripetuta per darsi coraggio.

Camminava ancora distratta nei suoi spreloqui la piccola e bella Weasley quando si ritrovò con la faccia sbattuta sulla schiena dura di suo fratello Ron.

Harry Potter guardava l'entrata buia della caverna, mentre il vento forte incorniciava il tutto con onde alte. Era arrivato il momento di capire se avrebbe potuto farlo ancora, se ne era capace e pronto, se quella missione fosse veramente la sua.

Nonostante un po' di paura che permaneva sempre, Harry si fece coraggio, grazie anche alla presenza del suo preside al fianco.

Ripensava all'anno passato e a tutto quello che era accaduto.

Il testamento di Sirius e il viaggio per convincere Lumacorno a tornare ad Hogwarts per il suo ricordo su Riddle.

Hermione che durante il periodo finale dell'estate era stata così tranquilla da non lasciar trasparire alcun problema e poi era sparita, inghiottita dal nulla.

I suoi dubbi su Malfoy da Magie Sinistre, gli attacchi causali a Katie Bell e a Ron ed il loro successivo scontro aperto nel bagno di Mirtilla Malcontenta.

Il Sectumsempra ed il misterioso Principe Mezzosangue.

Ginny, la sua vera croce. Quella rossa a cui non era riuscito a resistere durante i festeggiamenti della prima partita a cui lui non aveva partecipato.

Le lezioni con Silente, il pensatoio.

E Voldemort sempre lui in ogni sua atrocità commessa.

E gli Horcrux, quest'ultima novità, un modo di strapparsi alla morte macchiando e dilaniando la propria anima, nessuno a parer suo doveva avere accesso ad una magia come quella. E per pochi istanti avrebbe voluto urlare contro al suo professore di pozioni, che era stato così ingenuo e superficiale da fornire informazioni così oscure e maledette senza alcun senso di conservazione e responsabilità.

Molte volte ci interroghiamo sul futuro e la nostra vita, se sia davvero prescritta per ognuno o se siamo noi a scriverla.
È un dubbio puramente ed esclusivamente di natura umana che persevera probabilmente dall'inizio dei tempi angoscioso e remoto nelle nostre menti.
Ed essere il prescelto non ne era forse la prova?
La prova che non ci si oppone al destino e che non puoi sfuggire per quanto ci provi, ti ritroverai sempre sulla via stabilita da chissà quale forza superiore e superba.
Qualche volta il destino assomiglia a una tempesta di sabbia che muta incessantemente la direzione del percorso.
Per evitarlo cambi l'andatura.
E il vento cambia andatura, per seguirti meglio.
Tu allora cambi di nuovo, e subito di nuovo il vento cambia per adattarsi al tuo passo.
Questo si ripete infinite volte, come una danza sinistra con il dio della morte prima dell'alba.
Perché quel vento non è qualcosa che è arrivato da lontano, indipendente da te. È qualcosa che hai dentro.
Quel vento sei tu. Perciò l'unica cosa che puoi fare è entrarci, in quel vento, camminando dritto, e chiudendo forte gli occhi per non far entrare la sabbia.

Era questo che Harry pensava del destino proprio come Hermione.

Nonostante volesse incontrare i suoi amici in modo delicato non sarebbe stato così, nonostante avesse tentato di sfuggire ad uno scontro diretto nei corridoi era quello che era stato già deciso.

Tutto è determinato da forze sulle quali non abbiamo alcun controllo. Vale per l'insetto come per gli astri. Esseri umani, vegetali o polvere cosmica, tutti danziamo al ritmo di una musica misteriosa, suonata in lontananza da un pifferaio invisibile.

Pensò mentre alzando il volto vide i due Weasley impietriti a pochi metri di fronte a lei.

Deal With God. {Tom Riddle+Hermione Granger} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora