IX - Prefetto.

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"4 Dicembre 1942."


I mesi passarono tranquillamente.
Dicembre era appena iniziato, portando la neve, il freddo e con essi, finanche l'aria del natale.

Durante quei mesi aveva avuto l'opportunità di fare amicizia con molti studenti tra cui: la sua futura professoressa di Trasfiguarazione che pensandoci bene, se non l'avesse conosciuta antecedentemente, non avrebbe mai potuto riconoscerla. Una ragazza molto carina, tutta sale e pepe. Sveglia e divertente. Lei che sarebbe diventata, la futura calma e temperato donna, che aveva sempre ammirato. In merito alle sue nuove amicizie, l'unica che doveva interessargli sul serio, era ad un punto morto. Dal suo compleanno, Riddle l'aveva spudoratamente evitata, facendola innervosire non poco.

Doveva trovare un modo per avvicinarsi a lui, ma qualsiasi suo tentativo non aveva mai avuto buon fine. Anche a delle semplici provocazioni lui le rispondeva gelidamente e poi riprendeva ad ignorarla, a differenza delle prime volte.
Per quanto sapesse di dover provare e tentare in ogni modo, il suo orgoglio di donna, la contrastava spesso. Spingendola ad arrabbiarsi, innervosirsi ed allontanarsi di conseguenza.

Molto spesso, durante la giornata, sentì ancora qualcuno cercare di violare la sua mente. Non riuscì a comprendere da chi provenivano quei tentativi, dopotutto per quanto si fosse fatta molti amici, di conseguenza anche nemici.
La Hornby ancora non mandava giù quell'affronto e la stuzzicava in qualsiasi momento e modo, accusando Hermione dell'allontanamento della Black dalla sua cerchia.
Malfoy le aveva lasciato intendere il suo odio incondizionato verso di lei, come molti altri Serpeverde che lo seguivano e adulavano come cagnolini da compagnia.

"Herm, andiamo? Abbiamo pozioni e siamo già in ritardo." Le disse Dorea.

"Diavolo!" Rispose lei afferrando il mantello della Black, e tirandosela dietro malamente.

Arrivarono in classe trapelate, tutti erano già ai loro posti, lasciandone solo due disponibili.
Uno vicino a Tom Riddle e uno vicino a Lucretia Black. Dorea la guardò allarmata è disperata.

"Ho capito, vado io." Disse deglutendo, precedendola, e sedendosi vicino al ragazzo.

Lui non le rivolse nemmeno uno sguardo. Hermione innervosita sistemò le sue cose, frettolosamente.

"Buongiorno ragazzi. Oggi prepareremo l'Essenza di Dittamo. Qualcuno sa dirmi cos'è?" Chiese il professore guardando in direzione di Hermione, aspettandosi una sua risposta, ma la ragazza non dava segni, non essendosi nemmeno accorta del suo arrivo.
Guardava verso di lui, senza vederlo, c'erano troppi pensieri che, vorticavano nella sua mente annebbiandola. Il ragazzo al suo fianco si aggiunse allo stupore del loro professore, decidendo di rispondere al suo posto.

"L'Essenza di Dittamo è una pozione curativa. Guarisce istantaneamente le bruciature e cicatrizza rapidamente tagli e abrasioni. Tre gocce su una ferita aperta sono in grado di fermare l'emorragia e creare uno strato sottile di pelle nuova. E solo per uso topico ed è indicata per tutte le ferite di origine magica e non. L'essenza di dittamo è altamente infiammabile, quindi, deve essere tenuta lontano da fiamme e fonti di calore." Rispose piattamente ancora leggermente sorpreso.

"Bravissimo Tom, 10 punti a Serpeverde. Ora iniziate, seguite le linee guida sul vostro libro." Disse Lumacorno, solo in quel momento Hermione sembrò riprendere coscienza, si guardò attorno spaesata mentre i suoi compagni, sembravano aver cominciato già da un po'.

"Buon giorno Granger." Disse il ragazzo notando il suo sguardo confuso, lei lo guardò freddamente, sbirciò il suo libro per scoprire l'argomento per poi iniziare a preparare la sua pozione.

"Oggi sei silenziosa, troppi pensieri?" Chiese ironico.

"Ti importa?" Rispose a tono la ragazza.

Deal With God. {Tom Riddle+Hermione Granger} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora