XLIV - Differenze.

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"Non mi pento di nulla nella mia vita, eccetto di quello che non ho fatto."

Coco Chanel.

"Siamo in ritardo Tom." Sussurrò la ragazza tra un bacio e l'altro.

La risposta che ricevette fu un semplice mugolio, mentre il moro, non accennava proprio a lasciarle i fianchi.

"Tom." Cercò di dire in una piccola risata.

Lui sbuffò spazientito, arcuando un sopracciglio con un espressione palesemente e falsamente, arrabbiata.

"Tom Riddle che arriva tardi a lezione spontaneamente?-" Lo prese in giro dolcemente, prima di posare le sue dita, tra quei boccoli morbidi. "Devo ritenermi onorata da questa attenzione." Concluse baciandolo prima di riprendere a prepararsi.

"Sì, dovresti-" Iniziò bloccandola ancora. "Eppure hai anche la strafottenza di rifiutarle." Concluse cominciando a farle il solletico pizzicando i suoi fianchi, spingendola ancora sul letto, tra le lenzuola sfatte e stropicciate.

Le loro risate continuarono per minuti, le lezioni cominciavano, e il loro ritardo aumentava.

Eppure loro ridevano di cuore, non se ne erano nemmeno accorti.

Oppure semplicemente non gli importava affatto.

"31 Luglio 1997;
Weasley's Lair. "

Hermione aprì lentamente gli occhi, infastidita dai raggi del sole che filtravano nella stanza. Aveva fatto un bel sogno, almeno quella notte, e non voleva svegliarsi. Ma per fortuna quella giornata si prospettava abbastanza bene. Sentiva già del caos nei corridoi, delle voci squillanti che si diffondevano fino ai piani superiori, e dei passi svelti che rimbombavano sul pavimento di legno; probabilmente la famiglia di Fleur era arrivata mattiniera e i Weasley continuavano i loro preparativi senza sosta.

Si alzò dal letto stiracchiandosi le spalle e le gambe indolenzite; andò nel bagno a darsi una sciacquata veloce, guardando il suo viso riflesso nello specchio, che dopo giorni, appariva finalmente rilassato e riposato. Era bastata una dormita tranquilla e dell'immaginazione positiva a farla sembrare più che ordinaria.

Dopo tutti quei mesi, lo aveva rivisto, felice, gentile e spontaneo. Aveva rivissuto quel giorno: il giorno che si erano dedicati esclusivamente l'uno per l'altra, mandando a monte le loro lezioni e i loro impegni per rimanere soli. Avrebbe voluto non svegliarsi mai, avrebbe anche accettato la morte se con la promessa di rivivere all'infinito quei momenti. Nonostante fosse un pensiero e un desiderio davvero squallido e penoso come prospettiva, a lei, al suo cuore; sarebbe stato bene.

Ma non era il tipo da tirarsi indietro, c'era sempre una parte di lei ancorata alla sua virtù da Grifondoro che non le permetteva di mollare.

Non proprio quel giorno.

Decise così di darsi una lavata veloce e vestirsi con abiti comodi, pronta ai compiti che Molly le avrebbe affidato, senza però riuscire a rimuovere quel sorriso. Afferrò il pacchetto rosso, nascosto accuratamente nel suo armadio; prima di dirigersi entusiasta al piano di sotto.

"Buongiorno!- salutò entrando in cucina, prima di dirigersi verso Harry. -Buon compleanno." Disse lasciandogli un bacio sulla guancia e il pacchetto tra le mani.

Deal With God. {Tom Riddle+Hermione Granger} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora