"16 Marzo 1943."
Quella mattina Hermione si era svegliata all'alba. Ormai pronta ad affrontare le conseguenze della sua rivelazione e pronta a confidarsi con Silente per prendere una decisione su come procedere.
Sapeva che ormai tra lei e Tom era finita, aveva imparato a conoscerlo e sapeva che non l'avrebbe perdonata. Sapeva quanto ci aveva messo a fidarsi, ed era cosciente che quella fiducia l'aveva persa per sempre quel pomeriggio.
La confusione albeggiava in lei. Il cuore ormai consapevole di amarlo, sapeva che se all'inizio ci fosse stata la possibilità di commettere un omicidio per salvare i suoi amici ora era sparita. Non avrebbe mai potuto ucciderlo, non dopo quello che avevano vissuto e condiviso, per quanto breve. Era stata un favola, ma probabilmente non ci sarebbe mai stato un lieto fine per lei, per loro.
La sua mente invece le diceva che non poteva arrendersi, no. Doveva farlo per Harry. Doveva farlo per tutti. Doveva farlo per il suo futuro. Le diceva che era stata un stupida a lasciarsi andare e coinvolgere, quella era una missione, la sua. Doveva prendere un decisione.
Ma l'unica cosa su cui entrambi erano d'accordo era che non poteva rimanere per sempre rintanata e nascosta in quella stanza. Lei era Hermione Granger, dannazione. Che cosa stava dimostrando in quel modo?
Che bastava ferirla per farle nascondere la testa sotto la sabbia, come la più grande codarda della storia?
No, mai, si era detta quella notte. Si era sentita troppe volte fin troppo simile a quelle serpi, ma lei era una grifona. Lei era una Grifondoro, orgogliosa fino al midolo, forte e impavida nelle ossa. E per la prima volta dopo giorni quella sera aveva sentito rabbia e delusione, dovuti anche all'abbandono da parte di una persona che lei credeva sua amica, si era sentita umiliata in tutti modi possibili e immaginabili.
Così si era alzata presto, aveva fatto una doccia bollente rigenerante e lunga. Ma l'acqua calda non era bastata a far rimuovere quella spossatezza e stanchezza dipinta sul suo volto. Con un incantesimo che le aveva insegnato Ginny nascose le occhiaie e la pelle pallida. Si sistemò i capelli, dove i ricci scivolarono dolcemente sulle sue spalle. Indosso la divisa e sistemò perfettamente la cravatta, e sulla spalla, la spilla da Prefetto. Guardandosi allo specchio strabuzzo gli occhi, appariva completamente normale e fresca, come se non si fosse mai nascosta nella sua stanza a piangere per ore e ore in quei cinque giorni. Alzò il viso e raddrizzò le spalle prima di uscire dalla sua stanza.
La Sala Comune era già piena di studenti che parlottavano tra loro prima di salire per le lezioni. Lei non degnò nessuno di uno sguardo, uscì dal passaggio e si diresse in Sala Grande alla ricerca di Silente. L'orario della colazione doveva finire a minuti visto il via vai nei corridoi. Quando entrò camminò spedita verso il tavolo dei professori, individuando subito Silente che la guardava sollevato da quando aveva attraversato la porta.
Hermione non si accorse neanche di Dorea che si stava sbracciando per attirare la sua attenzione.
"Smettila! Sembri pazza. Non vedi che non stà proprio guardando qui!" L'aveva ripresa Eileen osservando la riccia.
Era strana, in quei giorni le poche volte che l'avevano vista era a pezzi, ma dopo ieri sera sembrava rigenerata. Non sapeva cosa si erano dette lei e Druella, sapeva solo che la Rosier non aveva voluto parlare con loro. Le aveva ignorate completamente ed era tornata da Cygnus.
Anche la bionda infatti ancora seduta al fianco di quest'ultimo la stava osservando visibilmente. Era delusa da lei, e per quanto lei non amasse particolarmente i Nati Babbani la delusione non era per il suo stato di sangue, ma era per la sua bugia. In un certo senso non poteva darle torto, perchè la riccia aveva ragione. Sapeva che se lei avesse saputo da subito, l'avrebbe evitata come la peste senza neanche conoscerla. Non aveva rivelato niente a nessuno, non era così meschina, prima o poi la verità sarebbe uscita fuori comunque.
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Deal With God. {Tom Riddle+Hermione Granger}
Fanfiction_Completata ma da revisionare spero non terrete conto di orrori grammaticali dovuti ad inesperienza_ Avete mai sentito parlare del concetto di "doppio"? Ognuno ha in sé due personalità. Una di loro è la persona di tutti i giorni, della vita pubblica...