XV - Avversaspecchio.

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"23 Dicembre 1942."

Quello stesso pomeriggio Hermione chiese a Dorea di portarle l'oggetto.

"Cos'è?" Chiese porgendole il pacchetto ancora incartato.

"Un regalo, grazie mille Dorea." Disse sorridendo.

"Ok Herm, noi stiamo partendo tutti per le vacanze. Mi dispiace che tu resterai qua da sola." Disse sconsolata la Black.

"Non fa niente, divertitevi e ricorda di ripassare Erbologia." Disse premurosamente facendo sorridere la ragazza.

"Sempre la solita, tu invece non affogare nei libri." Ghignò lei prima di augurarle ancora un Buon Natale e correre verso i dormitori per finire il baule.

La riccia si guardò intorno circospetta prima di ri-scartare l'oggetto. Non lo aveva guardato con attenzione la prima volta. A guardarlo dall'esterno poteva sembrare un comune specchio portatile. Completamente rifinito in argento ma con delle intagliature che componevano un disegno ricamato sulla circonferenza. Lo aprì e osservo il vetro sfocato che le si presentava davanti, prima di riporlo accuratamente nel sacchetto e nasconderlo sotto il cuscino. L'infermiera le aveva detto che sarebbe potuta uscire di lì solo lo stesso giorno di Natale. Avrebbe passato la Vigilia lì da sola. Senza nessuno.

Gli occhi le pizzicarono al pensiero dei suoi genitori, che però non sapevano neanche che lei fosse in quella situazione, che non si sarebbero mai accorti di nulla. Pensò ad Harry e si pregustò il giorno, in cui sarebbe tornata, trovandolo ancora su quel divano a ronfare. Ma poi poteva essere sicura che sarebbe tornata? Non sapeva come e quando si sarebbe conclusa questa missione. Sapeva che doveva evitare in qualsiasi modo che Riddle aprisse la Camera Dei Segreti, ma poi? Poteva essere certa che anche se lui non lo avesse fatto, non avrebbe continuato con i suoi piani in seguito?

Eppure ora non riusciva a crederci che quel ragazzo sarebbe potuto diventare l'Incubo del suo mondo, che avrebbe portato così tanta violenza e distruzione. Quel ragazzo altezzoso e scontroso ma che comunque non poteva realmente essere così cattivo. Lei non riusciva a capire.

A lei piaceva, di questo era certa. Non sapeva se potesse essere amore, non lo aveva mai conosciuto. Ma lui le piaceva altrimenti non si sarebbe lasciata andare in quel modo solo per la sua missione. Non era quel tipo di persona da arrivare ad utilizzare se stessa. Voleva vivere alla giornata, tentare e ritentare fino a che avesse potuto. Stargli vicino fino a quando non sarebbe dovuta essere obbligata ad usare l'uscita di sicurezza che l'avrebbe riportata a casa nel 2 Settembre del suo anno, come se nulla fosse successo. Lei avrebbe vinto. Ma prima si disse che per farlo doveva restare viva.

Tom Riddle era seduto nella Sala Comune di Serpeverde mentre osservava distrattamente tutti i ragazzi che con i proprio bauli gli sfilavano di fronte, pronti per tornare a casa per quei pochi giorni.

"Ti hanno pietrificato?" Chiese Cygnus dandogli una pacca sulla spalla. Lui lo guardò innervosito prima di tornare a fissare il via vai.

"Sicuro di non voler venire a casa mia?"

"No." Rispose piattamente.

"Bene, allora ci vediamo al rientro. Buon Natale." Lo salutò il Black sorridendo.

"Buon Natale." Rispose educatamente lui prima di alzarsi. E tornare nella sua stanza.

Aveva un forte desiderio di andare in infermeria, ma non avrebbe ancora accontentato il suo istinto. Come gli aveva suggerito Malfoy ora aveva campo libero per le sue ricerche. Lei era in infermeria e quasi tutti gli studenti stavano lasciando il castello, era il momento migliore. Eppure voleva andare da lei. Per questo dovette rinchiudersi nella sua stanza fino all'ora di cena. Sdraiato sul letto, fissando il soffitto, continua a pensarla. A niente sarebbe servita la sua forza di volontà, non in quella occasione. Perché la voleva. La voleva troppo tanto che la sua mente non se ne distaccava mai. Sbuffò prima di scendere in Sala Grande, sicuro che non avrebbe toccato cibo.

Deal With God. {Tom Riddle+Hermione Granger} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora