Quando spedì le lettere il sole era già in procinto di tramontare. L'aria fredda le pizzicava le guance mentre si stringeva nella sua sciarpa verde-argento. Da quando erano usciti dai dormitori Tom non aveva detto una parola. Lei ogni tanto lo scrutava di soppiatto cercando di codificare i suoi pensieri. Ridendo mentalmente per il paradosso della situazione, lei voleva comprendere i pensieri di lui quando non riusciva più nemmeno a comprendere i suoi.
Vedeva questo ragazzo magnetico, intelligente e di bell'aspetto.Vedeva un ragazzo che si impegnava nella sua carriera scolastica non dando conto a nient'altro.
Vedeva un ragazzo che aveva sofferto troppo per la sua giovane età. Vedeva un ragazzo solo e triste dietro quella freddezza studiata. Vedeva il suo desiderio di rivalsa verso un mondo che lo aveva considerato solo feccia e pazzia. Molte volte si era trovata a paragonarlo ad Harry. L'unica differenza era che il secondo aveva aperto il suo cuore mentre il primo si ostinava dietro quella maschera disinteressata che solo poche volte aveva visto cadere. Ed era questo a spingerla ad andare avanti. Perché ora non riusciva proprio a capire come potesse essere diventato quel mostro che lei aveva dovuto conoscere. Quel mostro che aveva seminato panico e distruzione, che aveva lasciato al suo passaggio sangue e morte. Quel mostro dal volto serpentesco e gli occhi scarlatti che niente avevano a che vedere con il suo volto marmoreo e quel verde smeraldo in cui era precipitata dal primo giorno in cui l'aveva incontrato. Affogando in una dolce tortura.
Studiando la sua storia sapeva che in quell'anno avrebbe, dopo aver scoperto la sua discendenza, iniziato la ricerca della Camera aprendola successivamente. Eppure in quei mesi aveva avuto il piacere di costatare che le sue ricerche erano ad un punto morto. Vedeva uno spiraglio di luce dietro quella facciata dura e impenetrabile, lo aveva visto molte volte. Sperava con tutto il suo cuore di non sbagliarsi, sperava che per lui ci fosse ancora speranza, speranza in una vita piena d'amore e luce. E per quanto avesse voluto essere lei, avrebbe accettato anche che qualcun altro prendesse il suo posto. Doveva solo dimostrargli cosa si sarebbe precluso, quel potere che ai loro tempi lui non poteva comprendere e utilizzare, l'unica cosa che faceva di Harry Potter il suo degno rivale. L'unica cosa che lui non ha.
"Granger. Se hai finito si è fatto tardi, dobbiamo andare a cena." Disse il soggetto dei suoi pensieri mentre lei era ancora girata verso il sole che ormai aveva iniziato la sua veloce discesa.
"Certo." Rispose sorridendo prima di seguirlo.
Rientrando al castello furono avvolti da quel piacevole calore, sempre uno di fianco all'altro fecero il loro ingresso in Sala Grande. I tavoli deserti erano occupati solamente da un gruppo raccolto in fondo. Lei si avviò sicura mentre il ragazzo rallentò di poco rimanendo indietro. Lei si voltò guardandolo notando il suo sguardo scrutare attentamente gli altri studenti prima di tornare su di lei, che sorridendo lo incitò con il capo a continuare.
"Buon Natale Hermione." La accolse subito Silente alzandosi dal tavolo per avvicinarsi.
"Buon Natale professore." Disse lei educatamente.
"Buon Natale anche a te Tom." Continuò lui quando il ragazzo gli fù di fronte con un sorriso smagliante.
"Buon Natale anche a lei." Disse piattamente lui.
"Allora Hermione, sono felice che tu ti sia ripresa così velocemente." Disse gentilmente il mago.
"Grazie mille Professore." Rispose lei imbarazzata.
"Suvvia Hermione, chiamami Albus. Almeno per oggi, dopotutto ci conosciamo da molto noi e non c'è nessuno che possa considerarlo come favoritismo." Iniziò lui facendole un occhiolino giocoso.
La riccia rise per quelle parole così vere e così false. Prima di estrarre dalla sua tasca il regalo e porgerglielo.
"Cara non dovevi. Le mie preferite." Disse lui entusiasta guardando il sacchetto di liquirizie.
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Deal With God. {Tom Riddle+Hermione Granger}
Fanfiction_Completata ma da revisionare spero non terrete conto di orrori grammaticali dovuti ad inesperienza_ Avete mai sentito parlare del concetto di "doppio"? Ognuno ha in sé due personalità. Una di loro è la persona di tutti i giorni, della vita pubblica...