Chapter four

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Chapter four

 "Il male è dietro ogni angolo"

 HARRY'S POV

 *Drinnn Drinnn*

Per fortuna è finita, per oggi ho dato abbastanza. Non vedo l'ora di arrivare a casa e rilassarmi sul divano. Esco dalla classe con molta velocità per raggiunger Finalmente la fatitica campanella. Per tutte le 5 ore non ho fatto altro che guardare la professoressa con occhi assenti. Non ho ascoltato niente di quello che ha detto. Appena ha pronunciato le parole "Divina Commedia" il mio cervello si è spento, non lasciando passare più niente.

 Non pensavo che la scuola degli umani fosse così faticosa. Anche noi angeli andiamo a "scuola", ma non assomiglia neanche lontanamente a questa.

e l'armadietto.

 "Styles!" disse una voce mai sentita che probabilmente proveniva da pochi metri di distanza.

 Quando mi girai, vidi quattro ragazzi che avevano più o meno la mia età.

 "Ci conosciamo?" dissi confuso.

 "Siamo i tuoi nuovi compagni di classe" disse il biondo del gruppo.

 "Lui si chiama Niall Horan, lui è Zayn Malik, lui è Liam Payne e io mi chiamo Louis Tomlinson"

 "Piacere ragazzi. Scusate, mi piacerebbe rimanere a parlare con voi, ma devo ritornare a casa" dissi abbassando la testa e chiudendo con il lucchetto l'armadietto.

 "Dove abiti?" disse, se mi ricordo bene il suo nome, Zayn.

 "A High Street numero 6"

 "Bene! Noi abitiamo li vicino. Se vuoi io e i ragazzi ti accompagniamo" disse Liam guardando i ragazzi.

 " Certo. Andiamo"

 ***

 "Ok, ragazzi. Questa è la mia casa. Grazie mille per avermi accompagnato. Mi sono divertito tantissimo con voi" dissi cercando le chiavi di casa dentro lo zaino.

 "Figurati Harry. Comunque noi andiamo. Ciao!" disse Niall dandomi un pacca sulla spalla.

 Stavo per entrare in casa, quando vidi Alice uscire dalla sua. Era diversa dal giorno prima: indossava una lunga vestaglia tutta strappata, le sue braccia erano pieni di lividi e i suoi occhi erano stanchi. Cosa gli era capitato? Perchè era ridotta così? Chi gli aveva fatto del male? Per rispondere a queste domande c'era un solo modo: andare da lei e così feci.

 "Alice! Cosa ti è successo?" dissi andandogli incontro.

 "Niente... Non mi è successo niente" disse sedendosi sul portico e guardando un punto fisso sulla strada.

 "Come niente?! Sei ricoperta di lividi, stai perdendo molto sangue e lo chiami niente?!" dissi sedendomi di fianco a lei alzando un po' la voce come è mio solito fare quando sono nervoso.

 "Se ti dico che non mi è successo niente è così! Lasciami stare!"

 "Ma io posso aiutarti. Basta che mi dici cosa è successo"

 "No! Non puoi aiutarmi... Nessuno può aiutarmi! Ascoltami Harry, la mia è una vita difficile... Nessuno può capirmi. Lasciami stare! Vivi la tua vita fregandotene della mia! Beh come fanno tutti in questo mondo" disse con la voce rotta dal pianto che stava minacciando di cominciare.

 Se sapesse tutto... Se sapesse che posso aiutarla davvero... Se sapesse che sarò proprio io quello che la salverà da tutto questo.

 Cercai di prenderle la mano, ma lei con uno scatto si alzò e tornò in casa sbattendo la porta.

 Appena entrai in casa mi immersi nell'acqua calda per stendere i nervi. I miei pensieri stavano scivolando via. Non pensavo più a nulla, ma il mio cellulare cominciò a suonare rovinando il mio momento di relax.

 "Pronto?" chiesi senza neanche guardare chi fosse.

 "Harry! Sei tu?!" disse una voce abbastanza famigliare dall'altra parte del telefono.

 "Carl! Si, sono io!"

 "Come sta il mio allievo preferito? Ti sei trovato bene sulla terra?"

 "Prima di tutto io sono l'unico tuo allievo e secondo si, fino adesso va molto bene. Ho già fatto amicizia con dei ragazzi molto simpatici"

 "Mah...?" disse non finendo la frase.

 "Mah cosa?"

 "Dai, Harry. Non mentirmi. So che c'è qualcosa che non va"

 Carl mi conosceva molto, ma molto bene. Riusciva a capire il mio stato d'animo anche al telefono.

 "Ho conosciuto Alice, la ragazza che devo salvare... E... Ho scoperto che è una bella sfida. Non sarà facile con lei"

 "Vedrai che ci riuscirai. So che sei un ragazzo ingamba e riuscirai a vincere la sfida"

 "Grazie Carl. Mi serviva proprio questa telefonata. Comunque adesso devo andare visto che prima di ricevere la tua telefonata, mi stavo riposando dopo ben 5 ore di scuola"

 "Hai ragione, Harry. Buona fortuna e goditi il tuo relax. Ciao!".

 Mi ha fatto male vederla così. Solo ora mi rendo conto che non sarà facile, che dovrò faticare per cambiarla... Per cambiare la sua vita in meglio. Devo avvicinarmi a lei, farle capire che per lei posso essere un amico con cui può confidarsi, con cui può sorridere, con cui può lasciarsi andare ed essere veramente felice. Solo così non soffrirà più, solo così si sentirà veramente amata da una persona... E quella persona... Sarò io.

 Continua…

Era Veleno e Antidoto [h.s.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora