Chapter ninety-three

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Chapter ninety-three

 "Tomorrow never dies"

 ALICE'S POV

 Ero così tanto confusa che la mia povera testa si era già disintegrata dopo una piccola esplosione. Non riuscivo a connettere più.

 Com'è possibile vivere così tante cose in così pochi giorni? Non è una cosa normale.

 Non sapevo che giorno era e se era sera o giorno. Non sapevo che fine avessero fatto i due uomini che mi avevano rapito, mia madre e Harry. Non sapevo il motivo per cui mi sono risvegliata in un luogo che non c'entra con il mio mondo e con la mia natura da umana.

 Il mio obiettivo dovrebbe essere quello di stare lontano da tutto questo e invece vengo attirata ad esso come se fossi una calamita.

 L'unico modo per tirarmene fuori sarebbe quello di lasciare Harry, ma anche questa cosa mi attrae molto. Anzi ne sono legata. Anche se io e Harry non ci fossimo innamorati, sarei bersagliata da tutti ugualmente. Sono io quella che lo tiene in vita. Quella che gli ha sempre dato l'opportunità di essere l'angelo più potente del mondo. Non starò mai tranquilla e al sicuro, specialmente se Harry continua ad essere attratto da me fisicamente. È come se avessi scritto sulla fronte con un pennarello indelebile: "se uccidete me, avrete tutti i suoi più grandi poteri a vostra disposizione". Per loro sarò sempre quella da catturare e da torturare per far arrendere Harry. Mi considerano solo per questo.

 Però ripensandoci è Harry quello che dovrebbe avere più paura. L'intero mondo lo ostacola e viene torturato ogni giorno con un qualcosa di peggio che frustate e coltellate. L'amore.

 Vive con la paura di perdere colei che tiene di più al mondo. Colei che ama di più al mondo. Avergli impedito di non vedermi è stato il colpo di grazia. È quello che lo sta facendo crollare. Una volta era colui che mi faceva sentire e rendere forte. Ora devo essere io quella delle due ad avere più coraggio. Ma sto già fallendo miseramente.

 Sono riuscita a farmi portare nel mondo di quella strega. Roba da matti.

 Comunque non ho mai pensato a come si sentisse Harry in questo periodo. Ha ragione lui: sono ancora una bambina che deve essere rimproverata per aver la forza e la consapevolezza di crescere. Per tutto questo tempo ho mi è sempre importato solo quello che ho provato io. Le mie paure, le mie sofferenze e la mia stanchezza. Solo di me ho calcolato. Invece di cercare di pensarla anche dal punto di vista di Harry. Mi ha fatto passare periodi da incubo, ma non perchè lo volesse. Lui non centrava nulla in tutto questo. Come ho potuto credere davvero che lui volesse davvero farmi del male, farmi soffrire? Cazzo, lui è colui che mi ha salvato la vita. Anche quando gli avevano proibito di farlo. Ha cercato di risolvere i problemi e i guai che io, stupidamente, ho creato. È tutta colpa mia se deve nascondersi da tutto e da tutti per far vivere tutte e due. Deve vivere con la paura del domani per non farmi soffrire ancora di più.

Era Veleno e Antidoto [h.s.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora