Cahpter forty-nine

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Chapter forty-nine

 "I don't believe"

 "Ciao cucciola" disse non appena si accorse della mia presenza.

 Mi avvicinai piano piano. Non so il perchè, ma avevo paura. Ma non paura che mi facesse del male, ma proprio il contrario. Ero sempre stata abituata che tutte le volete che mi chiamava "cucciola" da lì a poco mi avrebbe riportata in quella cantina e mi avrebbe massacrata fino a che il mio corpo non fosse completamente ricoperto di sangue.

 "Ciao papà" dissi con la voce tremolante.

 Presi una sedia vicino al suo letto e mi sedetti.

 Continuava a guardarmi. I suoi occhi esprimevano stanchezza, ma anche felicità. Era possibile che fosse felice per avermi vista? No, non credo.

 "Come ti senti?" gli chiesi interrompendo quel silenzio snervante.

 "Meglio. Sono felice di essere ancora vivo e ancora di più per averti qui con me" disse abbozzando un sorriso forzato.

 Si vedeva benissimo che il suo corpo era debole. A malapena riusciva a muovere le dita delle mani. Fece uno sforzo incredibile per quel sorriso e sinceramente mi sorprese.

 "Mi sei mancato..." dissi abbassando lo sguardo e arrossendo.

 Quelle tre parole mi sciovolarono fuori così velocemente che non me ne resi conto. Non so il perchè le avessi dette, l'unica cosa che sapevo è che erano la verità. Mi era mancato ed ero felice che fosse ancora vivo.

 "Anche se ero in coma, quindi il mio cervello era completamente spenso, ti ho pensato ogni secondo di questi ultimi mesi... e ho pensato anche al mio comportamento nei tuoi confronti..."

 Sussultai per qualche secondo. Non capivo dove volesse arrivare e avevo anche un po' di paura nel scoprirlo.

 "In che senso" chiesi confusa.

Era Veleno e Antidoto [h.s.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora