Era Veleno e Antidoto [h.s.]

Chapter twenty-nine

Chapter twenty-nine

 "Fix you"

 ALICE'S POV

 Avevo bisogno di traquillità. Avevo bisogno di uno spazio tutto per me per riflettere sulla mia vita, per riflettere su cosa stesse succedendo. Non sono mai riuscita a capire il perchè fosse tutto difficile per me. Credo che la vita degli altri non sia così complicata e intrigata. Perchè a me invece si? Pagherei con tutto l'oro del mondo per scoprirlo, ma non succederà mai. Ci sono cose che nessuno può o deve sapere e questo è un esempio. Mi tocca subire tutto senza pronunciare nessuna parola o ribellarmi. Per me hanno scritto questo destino e come ogni essere umano, devo seguirlo come se fosse l'unica luce presente su un mondo completamente buio.

 Ero ancora alla seduta con dottore Walshen, il mio psicologo di fiducia. Era l'unica persona che capiva i miei problemi cercando di risolverli, che in alcuni casi a funzionato. Lo so benissimo che è il suo lavoro, ha studiato per un lungo periodo solo per questo. Ma io sono convinta che se non avessi un rapporto fondato sulla fiducia e molto stretto con lui, a quest'ora non avrebbe avuto un riscatto nella mia tremenda vita.

 A volte mi chiedo come faccia a sopportare tutti i problemi che affliggono i suoi pazienti. Io tornerei a casa e mi strapperei i capelli per lo stess accumulato dopo ogni seduta. Tutti gli esseri viventi devo affrontare ostacoli, che nel gergo comune si chiamano problemi, per andare avanti con le proprie esperienze, compreso lui. Per me è già complicato risolvere i miei di ostacoli senza cadere in tentazione un'altra volta, ma lui come fa a risolvere sia i suoi che quelli degli altri senza crollare neanche per sbaglio?

 Di sicuro, lo psicologo non sarà mai una professione a cui aspirerò in un futuro.

 "Alice? Mi sta ascoltando?" mi richiamò avvicinandosi, con la testa, a me.

 "Si, mi scusi tanto"

 "A cosa stava pensando?" mi chiese continuando ad annotare qualcosa sul suo taccuino che sorreggeva sul ginocchio destro e usandolo come appoggio.

 "Stavo... Riflettendo"

 "Su cosa?"

 "Sulla mia inutile vita. Da molto tempo è diventato il principale argomento su il quale mi fermo spesso a riflettere" dichiarai stuzzicandomi, con nervosismo, le dita.