Chapter nine

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Chapter nine

 "I miss you"

 HARRY'S POV

 *Cinque giorni dopo*

 I raggi del sole mi riscaldano il viso, costringendomi ad aprire gli occhi. Mi alzo, sbuffando, dal mio comodo letto e faccio per dirigermi in bagno, ma scorgo nello specchio la figura di un ragazzo distrutto e mi fermo a guardarla, rendendomi conto che sono io. Mentre osservo i miei boccoli attorcigliati e arrufati in una massa scomposta e gli occhi ancora gonfi e rossi, ricordo quanto era successo la notte precedente. Avevo pianto per Alice, per quella ragazza testarda, egoista, ma anche bella, divertente che non mi parla da giorni.

 Da quando ho detto quella maledetta frase mi ingnora. Appena mi vede fa finta di non conoscermi e questa cosa mi fa innervosire. È un atteggiamento stupido e infantile.

 Mi vesto con tutta la calma e la lentezza del mondo e scendo le scale per andare in cucina. Continuo a guardare il frigorifero pieno di pietanze, ero indeciso su cosa mangiare. Dopo mille problematiche, optai per un bel panino con la Nutella.

 Perchè si comportava così con me? Cosa gli ho fatto?

 "Smettila Harry" dico, costringendomi a ficcare in bocca mezzo panino per allontanare qualsiasi pensiero su di lei.

 Poco dopo sentì il campanello della porta suonare.

 "Buongiorno riccio!" disse Louis accogliendomi con un enorme sorriso.

 "Buongiorno moro" dissi io meno emozionato.

 "Cosa hai? Problemi con le donne?" disse facendomi l'occhiolino.

 "Più o meno..."

 "Ok, ho capito: non ne vuoi parlare. Vieni?" disse porgendomi la sua mano destra.

 "Dove?" chiesi confuso.

 "Come dove?! Ti ricordo che oggi è lunedì e dobbiamo andare a scuola! Te ne eri già dimenticato?" chiese con un accenno di risata.

 "No! Certo che no! Lo so che oggi bisogna andare a scuola. Non sono così scemo!"

 "Beh su questo avrei dei dubbi. Comunque muoviti!" disse con impazienza.

 "Non mettermi fretta, Louis!" dissi scocciato.

 ****

 "Salve ragazzi! Oggi vi vedo entusiasti e solari... Mi sbaglio o è così?" disse il professore di matematica, entrando dalla porta dell'aula con un sorriso a trentadue denti.

 "Oggi faremo una bella serie di espressioni con i numeri razionali per rinfrescarci le idee" disse tirando fuori dei fogli dalla sua 24 ore, dove suppongo ci fossero scritte le espressioni.

 "Nooo la pregooo!" dissero gli alunni tutti in coro.

 Sinceramente neanche io ero entusiasto, ma era sempre meglio che ascoltare la sua barbosa voce per tre ore di fila.

 "Pss! Harry?" disse una voce famigliare non tanto distante da me.

 "Cosa c'è Zayn?" chiesi sottovoce e un po' scocciato.

 "Volevamo chiederti una cosa"

 "Di cosa si tratta?"

 "Io e i ragazzi stasera andiamo in una discoteca locale. Volevamo invitarti" disse guardando il professore per paura che lo beccasse a parlare.

 Discoteca? Io in discoteca? Questa cosa mi faceva abbastanza ridere. Io non sono mai stato un ragazzo da discoteca. Anche nel mondo degli angeli esiste, ma Carl non mi ci ha mai fatto andare. Dice che è solo una perdita di tempo e poi rischierei di rompermi un timpano per la musica troppo alta che i dj si ostinano a mettere sempre.

 Pensandoci veramente su, questa sarebbe stata l'unica occasione per andarci, credo. È solo un esperienza nuova che ogni ragazzo deve affrontare e visto che ormai sono diventato anche io un ragazzo come loro, devo provarla.

 "Ok, ci sto!" dissi ad Zayn con un volume un po' troppo forte.

 I miei compagni si girarono verso di me, perfino il professore.

 "Signor Styles! È successo qualcosa?" disse con un filo di ostilità.

 "No, non si preocupi. Non è successo niente e mi scusi per averla interrotta"

 "Sarà meglio" disse per poi rigirarsi verso la lavagna e continuando a ricopiare le espressioni.

 "Scusa Harry. Comunque ti veniamo a prendere alle otto, ok?"

 "Ok, mi farò trovare pronto" dissi regolando, questa volta, la voce.

 ****

 *Drinnn Drinnn*

 "Ragazzi, ricordatevi che per la prossima volta dovete finire di eseguire le espressioni che non abbiamo terminato oggi" disse il professore prima di uscire dalla classe con molta fretta.

 Stranamente anche io oggi non vedevo l'ora di ritornare a casa, quella sera dovevo andare in discoteca e dovevo essere esteticamente perfetto. Appena uscì da scuola vidi la figura di una ragazza non molto alta di fianco a me. Riconobbi subito le sue scarpe: era Alice.

 "Ciao Alice. Come è andata la giornata?" dissi rompendo il silenzio che si era creato tra di noi.

 "Ciao. Tutto bene. Scusami, ma adesso devo andare" disse prendendo la borsa che aveva lasciato per pochi minuti sull'asfalto umido a causa della rugiada del mattino.

 Mi seccava il fatto che si comportava così con me, ma me ne fregai e tornai a casa.

 ****

 Erano quasi le otto e dovevo ancora prepararmi. Feci una doccia veloce e aprì l'armadio per trovare un vestito perfetto, ma non ne avevo. Decisi di indossare una maglietta nera con le maniche corte anche se fuori c'era un freddo atroce, un paio di jeans attilati e dell'All Stars bianche.

 "Per-fect" dissi scrutandomi dallo specchio.

 *Toc Toc*

 Ecco, erano arrivati. L'agitazione stava cominciando ad aumentare con il passare dei secondi. Scesi le scale con rapidità per aprire la porta.

 "Wow Harry! Sembri un vero e proprio Don Giovanni!" disse Niall guardandomi con stupore da capo a piedi.

 "Grazie mille, ma non esagerate"

 "Sei pronto? Possiamo andare?" disse Louis con la sua solita impazienza.

 "Certo! Andiamo" dissi per poi chiudere la porta della casa a chiave e avviandomi alle loro macchine.

 Continua…

Era Veleno e Antidoto [h.s.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora