Chapter fifty-two

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 Chapter fifty-two

                                            

 "Dark"

 ALICE'S POV

 Il tempo era radicalmente cambiato da quella mattina: la serata era fredda e piovosa. I lampioni diffondevano uno strano colore innaturale, giallognolo, che non riusciva a penetrare la fitta nebbia che intasava le strade.

 Mi complimentai con me stessa per aver controllato le previsioni del tempo e aver portato l'ombrello. Passando davanti alle vetrine dei locali, vidi che i bar si riempivano di gente.

 Ero a pochi isolati dalla fermata dell'autobus, quando avvertii l'ormai familiare sensazione di gelo alla nuca.

 L'avevo provata la notte in cui incontrai lo spaventoso sconosciuto che si nascondeva sotto ad un passamontagna.

 Mi chinai facendo finta di allacciarmi una scarpa, guardandomi intorno con aria furtiva. I marciapiedi su entrambi i lati della strada erano deserti.

 Accelerai il passo, la borsa stretta sotto il braccio, sperando che l'autobus fosse puntuale.

 Attraversai un vicolo, superai un bar passando accanto a un gruppo di fumatori e sbucai nella strada successiva.

 Percorsi a piccole falcate un isolato, svoltai in un altro vicolo e girai intorno al casaggiato. Tutto questo guardandomi continuamente alle spalle.

 Sentii il rombo dell'autobus che, infatti, un attimo dopo girò l'angolo materializzandosi dalla nebbia. Rallentò, accostò al marciapiede e io salii a bordo, diretta a casa.

 Ero l'unico passeggero. Mi sedetti diverse file dietro l'autista, scivolando sul sedile per evitare di essere vista. Lui tirò forte la leva di chiusura delle porte e l'autobus ripartì.

 "Può dirmi da che parte è Highsmith? Io abito li vicino?" urlai per farmi sentire dall'autista.

Era Veleno e Antidoto [h.s.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora