Chapter sixty-two

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Chapter sixty-two

 "Torment"

 ALICE'S POV

 Mi svegliai di colpo per un dolore fortissimo alla testa. Ero distesa sul divano, con una coperta che mi copriva metà corpo.

 Non riuscivo a ricordare nulla di quello che era successo prima del mio risveglio. La vista era ancora annebbiata. La confusione che stavo affrontando non mi dava nemmeno la forza di alzarmi.

 Il mio sguardo continuava a contemplare il soffitto bianco. Era come se fossi abbagliata da quel colore così accesso, visto che mio padre lo aveva ridipinto da poco.

 Ad un tratto il suono di un telefono poco lontano da me mi fece ritornare nel mondo reale.

 Mi sforzai molto per riuscire a prenderlo dal tavolino in vetro di fronte al divano e lessi il nome scritto sul display.

 "Hope..." sospirai debolmente.

 Era da tanto che non la vedevo più. Mi aveva inviato una marea di messaggi e aveva cercato di chiamarmi un paio di volte, ma io, codarda com'ero, le avevo ignorate tutte quante.

 Avevo paura di rispondere. Sicuramente avrei dovuto subire una delle sue noiosissime ed estenuanti prediche. Mi avrebbe urlato parole pesanti, come faceva ogni volta che era arrabbiata con qualcuno.

 Non avevo alcuna voglia di subire tutto questo. Mi ero appena risvegliata da un sonno che non ricordavo nemmeno di aver cominciato ed ero ancora frastornata.

 Ma non potevo evitarla ancora per molto. Sicuramente prima o poi avrebbe varcato la porta di casa mia e un contatto più riavvicinato con lei mi spaventava ancora di più di quella telefonata.

 Presi un lungo respiro. Schiacciai il tasto verde illuminato sul display e mi portai il cellulare vicino all'orecchio.

 "Hey" dissi cercando di essere il più felice possibile e non facendoli capire la paura che mi stava mangiando viva.

Era Veleno e Antidoto [h.s.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora