Chapter eighty

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Chaper eighty

 "Fallen"

 ALICE'S POV

 Aprii gli occhi con così tanta difficoltà che mi sembrò non fossero più parte di me. Erano estranei. D'altronde li avevo sempre odiati. Erano sempre stati i miei punti deboli. Coloro che trasparivano i miei sentimenti, i miei pensieri. Cercavo, usando le parole, di sembrare forte e determinata. Non volevo essere quella vulnerabile e quella oppressa dai troppi pensieri. Ma loro mi tradivano ogni volta. Avevo desiderato molte volte che non appartenessero più a me, lo volevo sul serio. Ma non avrei mai pensato che un giorno sarebbe successo davvero. Non avrei mai pensato che un giorno le mie parole venissero finalmente ascoltate.

 L'unica cosa che mi piaceva di loro è che erano complicati. Era difficile leggerli. Si, dimostravano i miei reali emozioni, ma lo facevano con metodi strani. Così strani che a volte non riuscivo a capirli nemmeno io. Sapevo cosa volessero trasmettere solo perchè ero io quella che li provava in prima persona, ma se non fosse stato così sarei stata anche una delle tante vittime che ingannavano.

 Una sola persona ce l'aveva fatta. L'unica che ci era riuscito senza sforzi. È stata proprio quella persona che ora mi aveva lasciata. Mi aveva abbandonato per due volte consecutivi, senza nemmeno chiedere se stessi bene. Quella persona che dopo tutto quanto, avevo più bisogno.

 Lo so, si dice: "l'ho amato con tutto il cuore", ma io l'ho amato anche con i reni, la milza e lo stomaco, l'ho amato solo come una folle ama. E ovviamente, come tutte le volte che sto bene con una persona, se ne è andato. Mi ha fatto piangere giorni interi e notti di pura solitudine. Avevo bisogno solo ed esclusivamente di un suo abbraccio, ma era solo una mia piccola fantasia. Un illusione, come tutta la mia vita.

 Non li auguro il peggio, non li lancio maledizioni ma li auguro di sentire la mia mancanza fin dentro le ossa. Di voltarsi perchè convinto di aver sentito la mia voce, di rileggere i nostri messaggi più dolci. Li auguro di girarsi a cercare la mia risata nella folla e la mia mano dentro la sua. Li auguro di sentire la mia mancanza tanto da sentire il respiro mancargli per qualche istante. Questo li auguro. Questo mi auguro.

 Cercai di scuotere la testa per interrompere all'istante tutte le voci che sentivo all'interno della mia testa. Alcuni mi invogliavano a pensare il contrario di quello che provavo per lui. Mi dicevano che era solo uno stronzo egoista. Mi dicevano che tutte le sue parole erano state prese da pacchetti di cioccolatini di San Valentino. Non provava niente per me. Il fatto che mi avesse mollata sopra al tetto della mia ex scuola a Londra mi faceva capire molte cose. Il fatto che volesse solo salvarmi la vita e che faceva tutto questo per noi era un suo modo per farmi fidare di lui. Così non mi sarei mai suicidata o cose del genere. Così non sarebbe mai andato all'inferno e non avrebbe mai perso i suoi poteri e il suo stato di angelo potente.

Era Veleno e Antidoto [h.s.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora