Chapter fifty-seven

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Chapter fifty-seven

 "Dream"

 ALICE'S POV

 La notte cominciò a scendere nella piccola cittadina di Fell's Church.

 La ricopriva come un velo di un nero spaventoso. Non c'era alcun cenno di luce. Non si vedevano nemmeno le stelle che di solito riempiono quel cielo immenso.

 Dei brividi cominciarono a invadere il mio corpo. Salivano e scendevano lungo le mia schiena, facendomi gemere pesantemente.

 Mi ricordai solo in quel momento di non aver acceso il riscaldamento o almeno una piccola stufetta elettrica. Di solito ci pensava mio padre, ma era stato rapito e io... non lo avevo ancora trovato.

 Abbracciai il mio torace nel vano tentativo di riscaldarlo, ma non servì a molto.

 Quando ritornai a casa, dopo la festa, non c'era così tanto freddo. Eravamo a metà aprile, in teoria dovrebbe esserci quella leggera brezza che ti scompiglia a malapena un capello. L'Inghilterra è un paese troppo strano o almeno lo era diventato.

 Cambiai, per la milionesima volta, posizione. Non riuscivo a trovarne una perfetta per riprendere il sonno che ho immancabilmente perduto in questi ultimi giorni. Era come se non riuscissi più a stare coricata nel letto per alcune ore. Come se quei problemi mi avessero ormai abituata a non dormire più. È una strana cosa per me. Io sono sempre stata una grande dormigliona.

 "Tre e venti" sospirai pesantemente, dopo aver controllato i numeri segnati sull'enorme sveglia appoggiata al comodino.

 Il tempo passava e io ero ancora sveglia e con lo sguardo fisso in un punto indefinito sul soffitto.

 Ad un certo punto, l'unica finestra della stanza si aprii di colpo, provocandomi un mini infarto.

 Mi girai incuriosita da quella sagoma nera che cercava di entrare.

Era Veleno e Antidoto [h.s.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora