Chapter thirty-eight

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Chapter thirty-eight

 "My past"

 ALICE'S POV

 Quando uscii dall'ospedale e mi rintanai nella mia macchina, parcheggiata in un angolo, tirai fuori il foglio piegato e lessi:

 "Mongomery Street, signora J. Clain"

 Quella strada non mi era nuova. Era il posto in cui avevo incontrato Scott per la prima volta.

 Non era una strada molto trafficata, ma neanche tranquilla. Si diceva che la maggior parte degli omicidi di Fell's Church e addirittura di tutta Londra, fossero avvenuti in quel posto. Ovviamente erano storiella inventate dagli anziani quando non avevano niente di interessante da fare, ma era meglio essere prevenuti, soprattutto in queste cose.

 Ritornai in dietro. Mio padre faceva il poliziotto prima che io nascessi e prima di diventare un banchiere. La casa era piena di pistole e una giacca antiproiettile. Li presi velocemente e mi avviai da quella misteriosa donna.

 Una schiera di villette, attaccate una all'altra. Adoravo le composizioni delle case inglesi. Era come se dicessero che tutti siamo uguali, uniti e dobbiamo rispettarci. Credo che la filsofia mi abbia influenzato così tanto da trovare esempi di concetti filosofici anche nella vita quotidiana.

 Controllai ogni citofono. Dopo la quarta villetta, trovai scritto il suo nome su uno di questi e, cercando di darmi un po' di forza, suonai.

 Sentii dei passi pesanti che piano piano si avvicinavano alla porta.

 "Buongiorno" dissi non appena sbucò una ragazza sui vent'anni.

 "Lei chi è? Se vuole vendermi qualche prodotto, l'avverto di già che non voglio niente, quindi può anche andare" disse con un tono e un'espressione scocciata.

 A primo impatto non mi sembrò una persona gentilissima. Se non dovessi scoprire qualcosa di più su questa strana situazione, gli avrei già mollato uno schiaffo in piena faccia.

Era Veleno e Antidoto [h.s.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora