Era Veleno e Antidoto [h.s.]

Chapter ninety

Chapter ninety

 "Beach in the night"

 ALICE'S POV

 Sentii una leggera brezza sulla parte destra del collo. Una cosa che stava continuando da un bel po' di minuti. Mi stava provocando brividi fastidiosi. Mi stava facendo innervosire.

 Mi sentivo terribilmente debole. Era come se mi fossi affezionata a quel piccolo letto dove ero sdraiata... se era davvero un letto.

 Di sicuro non ero più sdraiata su un pavimento qualsiasi. Ciò che mi sorreggeva era troppo morbido e confortante per essere qualcosa di diverso di un letto.

 Quel respiro diventava affannato ad ogni secondo che passava. A colui che apparteneva doveva essere molto agitato o aver appena fatto una corsa

 Feci esattamente come nel sogno. Provai a muovere ogni parte del mio corpo piano piano. Era come una specie di prova per vedere se fossi ancora viva. Se fossi stata ancora in un sogno, sicuramente sarei scoppiata per la rabbia.

 Tutto andò bene, fino a quando non fu il turno delle braccia. Un doloro lancinante mi pervase facendomi gridare a squarcia gola. Anche se cercai di trattenermi, non funzionò molto. Quello che stavo provando era troppo per riuscire a non emettere un grido straziante.

 "Alice! Stai calma! Ti ho medicato!"

 Quella voce. La conoscevo. Non mi era del tutto sconosciuta. Cercai di riflettere su dove e quando l'avessi sentita la prima volta. Cercai di immaginate la sua faccia. Di sicuro apparteneva ad un maschio. Troppo roca e goffa.

 Con alcune lacrime agli occhi, gli aprii con un colpo secco. Ovviamente vidi solo buio. Ma non del tutto.

 La finestra di fronte ad una parete era aperta e la luce della luna piena di quella sera rifletteva sul vetro entrando in quella stanza. Vennero illuminati alcuni oggetti. Scaffali con sopra disinfettanti. Due barelle simili a quelli che si vedono negli ospedali e un piccolo lavabo. Mi meravigliai quando vidi alcune garze chiazzate di rosso appese sul bordo di esso. Un brivido di paura mi scese lungo il torace.