Rispondimi. So perfettamente che da te sono le nove e mezza di sera. Quindi rispondimi.
Rebecca saltò praticamente dalla sedia, nel momento in cui le era arrivata la chiamata su FaceTime da parte di Niall.
«Oh mio dio!» urlò, guardandosi allo specchio. Se continuava in quel modo avrebbe perso la chiamata... e infatti...
Visualizzi e poi non mi rispondi. Non fare la stronza, era il mio regalo di compleanno. Tentativo due. Rispondimi!
Rebecca spalancò la bocca. Qui lo stronzo lo stava facendo lui. Ed era strano. Con lei non si era mai comportato in quel modo. Si mise il cappellino con la visiera sulla testa e tirò su anche il cappuccio della felpa leggera che indossava. Il suo telefono aveva ripreso a squillare e lei indossò anche degli occhiali da sole enormi, con la montatura stile mosca.
Mentre il suo dito andava a premere il verde, il suo respiro si velocizzava, così come il battito, le mani tremavano e qualsiasi altro effetto le aveva sempre fatto Niall faceva capolino all'improvviso.
Chiuse un attimo gli occhi, ma li riaprì quando la risata di Niall uscì dal suo telefono.
Dietro agli occhiali poteva vedere la figura scura di Niall Horan. E lei non riusciva proprio a parlare.
«Merda, rido per non piangere. Cosa sono quegli occhiali?»
Capire quella frase era stato stranamente facile.
Rebecca li sollevò piano, poi se ne sbarazzò del tutto, perché senza lo vedeva dieci volte meglio. «Credo di non riuscire a respirare.» sussurrò.
«Se mi parli in italiano, non ti capisco, tesoro. Mi parli in inglese?»
Oh bene. Non si era neanche accorta di star parlando nella sua lingua.
«Ho detto che non riesco a respirare.»
Ed effettivamente Niall si rese conto che il suo respiro era pesante e un po' più veloce del normale. «Hey, hey.» il suo viso era diventato improvvisamente preoccupato.
«Aspetta. Sei tu che mi fai questo effetto. Dammi un secondo.»
«Oh.» e Niall ridacchiò.
Dio, a Rebecca veniva da piangere. Niall era dietro allo schermo del telefono. Aveva i capelli mossi sparati in più direzioni e una maglietta da allenamento a maniche corte, di quelle che gli mettevano in risalto i pettorali. Stava facendo una videochiamata con Niall Horan, il suo idolo e la sua cotta esemplare.
Un singhiozzo le sfuggì dalle labbra e si portò una mano alla bocca.
«No, piccola. Adesso ti ho fatto pure piangere. Ti prego, non farlo. Sono qui, ma non piangere.»
Niall aveva parlato così velocemente che lei non era riuscita a capire molto.
«Non ho capito niente. Me lo ripeti piano? Il mio inglese fa schifo.» e si mise la mani sul viso, dato che rischiavano di cadere delle lacrime dai suoi occhi, giù per le guance.
«Ho detto di non piangere. Rebs?» il suo nome abbreviato e pronunciato da quelle labbra sottili, la fece rabbrividire. Suonava benissimo. «Ho sentito gente parlare peggio. Rebs? Fai una cosa per me?»
«Cosa?» le sue parole risultarono attutite dietro le dita.
«Fammi vedere il tuo viso. Togli le mani.»
E la ragazza sospirò, prima di accontentarlo.
«Adesso togli il cappuccio e il cappello, forza.»
«Se avessi avuto un sacchetto di carta ci avrei fatto dei buchi e avrei messo quello sulla testa.»
«Sì, immagino. Togli tutto.»
Rebecca sospirò di nuovo e si sbarazzò di tutto, per poi vedere un sorriso davvero dolce apparire sul viso del ragazzo. «Eccoti.»
Rebecca non poté fare a meno di arrossire a quel punto. Gli occhi blu la fissavano in quel modo che non capiva. «Ciao, Niall.»
«Ciao. Guarda che non sei così male in inglese.»
«Sì, grazie. Ma tu continua a parlare molto lentamente.» si era accorta che già dal momento in cui gli aveva chiesto di ripetere, Niall aveva rallentanto la sua parlata.
Niall annuì.
«Dove sei?» E Niall rise per la seconda volta. «È davvero fantastica.»
«Cosa?»
«La tua risata.»
«Grazie, Rebs. E comunque tu sei veramente fissata con il luogo in cui mi trovo, eh? Sto a casa mia ad LA.»
Rebecca sospirò. «Non ho capito la frase in mezzo, scusa.» disse, abbassando lo sguardo.
E Niall la ripeté senza neanche lamentarsi.
«Hey, che stavi facendo prima che ti chiamassi?»
«Stavo studiando.»
«Oh. Ti ho interrotta?»
«Sì, ma tu insistevi. E non ho neanche capito perché. Adesso che hai un anno in più sei diventato più antipatico e prepotente?»
Niall fece un sorrisino. «Ero nervoso. E volevo vederti.»
«Eri? Adesso non lo sei più?»
«No. Mi sono calmato.»
Rebecca voleva chiedergli se fosse stata proprio quella videochiamata a farlo calmare, ma non trovò il coraggio.
«Perché eri nervoso?»
Niall abbassò lo sguardo. «Nulla di importante.»
«Dimmelo lo stesso.»
«Tu dimmi che compiti stavi facendo.»
«Prima tu.»
Niall sembrò pensarci un attimo, poi sospirò. «Te lo scrivo dopo su WhatsApp.»
«Stavo facendo latino.»
Niall fece una smorfia sconcertata. «Oddio.»
«Già.»
Entrambi rimasero in silenzio per qualche attimo. Si guardavano tra di loro, lanciandosi occhiate che nessuno dei due riusciva ancora a comprendere.
«Forse è meglio se ti lascio studiare.»
«Mi scrivi su WhatsApp?»
«Certo.»
E Rebecca annuì.
«Grazie per la videochiamata, piccola.» ed ecco un altro brivido. «Ne faremo altre.»
Non era neanche una domanda.
Rebecca annuì di nuovo.
«Ciao, Rebs.»
«Ciao, Niall.»
Lui la salutò con la mano. Poi sparì dallo schermo e Rebecca si sentì improvvisamente vuota... sola.
Niall ovviamente non la cercò su WhatsApp, così lo fece lei.
Non mi dovevi dire qualcosa?
Rebs, non è niente. Non preoccuparti.
Ti prego, voglio saperlo.
Ho litigato con una mia amica.
Capisco.
Voleva sapere chi fosse quell'amica, ma non doveva né poteva essere invadente.
Perché voleva una cosa da me, come al solito, ma io sta volta gliel'ho negata.
Le lacrime avevano fatto capolino subito e quello era stupido. Era ovvio che Niall parlasse soltanto di una cosa e piuttosto che concentrarsi sull'ultima frase, Rebecca si soffermò sul fatto in sé.
Ripensandoci, era un bene che Niall non glielo avesse detto mentre si guardavano negli occhi. Chissà come sarebbe finita.
Tutto quello era da idioti. Che lei stesse piangendo inutilmente quando invece doveva studiare.
Sapeva che Niall aveva una certa età e tante "amiche", però...
Gettò lontano il telefono e tornò a fare la versione di latino per il giorno dopo. Domani mattina, gli avrebbe detto che si era addormentata sui libri e che aveva scordato di rispondergli. Ma per il momento, era meglio toglierselo dalla testa.
"Niall non è tuo e non lo sarà mai. Niall non c'è accanto a te, Rebecca. Devi fartene una ragione. Lui ha la sua vita. Tu hai la tua. Ciò che state facendo voi due è sbagliato". Ma di sicuro, non sarebbe più riuscita a farne a meno.
STAI LEGGENDO
Ride Together ●niallhoran●
FanfictionSport. Sport. Sport. La sua bici. Niall Horan. Sport. Era difficile che nella vita di Rebecca ci fosse spazio per altro. Non che l'ultimo particolare, Niall, ci fosse davvero. Lui c'era, ma non c'era. Era solo un idolo, un sogno della ragazzina che...