Niall entrò nel guardaroba con i jeans sbottonati, senza maglia e i capelli ancora umidi. «Amore, hai scelto?»
Il ragazzo si fermò e si prese un lungo attimo per guardare Rebecca già pronta. Gli mancò il fiato. Era bellissima: indossava un vestitino bianco che la rendeva incantevole. Aveva una fantasia a fiori blu e la gonna le ricadeva morbida, appena sopra le ginocchia; e poi aveva dei tacchi ai piedi, blu a richiamare il vestito. Anche quello sarà stato probabilmente merito di Danilo. I capelli della ragazza erano mossi e alcune ciocche erano legate dietro. Il suo viso, come al solito, era appena truccato.
Ma quello che lo distruggeva di più, era vederla a suo agio dentro quei vestiti che non le aveva mai visto indossare. Era come se la sua Rebecca stesse crescendo e avesse trovato maggiore sicurezza di sé, più consapevolezza. Niall si dava un po' il merito. Alla fine era lui che la faceva sentire apprezzata e glielo ricordava ogni volta che ne aveva l'occasione, no?
«Perché mi fissi così?»
«Perché le cose belle vanno guardate.»
Rebecca ridacchiò.«Che frase scontata, Niall.»
«La tua era una domanda scontata, amore. Adoro questo vestito.»
«Sta bene con il colore dei tuoi occhi.»
Il cantante sorrise. «Adesso mi fai vestire? Che camicia hai scelto?»
Rebecca gliene fece vedere due, visto che era indecisa. «Blu per stare abbinato al mio vestito? O questa rossa in tema capodanno?»
«Blu, ovviamente.»
Rebecca aiutò Niall a indossare la camicia. Ad ogni bottone che chiudeva, gli baciava le labbra e Niall si divertiva, cercando di morderla.
«Posso lasciarti un succhiotto qui?» Rebecca rabbrividì quando Niall le aveva fatto scorrere il dito sul collo scoperto.
«No.»
«Così nessuno ti si avvicinerà stasera.»
«Sanno tutti che sono tua.»
«Si, ma...» Niall si interruppe, dopo aver sentito il botto arrivare dal piano di sotto. «Prega dio che non mi hanno rotto nulla. Io li ammazzo i Devine. Li disintegro. Mi dicono che ci pensano loro e...»
«Niall, rilassati.» ed erano andati di sotto per andare a controllare. Tanto ormai erano pronti.
Niall aveva dato disposizioni che il piano di sopra sarebbe stato inaccessibile e che il pianoforte in salotto non avrebbero dovuto toccarlo.
Se la villa di Londra aveva colpito Rebecca, quella di LA l'aveva sconvolta.
Aveva perfino finto di svenire tra le braccia di Niall, che l'aveva presa ridendo. «Voglio vivere qui per il resto della vita.» aveva detto.
«Vieni a vivere con me e problema risolto.» aveva ribattuto invece Niall, con troppa tranquillità.
E come sempre Rebecca l'aveva colpito.
«Che ho detto?» era stata la domanda innocente di Niall, solo per essere ignorato.
Quella villa era davvero fantastica. Quattro milioni di pura meraviglia, con piscina, che quella sera sarebbe stata usata per la festa, con giardino enorme in cui Niall aveva intenzione di creare un minigolf personale, due piani e tutte le comodità del mondo.
«Che avete combinato?»
Alla fine non era stato nulla di grave fortunatamente. Dopotutto, la festa non era ancora iniziata. Non c'era da preoccuparsi, quindi...
La casa iniziò a riempirsi a poco a poco e inizialmente Rebecca si sentiva un po' spaesata. Non le sembrava poi così normale che gente famosa le camminasse accanto. Si sentiva come se lei lì non centrasse nulla. Doveva ringraziare Niall allora, che continuava a tenerla stretta a sé, abbracciandola da dietro e spiegandole dopo che si allontanavano chi fosse ogni persona che lo salutava e con cui scambiava due chiacchiere. Niall non la faceva sentire minimamente a disagio, nonostante lui non la mollasse neanche mentre parlava con gli altri. La presentava e la faceva sentire al sicuro con il suo calore.
«Ma Harry e Louis non vengono?» Rebecca aveva chiesto con un broncio adorabile. E Niall aveva sorriso, per poi baciarle la guancia.
«Mi hanno detto che avrebbero fatto un salto, ma ti prometto che se non dovessero venire, prima che torni in Italia te li faccio vedere.» se Harry e Louis erano a Los Angeles, Liam era a Londra e non poteva neanche pensare di poter essere lì.
«Perché quella ragazza ti fissa in quel modo?» Rebecca si soffermò su una tipa in costume, che le sembrava familiare. Niall aveva fatto scaldare la piscina per quella sera e chiunque si fosse ricordato del costume, si era già immerso. Niall le aveva detto che se avesse voluto, si sarebbero andati a cambiare, visto che loro e i cugini del cantante erano gli unici che avevano accesso al piano di sopra. Ma Rebecca non aveva voglia di fare il bagno. Si sarebbe dovuta esporre lei davanti a tanta gente e tutti gli occhi sarebbero stati puntati su Niall senza maglia. Quindi no.
«Che ragazza?»
Rebecca non si preoccupò neanche del fatto che stesse indicando spudoratamente.
«Ah, è Courtney... la mia amica, non so se la ricordi.»
«Perché ti guarda in quel modo?» ripeté.
«Non mi guarda in nessun modo.»
Rebecca si rigirò tra le sue braccia per guardarlo in faccia.
«È una tua ex?»
«No!» aveva squittito con la voce un po' troppo alta.
«Bella balla, Niall.» era ovvio che lui stesse mentendo.
Il ragazzo sospirò. «Amica... non stavamo insieme... propriamente.» Niall non la guardava neanche negli occhi.
«Quante ragazze ci sono a questa festa che erano tue ex?»
«Ma ti pare! Una... credo.» disse colpevole.
«E che ti sei portato a letto?»
«Non ha importanza.»
«Niall!»
«Ma dai, amore!»
«Perché non mi vuoi dire niente delle tue ex?»
«Non è il momento di fare questo discorso. E poi ovviamente parlerò solo io, perché tu non ne hai avuti!»
Rebecca si rabbuiò e Niall capì di aver detto la cazzata. Non era colpa sua e sapeva che lei ci stava male per come aveva passato l'adolescenza fino ad allora. «Scusa, piccola.»
«Non fa niente.» Rebecca sussurrò. «Ma mi prometti che me ne parlerai?»
«Se ci tieni tanto, te lo prometto. Ma non devi preoccuparti. Perché per me adesso esisti solo tu.» le accarezzò la guancia, prima di baciarla dolcemente, incurante di tutti coloro che avevano attorno. Poi Niall si era accorto guardando attraverso la vetrata che stavano facendo cose losche con il suo pianoforte e dopo aver spalancato gli occhi, era impazzito. «Aspettami qui. Uccido qualcuno con le corde del piano e torno.»
«Ma Niall.» Rebecca aveva cercato di afferrarlo per il polso, ma lui era si era già allontanato e lei non poteva che guardarlo da lì, un po' abbattuta.
«Rebecca Rinaldi.» riconobbe quella voce anche sopra alla musica.
«La famosa Rebecca, con un vestito che le invidio.» e anche la seconda voce.
Rebecca si era voltata di colpo. Harry e Louis non si sarebbero aspettati che lei li assalisse, passando un braccio intorno al collo di entrambi e abbracciandoli contemporaneamente. I ragazzi si erano messi a ridere e avevano ricambiato la stretta.
«Mi adottate?» Rebecca non sapeva perché avesse detto quelle parole come prima cosa.
La risata di Louis era riecheggiata più forte.
«Non credo che Niall ne sarebbe contento.» disse Harry.
«E comunque, è davvero un piacere conoscerti finalmente dal vivo, dolcezza. Sei bellissima.»
«Oh, grazie. Scusate, credo di aver bevuto un po' troppo. Buon anno, ragazzi.» si giustificò la mora, dopo essersi allontanata da loro, ridendo nervosamente e arrossendo pure. Ovviamente era una stronzata, visto che aveva bevuto a malapena un bicchiere di vodka.
Un braccio le passò intorno alle spalle e il peso la fece piegare leggermente in avanti. «Non è vero, ragazzi! Non ha bevuto un cazzo!» Deo gli avevo perforato un timpano. Forse lui aveva bevuto qualche bicchiere più del necessario. Rebecca era riuscita a fermare Niall dal bere, ricordandogli la fine che aveva fatto a Natale, ma Deo non aveva nessuno che lo metteva in riga. Lei e il cugino di Niall avevano legato subito, da quando si erano conosciuti. Deo era un ragazzo molto alla mano, che le ricordava Danilo, e Niall le aveva rivelato perfino che i due avessero gli stessi gusti sessuali. Forse un giorno avrebbero dovuto presentarli.
«Stupido!» esclamò Rebecca, spingendolo via.
«Non le fare male o Niall ti torturerà fino ad una morte lenta e agonizzante.» disse Louis, ghignando divertito.
«A proposito, dov'è Nialler?» chiese Harry con curiosità.
«A salvare il suo pianoforte.» spiegò Rebecca.
«E invece io arrivo da lì e lui non c'era.» contestò Deo, muovendo pure il dito in disaccordo.
«No?»
«No. Quindi andiamo a cercarlo.» Deo la afferrò dal polso, trascinandola via.
I Larry le avevano urlato che si sarebbero visti dopo.
«Deo, piano. Con i tacchi rischio di cadere.»
«Scusa.»
Alla fine avevano girato tutta la villa, ma di Niall non sembrava esserci traccia. Magari era semplicemente in bagno.
«Tu non hai nessuno da importunare?»
«Te. E poi devo dire a Niall che ho rotto una lampada, quindi ho bisogno di te.»
«Per calmarlo e convincerlo che non fa niente?»
«Lui non si arrabbia proprio quando ha te accanto. Tu lo hai reso migliore. Lui doveva salvare te e invece sei stata tu a salvare lui.»
«Che intendi?»
«Mi stai facendo pure perdere la scommessa.»
Rebecca era sempre più confusa. «Che scommessa?»
«Quella che io e Niall abbiamo fatto su di te.»
Aspettate un secondo. E quello che doveva significare? Il cuore di Rebecca aveva iniziato a galoppare.
Deo si era fermato davanti alla vetrata che dava sulla piscina e il giardino.
«La scommessa sta andando a farsi benedire, temo.» Deo stava fissando qualcosa. O meglio, qualcuno.
«Cazzo...»
E solo in quel momento Rebecca aveva voltato la testa di colpo, seguendo lo sguardo del ragazzo.
Beh, almeno avevano finalmente trovato chi stavano cercando. Rebecca sentì il suo cuore fermarsi e poi frantumarsi in moltissimi pezzi, mentre delle lacrime le salivano agli occhi. Perché Niall era lì davanti a loro. Perché Niall stava baciando Courtney.
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Ride Together ●niallhoran●
FanfictionSport. Sport. Sport. La sua bici. Niall Horan. Sport. Era difficile che nella vita di Rebecca ci fosse spazio per altro. Non che l'ultimo particolare, Niall, ci fosse davvero. Lui c'era, ma non c'era. Era solo un idolo, un sogno della ragazzina che...