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Dicono che si capisca quanto si tiene davvero ad una persona, solo quando si sta per perderla.
A Niall era successo proprio quello. E adesso, non poteva stare peggio.
Rebecca era entrata in un tunnel buio e senza via d'uscita. O almeno, lei la salvezza non riusciva proprio a vederla.
Si svegliava tutte le notti completamente sudata e doveva trattenersi dall'urlare a causa degli incubi che le disturbavano il sonno.
In quei sogni, così come nella realtà, stava perdendo tutto: Danilo, i buoni voti a scuola, il ciclismo, Niall.
Ma andiamo per ordine...
Da quando aveva avuto quel disguido con Niall, si sentivano a malapena. Solo qualche messaggio di circostanza per sapere come stessero. E non avevano più preso l'argomento fidanzati. Di una cosa Rebecca era sicura: lei e Niall si stavano allontanando sempre di più. Se prima erano distanti, ma vicini, adesso restavano distanti, ma lontani anni luce.
Rebecca non riusciva neanche più ad ascoltare le sue canzoni o a seguire ogni suo spostamento tramite gli updates.
E non riusciva neanche più a distrarsi con il ciclismo. Aveva sempre meno voglia di allenarsi e lo faceva solo quando Marco la costringeva ad andare con lui. Tutte le gare stavano andando sempre peggio, ma a nessuno sembrava importare. Lei stava solo facendo in modo che la società pensasse di aver fatto la cosa giusta con lei. Non era pronta al professionismo e mai lo sarebbe stata.
Forse per una volta nella sua vita avrebbe dovuto dare ascolto a sua madre. Forse avrebbe dovuto rinunciare a tutto. Doveva vendere la sua bici e appendere le scarpe al muro.
Ma per cosa avrebbe vissuto se lo avesse fatto? Per la scuola? Rebecca stava iniziando ad arrancare perfino nelle sue prestazioni scolastiche. Sarà stata forse colpa della difficoltà maggiore dell'ultimo anno. O semplicemente quel periodo orribile, che la faceva pensare ad altro. Non mangiava neanche più come prima. Era dimagrita di qualche chilo e sperava che nessuno se ne accorgesse. Ma chi voleva che lo facesse? Sua madre era troppo impegnata per rivolgerle un solo sguardo in più. Rebecca aveva iniziato ad evitare suo padre per non farlo preoccupare troppo. Danilo? Danilo sembrava non essere più suo amico. O almeno, anche lui si era allontanato, dopo che avevano avuto una piccola lite su Marco.
«Che stai facendo con quel tipo? Marco? Non mi dici niente?»
«Non sto facendo nulla con quel tipo.»
«Non passi più il tempo con me. Non lo trovi neanche per tornare a casa insieme.»
Non aveva poi tanto torto, visto che aveva scoperto che Marco era più grande di lei di due anni e aveva una moto enorme, con cui veniva a prenderla alla fine della scuola ogni volta.
«Vorrei aiutarti, Rebby.» aveva detto Danilo rassegnato.
«E io non voglio l'aiuto di nessuno. Non ho bisogno di aiuto.»
E così, anche Danilo era andato via. Da quello che lei riusciva a vedere.
Si chiedeva continuamente se il problema non fosse lei. Ed era arrivata alla conclusione che effettivamente fosse così. Un pensiero fisso le era apparso nella testa. Un pensiero sbagliato, che non sarebbe dovuto essere lì. E che cercava di far scomparire passando i pomeriggi in una panchina del parco con Marco, che anche se stava in silenzio, sembrava capirla. Aveva iniziato a trovare piacevole il fatto che le loro mani fossero quasi sempre intrecciate. Non erano una coppia e nessuno dei due aveva intrapreso quel discorso. Semplicemente apprezzavano la compagnia l'uno dell'altro e i piccoli tocchi tra di loro. E fino a quando Marco non chiedeva niente di più e non faceva domande indiscrete, a Rebecca andava più che bene. Ma c'era comunque qualcosa che non andava. E non era difficile da capire. Semplicemente, Marco non era Niall.
Rebs, piccola. Come stai?
Perché anche quando stavano in freddo lui sembrava capire quando fosse il momento giusto per farle capire che era ancora lì?
Forse quello non andava bene. Forse, se lei lo avesse... cancellato, avrebbe potuto vivere meglio. Senza nessun limite. Tanto, a lui non sembrava importare. Lui aveva la sua vita.
Non sto bene.
Fisicamente o mentalmente?
Niall, posso dirti una cosa? Posso essere sincera con te?
Voleva che quella fosse la scelta migliore. Aveva bisogno di sentirsi libera... non vincolata da lui. 
Voglio che tu lo sia.
Le tremavano le mani, mentre scriveva.
Ritengo sia meglio che non ci sentiamo più.
Doveva provarle tutte per uscire da quel tunnel. Non riusciva però a calcolare che in quel modo sarebbe caduta in un oblio ancora maggiore.
Aveva aspettato un po' troppo per ricevere una risposta. Perché Niall, dall'altro capo del telefono, stava cercando di smettere di tremare. Che diavolo significava?
Cosa?
Credo che sia meglio per entrambi.
Perché lo credi?
Tutto questo è diventato insano, Niall.
Non ti seguo, Rebs.
Io non ce la faccio più così.
No. No. Lo stai facendo di nuovo.
Che cosa?
Sto per chiamarti. Rispondimi. Ed è un obbligo.
Rebecca non avrebbe voluto rispondergli, ma era obbligata a farlo. E non perché glielo avesse detto lui. In quel modo, avrebbero potuto risolvere una volta per tutte.
«Rebecca.» la sua voce era come una pugnalata al cuore. Era da troppo che non si sentivano.
«Ti prego, non urlare. Non ti capisco se ti arrabbi e parli veloce.»
«Se sarà necessario, urlerò lentamente. Spiegami questa cosa.»
«Niall, non voglio più sentirti. È meglio per tutti e due. Non hai bisogno di me, tu. Io sono solo d'intralcio.» dirlo era cento volte più difficile che scriverlo. Senza versare una lacrima o far tremare la sua voce, poi.
«No, cazzo. Tu non sai cosa è meglio per me, Rebecca. Tu non riesci proprio a capire!» ed ecco qui. Era esploso. «Lo stai facendo di nuovo. Stai scappando da me senza una ragione.»
«Senza una ragione? Niall, il nostro rapporto si è già rovinato. Noi ci sentiamo a malapena. Cosa ti cambia se...»
«Cosa mi cambia? Rebecca, cazzo! Non ti lascerò uscire dalla mia vita, capito?»
Lui non poteva perderla. Solo il pensiero gli faceva annullare quel periodo a velocità infinita.
Adesso sì che lei stava piangendo. Doveva solo riuscire a non farglielo notare.
«Niall, non sto bene.»
Un sospiro era giunto dalle labbra del cantante. «Lo so, piccola. Lascia che ti aiuti.»
«Quando... quando ti sento... io sto solo peggio ormai.»
Niall si sentì raggelare dopo quelle parole. Tutto quello era così sbagliato. La situazione gli stava sfuggendo di mano. Non sapeva nemmeno come fossero arrivati a quel punto.
E adesso stava per perderla. Perché se lei pensava davvero che sentirlo la faceva stare male, lui non aveva altro da dire.
«D'accordo.» aveva sussurrato. «Se è questo che vuoi... va bene. Mi toglierò di mezzo.»
«Niall, mi dispiace.»
«Devi ricordarti una cosa, però, Rebs.» la pausa che seguì fu fatidica. «Io ti amo.»
E lei non era riuscita a rispondere in nessuno modo. Aveva semplicemente premuto il rosso e messo via il suo cellulare, per poi scoppiare a piangere.
Addio, Niall...

Ride Together ●niallhoran●Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora