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Le labbra di Niall continuavano a farle venire la pelle d'oca. Scendevano da appena sotto l'orecchio fino alla sua clavicola, attraversando tutto il suo collo. Rebecca aveva affondato le dita nella sua schiena e lo lasciava fare in silenzio. Quando Niall si soffermò sui suoi seni, una delle mani della ragazza si infilò tra i capelli biondi del cantante, che era troppo intento a tappezzarla di piccoli succhiotti. A Rebecca non importava se anche sul collo, un punto così visibile, aveva quei segni d'amore. Niall ne sentiva troppo il bisogno, visto che quella era la loro ultima sera insieme prima che lei tornasse a casa. E dopo non si sarebbero visti per almeno un mese. Rebecca aveva pianto per questo tra le braccia di Niall. Non voleva lasciarlo, ma non poteva fare altro. Ed era proprio da quel pianto che avevano iniziato a spogliarsi e a baciarsi con tutto il sentimento. Entrambi riuscivano a sentire quella tristezza nei loro tocchi, nel modo in cui non volevano lasciarsi andare. La paura di perdersi.
Quella seconda volta non era per nulla come la prima. Rebecca era completamente nuda e rilassata sotto Niall e lui la riteneva la vittoria più grande, perché significava che adesso lei si fidava completamente del suo ragazzo. Che aveva salutato la paura, non pensando al dolore, e che voleva solo unirsi in tutti i modi con Niall. Solo così si sentiva completa al cento per cento.
«Ti prego, baciami.» sussurrò la ragazza e Niall la accontentò subito.
La lingua di Rebecca aveva un sapore troppo intenso, troppo buono, e Niall stava cercando di memorizzarlo per pensarci quando gli sarebbe mancato.
Rebecca gli morse il labbro e Niall gemette.
Quando si era allontanato, aveva affondato il viso tra i seni della ragazza, che si preoccupò sentendo praticamente tutto il peso di Niall addosso.
«Ni, amore?»
Il respiro caldo di Niall contro la pelle era troppo veloce. Gli passò le dita tra i capelli con fare rassicurante.
«Niall.»
«Non voglio che vai via.» era uscito come un sussurro. Se prima era stato il momento di Rebecca, rattristarsi e piangere per la situazione, adesso era la volta di Niall.
«Neanche io, piccolo.»
Niall emise una mezza risata, che era però carica di tristezza. Era troppo strano sentirsi chiamare "piccolo" da lei.
Rebecca voleva guardarlo negli occhi, ma Niall non glielo permetteva, forse perché non voleva che lei li vedesse lucidi.
«Ti va di prenderti cura di me?» le sussurrò, premendo le labbra contro il suo sterno.
«Sempre... facciamo l'amore, Ni.»
«Prendi le redini.»
«Cosa?» Rebecca non capiva. «Che vuoi dire?»
E gli occhi di Niall tornarono a guardarla. «Cambiamo posizione oggi... stammi sopra e fa ciò che vuoi di me.»
«Oh.»
«Io... voglio sentirti...» ma Niall non aveva continuato.
«Va bene.»
Rebecca sentì la mano di Niall che scendeva tra le sue gambe. Il cantante fu soddisfatto di trovarla già bagnata. Probabilmente era stato il pensiero di stare sopra di lui, ci avrebbe scommesso. Conoscendo l'indole della ragazza, Niall immaginava che le sarebbe potuto piacere. Era anche una questione di saperla capire e lui lo aveva già fatto abbastanza.
Il ragazzo la accarezzava in quel modo troppo delicato lì da quelle parti... non voleva farle male, voleva e doveva essere dolce, ma Rebecca pensava che probabilmente cercava solo di farla impazzire. Era come ricevere delle scosse elettriche nella testa e le montagne russe nel basso ventre. Era davvero una tortura quella, ma poi il dito di Niall era entrato e quasi subito era stato seguito dal secondo. Il gemito tanto atteso da Niall era uscito dalle labbra di Rebecca, mentre le sue dita continuavano a muoversi avanti e indietro e a ruotare nei meandri stretti della ragazza.
Rebecca poggiò una mano sullo stomaco del cantante e cercò di spingerlo. Il concetto fu chiaro per Niall. Ritirò le dita e se le portò in bocca per leccarle, sotto agli occhi spalancati di Rebecca. Niall le sorrise, prima di distendersi sulla schiena.
La ragazza lo prese come un invito e si sedette a cavalcioni su di lui. Poggiò entrambe le mani sui pettorali di Niall e iniziò a strofinare il bacino contro l'erezione di lui.
L'espressione quasi sofferente che lei vide sul suo viso, con gli occhi chiusi, le sopracciglia aggrottate e il labbro inferiore tra i denti, spinse Rebecca a piegarsi in avanti per poterlo baciare.
Niall aprì subito la bocca per fare intrecciare le loro lingue insieme.
Si separarono solo quando non riuscivano più a respirare.
«Il preservativo. E possiamo...» Niall stava facendo quasi fatica a parlare.
«Non lo voglio, Ni.»
Gli occhi blu del cantante vennero attraversati dalla sorpresa.
«Possiamo farlo senza?» sussurrò Rebecca, adesso un po' più timorosa.
«No, amore... è troppo pericoloso. Anche se eiaculo fuori.» disse, accarezzandole le cosce.
Rebecca annuì e con lo sguardo basso, disse: «Hai ragione... con la sfiga che ho...»
Niall intrecciò le loro dita insieme. «Lo faremo senza, te lo prometto. Anche la prossima volta che ci vedremo, se inizi la pillola. Per adesso non rischiamo.»
Rebecca aveva afferrato il quadratino argentato che Niall aveva già preparato prima e sotto gli occhi attenti del ragazzo fece tutto da sola correttamente. Niall era stupito da come lei sembrasse apprendere in fretta.
La afferrò per i fianchi e la accompagnò mentre lei poggiava il suo ingresso alla testa del suo membro. Rebecca aveva tirato un respiro profondo prima di scendere lentamente su tutta la sua lunghezza. Gli occhi scuri di lei erano immersi nel mare in tempesta quali erano quelli di Niall. Rebecca era riuscita ad ignorare il dolore e si era seduta completamente su Niall.
I loro respiri divenivano più pesanti, mentre restavano immobili in quella posizione.
Rebecca si sentiva completamente piena.
«Cavalcami, piccola.»
Quella frase, dio mio... Rebecca non si sentiva tanto bene.
Ricercò di nuovo la mano di Niall per intrecciare le loro dita, poggiò l'altra sul suo pettorale e iniziò a muoversi dentro e fuori.
«Dio...» il sussurro di Niall la fece impazzire e la portò ad aumentare subito il ritmo, con stupore del ragazzo. Era effettivamente un vantaggio che decidesse lei come e quando andare.
«Rebs.»
La ragazza chiuse gli occhi, mentre un gemito le lasciava le labbra.
Niall era sicuro che il giorno dopo avrebbe avuto il segno delle dita di lei sul petto, così come lei avrebbe avuto quelle sue sul fianco.
Niall non riusciva a stare più fermo in quel modo. Entrambi stavano impazzendo, Niall a guardarla dal basso, come una splendida amazzone con il corpo perfetto imperlato di sudore che cavalcava il suo stallone, Rebecca a guardarlo immobile dall'alto, con lui completamente in balìa dei suoi movimenti. Quella posizione non aveva niente a che fare con quella della prima volta.
Entrambi gemettero quando Niall si era tirato a sedere, ma solo per poter far scontrare le loro labbra insieme, interrompendo ogni suono.
Rebecca sentiva le sue labbra andare a fuoco. O forse erano quelle di Niall ad essere bollenti?
Dal canto suo, il ragazzo non ci capiva più nulla, tra la bocca della ragazza, i loro corpi umidi e incollati, le sue mani che erano finite sul sedere di lei e che stringevano ad ogni movimento deciso. Rebecca era stata la prima a venire, senza neanche dargli alcun segno.
«Ni.» aveva solo detto con la voce spezzata, affondando il viso nella sua spalla e mordendo con forza.
Si era lasciata andare, godendosi l'orgasmo e Niall aveva dovuto sollevarla di braccia per i fianchi e farla muovere sulla sua erezione durissima, per arrivare anche lui al culmine. Aveva stretto il sedere della ragazza e aveva emesso un gemito strozzato, appena prima di svuotarsi nel preservativo.
Dovette sollevare Rebecca per i fianchi ancora una volta per poter uscire da lei. Si muoveva malissimo, ma lei restava avvinghiata a lui, con la testa seppellita nel suo collo, mentre Niall si toglieva il preservativo a fatica e lo annodava dietro la schiena della ragazza. Lo poggiò di lato, sul pavimento e cercò di appoggiare la schiena alla testata del letto. Rebecca non diceva una parola, restava lì seduta a cavalcioni su di lui completamente in silenzio e Niall iniziava a preoccuparsi. «Principessa?»
«Mh?»
«Ti amo.» Niall poggiò le labbra sulla mascella della sua ragazza.
«Anche io, Niall. Come mai nessuno.» e quel sussurro valeva più di ogni altra cosa.

Ride Together ●niallhoran●Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora