Quando Rebecca si era svegliata la mattina dopo, aveva faticato per svariati attimi a comprendere perché sentisse quel peso contro la schiena. Niall. Niall era disteso sulla pancia esattamente come lei, con la sua spalla addosso a Rebecca e la sua mano completamente sul culo della ragazza. Okay, adesso sì che Rebecca sentiva dannatamente caldo.
Afferrò quella mano enorme e la spostò più sopra delicatamente.
Niall non fece una piega. Il suo respiro rimase pesante e regolare. Rebecca si soffermò con lo sguardo sul suo viso rilassato. Mentre dormiva, sembrava un angelo e sarebbe rimasta lì a fissarlo volentieri per il resto della vita.
La ragazza, a quel punto, allungò un braccio per prendere il cellulare sul comodino e si rese conto di aver aperto gli occhi ancor prima del suono della sveglia. Quello era un bene. Almeno, non avrebbe svegliato il ragazzo accanto a sé. Ragazzo che, forse per i movimenti di Rebecca, si spostò sul fianco, continuando a dormire. La mora spalancò gli occhi quando si rese conto di cosa avesse adesso contro al fianco. Oh dio! Quel coso era perfino duro! Ci mancava solo l'alzabandiera mattutina di Niall per farla boccheggiare. Okay...
Rebecca cercò di togliersi Niall di dosso il più delicatamente possibile. In realtà, il sonno del cantante sembrava essere davvero pesante. Rebecca non se lo sarebbe neanche aspettato.
Sgattaiolò via dal letto e Niall emise soltanto un sospiro, prima di rigirarsi tra le lenzuola e infilare il braccio sotto al cuscino. Rebecca andò a chiudersi in bagno e si preparò per andare a scuola. Prima di uscire dalla camera, lanciò uno sguardo un po' amareggiato verso il ragazzo, per il fatto che dovesse lasciarlo lì e andare a sedersi per cinque ore davanti ad un banco. Ma erano rimasti d'accordo in quel modo e Niall aveva bisogno di riposare e recuperare la stanchezza.
Fu indecisa per qualche secondo di troppo, ma alla fine, lasciò andare la porta e tornò verso il letto, per sporgersi in avanti a lasciare un bacio sulla guancia ruvida di Niall, che aveva borbottato parole nel sonno che lei non era riuscita a capire. Okay, adesso poteva anche andare.
Quella giornata a scuola era stata la più lenta della sua vita. Le ore sembravano non finire mai e ogni volta che controllava l'orario, si chiedeva perché quei numeri non cambiassero. Forse perché controllava all'incirca ogni tre secondi.
«Dai, dai, dai.» era schizzata via quando l'ultima campanella era suonata.
Nonostante i due ragazzi biondi fossero accanto e Danilo avesse almeno dieci centimetri in più dell'altro, Niall era entrato per primo nella visuale di Rebecca e lei gli si era praticamente lanciata addosso.
Niall aveva grugnito, ma ovviamente aveva ricambiato subito l'abbraccio, per poi ridacchiare. «Buongiorno, Rebs. Ti sono mancato, per caso?»
«Solo un po'...» gli sussurrò all'orecchio, per poi afferrare la visiera del cappellino che Niall aveva in testa e ruotarlo per scoprirgli meglio il viso.
A quel punto, Danilo si era schiarito la voce e i due si erano allontanati.
«Tu... te la faccio pagare questa.» Rebecca si rivolse al suo migliore amico, parlando però nella sua lingua.
«Ti viene così difficile dirmi semplicemente grazie?» anche Danilo rispose in italiano.
«No.»
«Vi siete baciati?»
«Danilo!»
«Avete scopato!»
«No!»
Il ragazzo si imbronciò. «Ma siete una coppia.»
«Nemmeno.»
«Ma che state dicendo voi due? Io non ci capisco niente. Parlate in inglese!»
«Lo chiedo a lui.» continuò imperterrito Danilo, ignorando il cantante.
«Non ci provare!» stava per colpirlo, quando Niall la tirò a sé e sbuffò. «Danilo, me la lasci in pace? La stai facendo agitare inutilmente.» disse in tono di rimprovero.
«Niall?»
Tutti e tre si erano voltati verso la voce, sconosciuta per i due ragazzi, conosciuta per Rebecca. Niall non aveva avuto neanche la decenza di allontanare la ragazza da sé.
Fan. La pacchia era finita. «Forse non avrei dovuto lasciare Basil in hotel e andare davanti ad una scuola.» aveva borbottato Niall, guardando il gruppetto di ragazze.
Solo quando Rebecca gli aveva stretto la mano, il cantante si era accorto che lei si era irrigidita tra le sue braccia.
«Rebecca?» Gabriella si era finalmente soffermata sulla sua ex amica. «È impossibile.. Che diavolo ci fai con Niall Horan? Spazzatura accanto ad oro.»
E lei che aveva sempre detto di non essere fan e che quei cantanti che Rebecca seguiva fossero tutti stupidi e gay.
L'espressione di Rebecca cadde a picco.
«Niall sente puzza della merda che sei, ti puoi spostare, scusa?» era stato Danilo ad intervenire. «Rebecca è la ragazza di Niall.»
«No... non lo sono.»
Dire che Niall non stesse capendo una mazza, era poco. Ma l'unica cosa che gli interessava in quel momento era soltanto la ragazza di cui era innamorato, che lo aveva respinto senza garbo e si era allontanata a passo fin troppo veloce.
Niall aveva guardato Danilo solo per un secondo. «Vai.» gli aveva intimato l'italiano e Niall era scattato via, per recuperare Rebecca. Aveva dovuto correre per raggiungerla e camminarle accanto. «Ho un ginocchio che fa schifo e mi fai pure correre sul cemento.»
Rebecca lo aveva ignorato bellamente.
«Hey.» Niall la afferrò per il braccio e la costrinse a fermarsi, facendola voltare verso di sé. Odiava vedere quelle lacrime negli occhi scuri della ragazza. Lo facevano stare uno schifo. «Rebs?»
«Lo vedi?»
«Che cosa?»
«Come mi trattano. Io non ho fatto niente di male.»
«Non ho capito che cosa ha detto quella ragazza, mi dispiace.» disse Niall veramente dispiaciuto e Rebecca si mise a ridere, per poi mettersi a piangere definitivamente. Dio, ma non sapeva fare altro?
Le mani di Niall si poggiarono sul suo viso e lei si aggrappò ai suoi polsi.
«Io non sono spazzatura. Ma forse lei ha ragione, che ci faccio accanto a te?»
«Mi migliori la vita.»
Una frase che la fece piangere ancora di più. Niall la lasciò andare per un secondo, solo per poterla abbracciare.
«Ti ricordi cosa ti ho detto ieri? Non importa degli altri, Rebs... ci sono io.»
«E se escono foto e tutti vengono a sapere dove sei? E se quelle idiote parlassero? E se venissi a galla?» chiese in preda al panico.
«Il mio segreto verrebbe finalmente svelato. E io potrei finalmente sentirmi più sollevato.»
«Davvero?» sussurrò titubante.
«Davvero.»
«Adesso ti porto a pranzo da qualche parte e poi passiamo un bel sabato pomeriggio e anche sera a guardare film in camera tua.»
«C'è mia madre a casa.»
«Me la presenti.»
«No.»
Niall finse di imbronciarsi. «Hai paura che mi metta ad insultarla?»
Rebecca sbuffò e lo allontanò di nuovo da sé.
«Va bene, va bene. Di cosa hai voglia per pranzo, piccola?»
«Gelato.»
«Cosa? A novembre?»
«E waffel. Waffel col cioccolato bianco.»
«Per pranzo?» Niall era sconvolto, ma quando lei finalmente gli sorrise, annuendo decisa, non poté fare a meno di ridacchiare e dire: «E waffel col cioccolato bianco sia.»
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Ride Together ●niallhoran●
FanficSport. Sport. Sport. La sua bici. Niall Horan. Sport. Era difficile che nella vita di Rebecca ci fosse spazio per altro. Non che l'ultimo particolare, Niall, ci fosse davvero. Lui c'era, ma non c'era. Era solo un idolo, un sogno della ragazzina che...