«Ogni volta che vi vedo voi due sembrate sempre più intimi. Avete fatto l'amore?»
Certo che Danilo non aveva proprio peli sulla lingua. «No.» aveva detto Niall, mentre Rebecca se ne usciva con: «Fatti i cazzi tuoi.»
«Magari. Sono un po' a secco per adesso. I miei amici mi hanno abbandonato tutti.»
«Amici con benefici?» Rebecca chiese curiosa.
«Fatti i cazzi tuoi. Anzi suoi.» e indicò Niall oltre lo schermo del computer.
«Touché.» disse il cantante, ridacchiando e ricevendo uno schiaffetto dalla ragazza, che si era appena aggiustata sulla sua vita, facendogli fare una smorfia.
Al che Danilo era scoppiato a ridere.
«Farai morire l'uccello di Niall, Rebby.»
«L'uccello di Niall sta benissimo.»
«La smettete di parlare del mio uccello?»
Rebecca guardò il suo ragazzo. «Il tuo uccello sta bene?»
«Sta benone. Ma tu devi stare ferma con quel bacino, amore. O il mio uccello rischia di spiccare il volo. E io che credevo di essermi abituato ad averti sempre seduta sulle mie gambe.»
«Perché sei comodo.»
«Grazie, piccola.»
Un verso di disgusto arrivò dal portatile di Niall.
«Siete disgustosamente diabetici.»
«E non ci hai visto mentre ci baciamo. Con la lingua mmmh.» Rebecca aveva perfino leccato la guancia di Niall e i due ragazzi si erano guardati dallo schermo.
«Che cosa le hai fatto, Niall? Dov'è finita la mia Rebecca innocente?»
«Io non ne ho idea, amico.»
«Siamo meglio dei porno.»
«I porno che guardo io hanno due maschi come protagonisti, Rebby.»
«Riusciremmo ad eccitarti comunque.» borbottò lei asciugando con la mano la guancia di Niall che aveva leccato, visto che lui non aveva fatto una piega.
Poi diede un morso sempre su quella guancia.
«Sta solo cercando di farmi togliere dai piedi. È subdola.»
«E invece l'unico che qui si sta eccitando è Niall!»
«Non è vero!»
«Niall, sei arrossito. Quindi è vero. Mi dovrei davvero togliere di torno... magari è la volta buona e finisce la frustrazione di tutti.»
E Rebecca aveva sbuffato. In quel momento non avevano fatto in tempo a dire altro, che era suonato il citofono.
«Uh! Sarà la pizza!» Niall aveva sollevato Rebecca da sé con facilità estrema ed era schizzato verso la porta, facendola ridacchiare stupidamente.
«Ma a che ora cenate? Oh dio, è presto qui, pensa lì che siete un'ora indietro!»
«Lo so, ma poi ti abitui. E poi Niall ha sempre fame.»
«Non mi sparlate!» la voce di Niall arrivò dall'ingresso.
«Cacchio, che udito. Ci ha sentiti davvero? Aspetta, ci riprovo. Niall è una testa di cazzo.»
«Niall non è più tuo amico.» il cantante era tornato in salotto e aveva sentito comunque.
«Potevi dirmi che era lì.» borbottò l'italiano, guardando male la ragazza.
«Danilo, adesso tu sparisci. Noi dobbiamo cenare.»
«Come le galline.»
«Domani dobbiamo svegliarci presto per partire.»
«Quindi andate a letto presto, ovvio.» disse ironicamente il più piccolo.
«Danilo, togliti dalle palle.»
«Andate a farvi fottere l'uno dall'altro. Ciao, stronzi.»
Rebecca lo salutò con la mano, cercando di non ridere, mentre Niall ghignava soddisfatto.
Il cantante sistemò le pizze sul tavolino e afferrò il telecomando. «Va bene il golf?»
«No.»
Niall si imbronciò. «Il calcio?»
«Doppio no.»
Il ragazzo sbuffò. «Metto un film.»
«Bravo.»
«Uh, guarda questo. È un horror.»
«No, horror manco morta.»
«E dai Rebs!»
«No!»
Niall sorrise divertito e si sporse verso di lei, poggiando le mani sulle cosce della ragazza ancora seduta. «Hai paura?»
Rebecca passò le braccia intorno al collo di Niall. «Un sacco. Odio gli horror.»
«Ti proteggo io. E lasciamo la luce accesa. Quel film è stupendo.»
Rebecca gemette di frustrazione e Niall le lasciò baci sul viso, facendola ridacchiare.
«Se sta notte non dormo non lo farò fare neanche a te.»
«Facciamo altro... ahia.»
Niall si massaggiò la testa, prima di allontanarsi dalla ragazza e avventarsi sui cartoni di pizza. Si sedette di nuovo accanto a Rebecca mentre il film iniziava, per poi lamentarsi e alzarsi di malavoglia. «Devo prendere la birra.»
«Non berne.»
«Ma ne ho bisogno.»
«Ma poi puzzi. E se stasera la bevi scordati i miei baci.»
«Me li scorderò allora, perché come faccio a far scendere la pizza altrimenti?»
«Con la Coca-Cola.»
«Quella puoi berla tu. Vuoi che te la prenda, bimba?»
Rebecca annuì.
«E comunque non mi piacciono queste minacce, signorina.» disse con tanto di dito che si muoveva, prima di sparire verso la cucina. Aveva fatto perfino una faccia seria, ma Rebecca aveva solo ridacchiato.
La ragazza lanciò uno sguardo alla tv con il film ormai partito e sperò che Niall tornasse subito. Per sicurezza abbassò il volume.
«Ecco a te.» Niall l'aveva fatta saltare in aria dallo spavento, ma lui non commentò in nessun modo. Fece solo un piccolo sorriso divertito.
Finalmente iniziarono a mangiare e Niall gemeva soddisfatto quasi ad ogni boccone. Rebecca si concentrò su di lui e sulla pizza, ignorando il film e cercando davvero di non mettersi paura.
Quando lei aveva smesso di prendere le sue fette dal cartone che Niall aveva sulle gambe, quest'ultimo l'aveva guardata con gli occhi spalancati. «Hai finito?»
«Sì, non ce la faccio più.»
«Mi prendi in giro, amore? C'è una pizza intera lì e ne hai mangiati due pezzi minuscoli. Se non mangi vuol dire che stai male.»
«Quello sei tu, magari. E io non ho nulla, è solo che la pizza non mi fa impazzire.»
«Aspetta, stai dicendo che non ti piace la pizza?»
«Mi piace, ma potrei farne anche a meno. E non riesco mai a finirne una intera. E visto che non potevo fare a metà con te...»
«Tu non sei davvero la mia ragazza. No al golf e al calcio, no alla birra, no alla pizza... tu vieni da un altro pianeta.»
«Stupido.» Rebecca lo colpì piano con la mano sulla guancia. «E invece sono la tua ragazza eccome.»
«Ma quindi devo mangiare due pizze da solo?»
E Rebecca annuì, cercando di non ridere. «Sei come una pattumiera. O come un maiale.»
«Grazie, tutto questo amore mi fa rabbrividire.»
Sta di fatto che dieci minuti dopo tutta la pizza era sparita, Niall aveva già ruttato la birra e Rebecca si era distesa, adagiando le gambe su quelle del ragazzo.
«Che fai, dormi? Amore, non ci provare.»
Rebecca aveva chiuso gli occhi solo per riposarsi un secondo e quando li aveva riaperti, Niall aveva il telefono in mano puntato verso di lei.
«Che stai facendo?»
«Ti riprendo. E faccio vedere al mondo quanto sei di compagnia.»
«Stai facendo una storia? Niall!» urlò, facendolo scoppiare a ridere.
«No, sto facendo una diretta. È più divertente. Saluta.»
«Ti odio.» Rebecca si coprì la faccia.
«Non è vero.» poi puntò il telefono sui piedi di lei. «Hai i piedi grandi quanto i miei, Rebs.»
«Alla gente non frega un cavolo dei miei piedi.»
«Infatti adesso sto riprendendo me che sono più bello. Loro sono d'accordo.»
«Niall, mi fai un massaggio ai piedi?»
«No, puzzano.»
E il piede della ragazza era finito sulla sua bocca in diretta.
«Che schifo.»
«Stronzo.»
«Dillo di nuovo. Provaci.»
Rebecca rise. «Non mi puntare quel telefono contro, stronzo.»
«Rebecca.»
«Stronzo.»
E poi Niall aveva lasciato andare il telefono che era caduto sul divano e l'aveva fatta urlare, perché gli si era avventato addosso.
«Smettila. No.» Rebecca stava ridendo adesso, perché la testa di Niall era premuta contro il suo collo e le sue dita infilate tra le costole le facevano il solletico. «Ti prego, fermo! Il solletico no! Niall!»
«Rimangialo. Dimmi come sono.»
«Bellissimo, buono, amorevole. Non stronzo, solo un po'. Ah! Scherzo scherzo, basta! Non respiro.»
«Perdonata, ma solo se mi baci.»
«Puzzi di birra.»
«Rebecca.»
La ragazza aveva ghignato prima di far scontrare le loro labbra, con tanto di schiocco. Se ne pentì subito, arrossendo pure.
Niall riprese il telefono. «Oh, stanno ancora qui. E sclerano.»
«E non li caghi neanche. Rispondi a qualche domanda magari. Faresti felici i tuoi fan.»
Niall si mise a ridere, ma non diede ascolto alla ragazza.
«E comunque stai attento che ti denuncio se mi maltratti ancora. Fammi un massaggio, schiavo.»
«E poi chi è che maltratta chi, piccola? Non dire stronzate in diretta che mi metti nei casini.»
Rebecca si mise a ridere. «La vuoi chiudere? Non frega un cazzo a nessuno di noi e di te che fai il deficiente.»
«Solo tu hai il coraggio di insultarmi così di continuo davanti al mondo.»
«Sarà un dono.»
«E comunque a loro frega.» poi il suo viso si scurì, forse per aver letto qualcosa. «Ciao.» e Niall aveva chiuso la diretta.
«Che hai letto?» le sopracciglia della ragazza si aggrottarono.
«Niente.»
«Perché hai chiuso?»
«Perché non mi divertiva più.»
«Niall.»
Adesso il cantante ricordava perché non metteva mai in mostra le sue ragazze. Certe fan stesse riuscivano ad essere cattive e tendevano senza problemi a ferire i sentimenti di quello che definivano idolo. Potevano colpire lui, ma non lei. Niall doveva proteggerla.
«Sei bellissima. Non smetterò mai di ripeterlo.»
Rebecca si era spostata e si era seduta a cavalcioni su di lui.
«Ti proteggerò sempre. Sei mia e sei speciale per me.»
«Niall.»
«Ti amo.»
Rebecca gli afferrò il viso con le mani e lo baciò. Non importava di nulla. Erano solo loro due.
«Ti amo anche io, Niall.»
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Ride Together ●niallhoran●
ФанфикSport. Sport. Sport. La sua bici. Niall Horan. Sport. Era difficile che nella vita di Rebecca ci fosse spazio per altro. Non che l'ultimo particolare, Niall, ci fosse davvero. Lui c'era, ma non c'era. Era solo un idolo, un sogno della ragazzina che...