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«Smettila di mangiarti le unghia.»
«Sono nervosa.»
«E perché mai?» Niall afferrò il polso della ragazza e lo allontanò dalla sua bocca.
Rebecca scrollò semplicemente le spalle. 
«Guarda che unghia inesistenti. Peggio delle mie.»
«Ho una vita triste e fatta di ansia, io.»
«Hai me ed è triste?»
«Non più.»
Niall le accarezzò la guancia e ne approfittò per sentire la sua fronte. «Sembri più fresca.»
«Sono nervosa per questo.»
«Perché la febbre ti sta passando?»
«No, perché noi siamo chiusi qui quando avremmo dovuto fare un sacco di cose sta mattina. Siamo a Parigi!»
Niall sospirò. «Ancora, amore? Ti ho già detto che va bene così.»
«Ma ci stiamo annoiando!»
«Io non mi sto annoiando.»
«E così, qui a farci le coccole e basta... io penso.»
«A cosa?»
«A quello che pensi pure tu!»
Niall fece una smorfia. Non capiva il discorso di Rebecca. Si sedette accanto a lei sul letto. «E a cosa starei pensando?»
«Al tuo coso.»
Niall aveva spalancato gli occhi. «Al mio...? Rebs, qui la situazione sta degenerando.»
«E pensa se qualcuno ci vedesse! Seguisse la nostra storia...»
Niall ridacchiò. «Come in un film? O un libro? Penso che queste scene verrebbero tagliate.»
«Sta notte l'ho sognato.»
«Cosa?»
«Il tuo coso.»
«Ti ho traumatizzata per caso?»
«Ieri non stavo scherzando. Voglio conoscerti... voglio giocare con te.»
«Aspetta... stai dicendo che vuoi che ti presenti James in modo ravvicinato?»
«Perché gli hai dato il tuo secondo nome?»
«Non dovevamo andare piano io e te?»
«Sì, ma...» Rebecca si imbronciò, poi allungò la mano e Niall la seguì con lo sguardo senza dire una parola. La ragazza gli sbottonò i pantaloni con facilità.
«Rebs.»
«Voglio...»
Niall sentiva il cuore battere un po' troppo veloce. «Cosa vuoi, piccola?»
«Toccarlo.»
Il respiro di Niall velocizzò. «Sei... ne sei sicura?»
«Sì. Voglio imparare. Insegnami.»
Niall annuì appena, fin troppo voglioso e Rebecca afferrò l'elastico dei boxer bianchi del cantante, per poi infilare la mano all'interno. Quando le sue dita si avvolsero intorno all'asta di Niall, Rebecca poté constatare che stesse iniziando ad indurirsi. O almeno credeva. Era una sensazione strana, che le stava facendo battere il cuore forte fino a rimbombarle nelle orecchie.
«Aspetta. Devo toglierli.» la voce di Niall era uscita strozzata.
Rebecca allontanò di nuovo la mano e il ragazzo si abbassò pantaloni e boxer insieme, per poi guardare la sua ragazza.
Rebecca continuava a fissare in basso, ma si decise finalmente a sollevare gli occhi e incontrò quelli di Niall.
«Prendilo.»
La ragazza non se lo fece ripetere due volte. Niall sospirò.
«La muovo?»
«Certo.»
Rebecca si sentiva un po' impacciata. Era ancora strano pensare di avere il pisello di Niall Horan in mano. Che fosse la prima volta, stava risultando quasi irrilevante.
«Così?»
Ma Niall stava annuendo con vigore, mordendosi il labbro, quindi supponeva che stesse andando bene.
Rebecca voleva baciarlo, ma era troppo interessata a... a James. Spostò il pollice sulla punta già umida e Niall emise il suono migliore che gli avesse mai sentito fare: un gemito.
«Ti piace?» gli sussurrò.
«Usa l'altra mano...» la voce di Niall era roca.
«Dove?»
«Le mie palle.»
Rebecca si sentì arrossire, ma seguì l'ordine. Le accarezzò per poi massaggiarle delicatamente, per paura di fargli male.
«Oh mio dio.» quello non suonava tanto doloroso.
Rebecca continuò con il movimento su e giù e quando Niall chiuse gli occhi, lei si sporse in avanti e lo baciò. Niall aprì subito la bocca, perché aveva maledettamente bisogno di quella lingua.
Si separarono solo perché entrambi non riuscivano a respirare. «Cazzo, Rebs.» Niall mise la mano sopra quella della ragazza, sul membro duro e caldo, e velocizzò il ritmo. Fu questione di attimi, Niall schizzò con una potenza e un'abbondanza che non credeva di aver mai raggiunto. Solo per una fottutissima sega.
La mente di Niall era immersa nel piacere dell'orgasmo e si era lasciato cadere con la schiena sul letto.
Rebecca aveva appena tolto le mani dal corpo del ragazzo e ora se le stava guardando. Aveva del liquido bianco sulle dita.
E proprio in quel momento, quando lui aveva riaperto gli occhi, Rebecca si era portata la mano alla bocca e aveva assaggiato il sapore di Niall.
Il cantante la stava fissando con gli occhi spalancati. «Io credevo che tu avessi l'aureola e invece hai anche la coda da diavoletto là dietro.»
«Io non ho fatto niente.»
Niall si mise a ridere e si tirò su i pantaloni.
«Dovresti darti una lavata prima. Hai zozzato tutto.»
«Sì, sì. Sto andando.» le baciò le labbra, sentendo il sapore aspro di se stesso. Sorrise, prima di sparire in bagno.
«E adesso che facciamo?»
Niall rise di nuovo. «Adesso pranziamo  e poi ci tocca andare in aeroporto.»
Rebecca si imbronciò. «Di già?» borbottò.
«Lo so, amore. Ma dobbiamo tornare a casa.»
E la ragazza sospirò tristemente.
Rebecca non sapeva se fosse stata proprio l'idea di separarsi da Niall che l'aveva resa di nuovo fiacca o il cambio di temperatura dall'interno all'esterno. Sta di fatto, che si sentiva stanca. Camminavano mano nella mano e sia lei che Niall avevano il cappuccio tirato su della felpa. Felpe entrambi di lui, ovviamente. E Niall aveva anche un cappellino con la visiera. Avevano attraversato i controlli con Basil ed erano andati al gate della ragazza, che sarebbe partita per prima.
«Voglio sedermi.»
«Hai di nuovo gli occhi lucidi. Ti sta salendo la febbre. Vieni, c'è una sedia.» disse, spingendo la valigia della ragazza. Aveva dato il suo borsone a Basil, invece. «Siediti.»
«E tu stai in piedi?» c'era solo un posto libero.
«Sì, amore.»
«No.»
«Rebs.»
Niall si accorse che lei stava per mettersi a piangere. Sospirò, mettendosi a sedere. «Okay, vieni qui.» la prese per il braccio e la fece sedere su di lui.
Rebecca sorrise e si accoccolò su Niall, con le gambe che penzolavano fuori dalla sedia e il viso affondato nel suo petto. Niall le aveva fatto passare le braccia intorno e lei aveva afferrato il tessuto della felpa di lui, chiudendo poi gli occhi.
Rebecca si era quasi addormentata, mentre Niall le lasciava piccoli baci sui capelli.
Il cantante non si era reso conto neanche delle foto che gli scattavano. E di solito se ne accorgeva subito... anche se non era mai stato ai livelli di Harry.
Non che gli sarebbe importato. Potevano distruggere pure la sua privacy, ma lui, in quella posizione con Rebecca, stava perfettamente bene. Era così che doveva andare e non gli importava tutto il resto.
Il momento in cui si dovettero dividere fu distruttivo per entrambi.
«Ci vediamo presto, sì?»
Rebecca non sapeva definire presto, ma aveva annuito immancabilmente.
«Niente faccino triste.»
«Ce lo hai pure tu.»
Niall sorrise e le afferrò le guance per baciarla per bene, incurante ancora una volta.
«Mi manchi già.» gli sussurrò lei.
«Ci vediamo per videochiamata. E di presenza presto. Andrà tutto bene ora che sei soltanto mia.»
«E tu sei mio.» un ultimo bacio.
Rebecca si era voltata almeno cinque volte per salutare Niall con la mano, e lui aveva fatto altrettanto, prima che girasse l'angolo del corridoio che aveva imboccato dopo l'imbarco e non riuscsse a vederlo più.
Niall si era assicurato con Danilo che lui fosse già lì per andarla a prendere in aeroporto e sperava solo che lei non si sentisse male in volo.
E dopo quel weekend indimenticabile per entrambi, in cui avevano fatto grandiosi passi avanti come coppia effettiva, il primo messaggio che Niall mandò a Rebecca la mattina dopo, quando si era svegliato nel suo letto, fu: Babe... credo di avere la febbre.

Ride Together ●niallhoran●Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora