Se qualcuno avesse visto quella cena che i due stavano facendo, avrebbe detto che piuttosto che mangiare il cibo, stavano cercando di mangiare il proprio compagno. Erano seduti uno accanto all'altro in quel tavolino minuscolo pieno di piatti e continuavano a scambiarsi sguardi languidi, pieni di desiderio. Dei piccoli tocchi fugaci peggioravano la situazione. Le loro gambe sotto al tavolo si toccavano di continuo e le loro mani si cercavano come calamite. E non dicevano una parola. Si stavano solo "godendo il cibo" che Niall aveva fatto poggiare su un carrello accanto al tavolo, così da poter cacciare via da quella stanza immensa il ragazzo che si occupava proprio di quello e restare solo con la sua Rebecca.
«Assaggia questi.» Niall aveva preso una forchettata di spaghetti con le vongole e l'aveva portata alla bocca di Rebecca. Un rivolo d'olio scese lungo il mento della ragazza e Niall lo fissò intensamente. Rebecca ne approfittò per tirare fuori la lingua e cercare di rimediare. Il ragazzo aveva dovuto trattenere un gemito. Stavano giocando. E doveva resistere all'impulso di gettare tutto per terra e scaraventare la ragazza sul tavolo, perché altrimenti avrebbe vinto lei. Alla fine, aveva allungato la mano e con il pollice aveva asciugato ciò che lei non aveva risolto, per poi portarsi il dito alla bocca.
«Sono incredibili.»
«Anche i tuoi occhi stasera.» disse Niall.
Rebecca gli aveva sorriso dolcemente. Si sporse in avanti per baciargli la guancia. Ebbene sì, la guancia. Niall credeva che lei stesse per vincere quel gioco. Era straordinario come lei avesse imparato a farlo impazzire. A conoscerlo e a capire cosa a lui piacesse tanto.
Rebecca fissò lo stampo che aveva lasciato sulla guancia del fidanzato con il rossetto. Ecco, quello era un altro particolare che Niall aveva notato fin da subito, ma non commentato. Per la prima volta da quando la conosceva, Rebecca aveva indossato un rossetto che stava da dio con il colore del suo abito e che le rendeva le labbra ancora più carnose. Niall non faceva la minima fatica ad immaginarle intorno a sé, che cercava di soddisfarlo come lui le aveva insegnato. Diavolo... e Rebecca doveva aver imparato a leggergli nel pensiero. Perché chissà come, Niall ne era sicuro, lei aveva capito i pensieri che aveva in testa. Forse si leggeva chiaramente nei suoi occhi blu. Sta di fatto che quella mano che lei aveva poggiato sotto al tavolo sulla sua coscia, un po' troppo vicina al suo cavallo, aveva iniziato a fargli diventare stretti i pantaloni. Mancava pochissimo alla vittoria di Rebecca.
Niall abbassò lo sguardo sul suo piatto ancora sano e chiuse un attimo gli occhi. Preferì intrecciare le loro dita e allontanare quella mano malefica.
Rebecca si era messa a ridere e Niall era tornato a guardarla. «Che c'è?»
Ecco, la voce di Niall era più roca del normale. Gli diventava così ogni volta che era eccitato e Rebecca lo sapeva benissimo. Si portò la sua mano alle labbra e gli lasciò un altro bacio.
Niall squittì quando si rese conto dello stampo del rossetto. «Quindi ce l'ho anche in faccia?»
Rebecca si morse il labbro e annuì con il divertimento negli occhi. «E pensa quando te lo lascerò su tutto il corpo.»
Niall prese un respiro profondo, mentre Rebecca si alzava in piedi, lasciandolo andare. Senza neanche un minimo contatto Niall si sentì trenta volte peggio. «Metto un po' di musica.» andò spedita alla radio e scelse una canzone a caso. Poi tornò da lui, che aveva appena tolto dei piatti dal tavolo per rimetterli nel carrello. Rebecca non aveva capito il senso, ma c'era eccome. Perché Niall era al limite.
«Stai impazzendo. Ce l'hai duro dall'inizio.» quel sussurro e il fiato caldo sul collo fece scattare qualcosa nel suo cervello. Rebecca aveva vinto.
Niall si era alzato in piedi e con il braccio aveva gettato tutto giù dal tavolo, rompendo anche dei piatti, ma fregandosene. Rebecca aveva sobbalzato e non aveva fatto in tempo ad indietreggiare che Niall l'aveva afferrata e l'aveva sollevata, per poi posarla contro al tavolo ormai in preda agli ormoni.
Rebecca gemette, mentre il corpo di Niall si spalmava contro al suo e le labbra si toccavano. Finalmente. Missione compiuta. E ovviamente si toccarono con una foga tale da farli attraversare dai brividi. Entrambi sentivano un incendio da qualche parte dentro di loro. La lingua di Niall stava giocando con la sua, con dei movimenti che Rebecca non aveva mai sperimentato prima. Era bello scoprire tutto ciò che Niall era in grado di fare. Era come un semidio del sesso per lei.
Le cosce di Rebecca si erano artigliate alla sua vita e spingeva il bacino contro la protuberanza di Niall. Le mani della ragazza afferravano la camicia di lui come se fosse la sua unica ancora di salvezza.
La mano di Niall le passò sulla coscia e Rebecca avrebbe voluto non avere le calze per poter sentire quel palmo e dita callose sulla sua pelle nuda.
Rebecca stava iniziando a sbottonargli la camicia quando Niall si era allontanato di colpo. «No, aspetta.»
Rebecca gemette. «No, aspetta, cosa?»
«Non posso.» le parole erano strozzate e il suo respiro spezzato, mentre si allontanava dalla ragazza.
«Diavolo, puoi eccome.»
«Mi ero ripromesso che ti avrei dato prima il regalo. E poi ti avrei scopato nella piscina idromassaggio. Ma poi tu hai iniziato a fare così e mi hai mandato tutto a puttane!»
La ragazza lo guardava scettica, tirandosi meglio a sedere. Incrociò le gambe e indicò il pacco del cantante. «Niall, ti sta esplodendo nei pantaloni.»
«Sì, lo sento ed è uno strazio.»
«Ti risolvo il problema, poi mi dai il tuo regalo, sì?»
«No.» la forza di volontà di quell'irlandese era davvero stupefacente. Si passò le mani sulla faccia e tirò un respiro profondo. «Spero che mi dirai di sì.» borbottò mentre si cercava qualcosa nelle tasche.
Rebecca si sentì agghiacciare per un secondo. Forse il suo cervello aveva viaggiato un po' troppo. Fu strano, ma fece un sospiro di sollievo quando lui tirò fuori dalla tasca un... cos'era? Una pendrive? La porse alla sua ragazza, che se la lasciò poggiare sul palmo. «Che cos'è?»
«Adesso ascoltami... non ti arrabbiare con me.»
«Perché dovrei arrabbiarmi?» Rebecca iniziava a preoccuparsi.
Niall aveva fatto dei passi avanti ed era finito tra le sue gambe, adesso di nuovo aperte.
«Io... voglio farti chiudere qui un capitolo... anzi non proprio qui, visto quello che questo comporterebbe, ma...»
«Ni, che c'è qui dentro?» la ragazza si rigirò la pennetta tra le dita.
«Una registrazione. Di Mario... sì, quello... che sta cercando di abusare di una ragazza...»
Gli occhi di Rebecca si spalancarono, la bocca le divenne improvvisamente asciutta.«Ni... che stai dicendo?» sussurrò tremante.
Niall le afferrò il viso. «La ragazza... Erika, lei sta bene.»
«Erika? Aspetta, l'amica di Dani?» forse Rebecca stava iniziando a capire e a collegare anche i gesti della ragazza ultimamente, visto che non la conosceva praticamente per nulla. Ma le sorrideva, l'aveva perfino salutata...
Niall aveva annuito e lei aveva iniziato a sentire le mani che le tremavano. Aveva serrato la pennetta nel suo pugno. «Avete organizzato tutto?»
«Devi solo dare la pendrive alle autorità e denunciarlo, dire che lo hai subito anche tu. Erika farà lo stesso. E anche altre ragazze con cui Danilo ha parlato, con alcune di loro ci è perfino riuscito... amore, è quello che si merita. E tu puoi smettere di avere paura di lui. Non dovrai avere più paura di nessuno fin quando ti starò accanto.» Niall le aveva accarezzato la guancia dolcemente e aveva avvicinato i loro visi.
Rebecca si era aggrappata al suo collo con le braccia. «Se io lo denunciassi... dovrei mettermi in mezzo a cose più grandi di me... processi e, oddio non so neanche cos'altro. Dovrò dirlo a mia madre.»
Niall la guardava accigliato. «Non vuoi vendetta per ciò che ha provato a farti?»
«Tu sì.» Rebecca ridacchiò con poca allegria.
«Rebs, quell'animale continuerà a provare a farlo con altre ragazze come te. Se tu fossi la prima a farti avanti... se tu mettessi fine a tutto questo...»
Rebecca pensò che avrebbe acquistato maggiore sicurezza se lo avesse fatto. E non avere più Mario intorno l'avrebbe fatta sentire decisamente più tranquilla. «Fai sempre di tutto per me.» delle lacrime le scesero lungo le guance e Niall si affrettò ad asciugarle.
«Farei di tutto per te, amore mio.»
«E non ci conosciamo neanche da un anno.» lei sbuffò divertita.
«Ma ti conosco meglio di quanto conosca me stesso ormai. E non posso mettere in dubbio il fatto che ti ami da impazzire.»
Rebecca si morse il labbro. «Lo farò... hai ragione, è quello che si merita. E le ragazze potrebbero prendere esempio da me. Potrebbero non avere più paura. Potrei non averne più neanche io.»
Niall sorrise dolcemente, finalmente soddisfatto e orgoglioso. «E io ti starò accanto per tutto il tempo, qualunque cosa accada.» quello era il primo dei problemi principali da risolvere nella vita della ragazza. Anzi, il secondo visto che da quando c'era lui non si sentiva più sola. Niall si era ripromesso che si sarebbe occupato di tutto. Non sapeva neanche perché, ma doveva farlo. Ne sentiva il bisogno. Beh, la scommessa del salvataggio centrava poco... semplicemente, Niall l'amava come non aveva mai fatto prima.
Le loro labbra finalmente si unirono e le loro lingue si avvinghiarono affamate.
«Adesso voglio realizzare tutte le tue fantasie.»
«Piccola, non so quanto ti convenga farle realizzare proprio tutte stasera... ma possiamo iniziare dal farlo in piscina.»
Niall l'aveva presa in braccio per poi rimetterla con i piedi per terra.
«Non ho il costume... ma magari serve a poco, vero?» chiese lei con un sorrisino malizioso.
«E invece te l'ho comprato io. Sono stato efficiente.»
Rebecca mise le mani sulla camicia di Niall e con uno strattone l'aprì facendo tintinnare via alcuni bottoni. «Sai quanto diavolo mi è costata questa camicia?» come se in realtà gliene fregasse qualcosa. «Dovrei punirti, bimba impertinente.» le aveva sussurrato all'orecchio, strizzandole il sedere dopo averla sentita ghignare.
«E invece non farai un bel niente. Mi è venuta un'idea.» la camicia di Niall era finita per terra e il suo pantalone venne sbottonato. «Oddio, ma hai il costume sotto... è un costume?»
Niall sorrise divertito e annuì, prima di essere spinto contro il letto. Niall aveva i piedi ancora poggiati per terra ed era sollevato sui gomiti, mentre Rebecca si sbarazzava dei tacchi e andava alla radio sotto lo sguardo attento del cantante. «Hey amore, ma dove vai? Voglio toccarti, vieni qui.»
Rebecca fece partire Slow Hands, poi si voltò verso di lui. «Ora ti faccio lo spogliarello.» e Niall si era quasi strozzato.
Glielo aveva chiesto qualche giorno prima per videochiamata, ma lei aveva rifiutato categorica. Evidentemente ci aveva ripensato. O si era allenata per farlo. Perché effettivamente, il modo in cui lei si stava muovendo sulle note della sua canzone, gli aveva fatto spalancare gli occhi. Niall ringraziò che lei gli avesse sbottonato i pantaloni prima, perché James cominciava a dargli fastidio contro il tessuto. Niall pensava di non poter diventare più duro di così. Ma in realtà si sbagliava.
Niall avrebbe voluto dare a Rebecca un palo e vedere cosa avrebbe fatto con esso. O magari poteva semplicemente aggrapparsi al suo di palo, che sembrava urlare di voler essere liberato.
Ma come gli era venuto in mente di creare una canzone come quella? Adesso l'avrebbe associata a quella scena per il resto della sua vita.
Rebecca sembrava star facendo tutto al rallentatore con quelle mani. Le passava sul suo corpo e oddio... Rebecca si sbarazzò delle calze e gliele lanciò, sorridendo con malizia.
Niall guardò i collant sul suo stomaco per qualche secondo di troppo, ma venne attirato dal rumore della zip che Rebecca stava cercando di abbassare.
Le sopracciglia della ragazza si aggrottarono. «Dannazione.» borbottò dopo diversi tentativi in cui Niall la guardava cercando di non ridere. E Rebecca passò dall'essere sexy ad adorabile in due secondi. Aveva fatto un broncio dolcissimo. «Ni, si è incastrata.»
«Cosa, amore?»
«La zip. Mi aiuti?» e sbuffò, mentre Niall scoppiava a ridere, per poi alzarsi in piedi.
«Con piacere... questo è destino.» il ragazzo tirò la cerniera di nuovo su per poi cercare di sbloccarla mandandola di nuovo verso giù. Ci era riuscito con un piccolo strattone. «Significa che dovevo spogliart...» Niall sentì il cuore battergli nel petto. O forse era solo il suo uccello che pulsava di più. Le parole gli erano morte in gola nel momento in cui aveva solo intravisto cosa Rebecca aveva sotto al vestito.
«Che c'è?» adesso era la ragazza ad essere divertita.
«Che... che cosa... cos'hai sotto al vestito?» non sapeva neanche lui come avesse fatto a pronunciare quella frase.
«Scoprilo.»
Niall adesso ne era sicuro. Rebecca era un la regina dei demoni, la moglie del diavolo. A cui piaceva travestirsi da angelo. Rebecca avrebbe disintegrato il cervello di Niall. Gli occhi blu avevano fissato un vestito bello, ma abbastanza coprente e innocente, per tutta la sera, solo per poi trovare la sorpresa sotto. Quella era una cattiveria bella e buona. Quello era il male per la salute mentale e fisica di Niall.
L'aveva fatta voltare verso di lui e con uno strattone aveva lasciato cadere il vestito di Rebecca sul pavimento, dopo essere scivolato sulle sue gambe.
«Oh mio dio.»
«Qui dio ti serve a poco, Ni...» gli sussurrò sporgendosi verso il suo orecchio e cercando di mordergli il lobo.
Mica aveva tutti i torti. Rebecca stava indossando un body. Uno di quelli dannatamente sexy, completamente nero e ricamato, con una fantasia che cambiava dopo una striscia in vita. E d'accordo, Niall non aveva mai visto una cosa del genere addosso ad una ragazza con cui si stava frequentando... e d'accordo, aveva capito che lo eccitava da morire. La pelle restava scoperta tra i due seni piccoli della ragazza, ma la cosa peggiore di tutti, era quel collarino nero che lei aveva intorno al collo e che prima era nascosto dal vestito a collo abbastanza alto. Quel collarino era legato al resto del body da una striscia nera che spariva tra lo spacco del seno.
Dire che Niall aveva iniziato a galoppare con la fantasia su lui da dominatore e lei da sua sub era dir poco. Sperava vivamente che non lo avesse scelto insieme a Danilo, non perché sperasse che quelle fossero fantasie della sua ragazza, ma perché sarebbe stato geloso perfino del loro amico gay se l'avesse vista in quel modo.
«Sei... sei...» il ragazzo aveva deglutito e Rebecca aveva seguito il suo pomo d'Adamo con gli occhi. «Potrei star per venire.»
«Non ti azzardare, non ci sarebbe gusto!»
Niall la afferrò per la vita e Rebecca emise un gridolino, mentre avvolgeva le gambe intorno al bacino del ragazzo. Gridolino che venne zittito dalle labbra rosse del cantante, che aveva iniziato a baciarla con un po' troppa foga. Era come se fosse scattato qualcosa nel suo cervello, come se l'aria fosse diventata gelida mentre i loro corpi a contatto bruciavano come lava incandescente. Al diavolo l'idromassaggio.
Rebecca venne poggiata sul letto da Niall senza un briciolo di garbo, per poi ritrovarselo addosso in un secondo. Niall avrebbe dovuto provare a fare il record al Guinness dei primati sul togliersi i pantaloni il più velocemente possibile, come aveva appena fatto.
«Io non so neanche come si tolga questo coso!» disse con la voce più roca che gli avesse mai sentito fare. La mano di Niall vagava sul suo corpo e strofinandola sul tessuto del body entrambi rabbrividivano.
Alla fine, tra baci bollenti e strizzate del fondoschiena da parte di Rebecca su Niall, i due erano riusciti a sbarazzarsi dei vestiti. I loro corpi erano già sudati e quando lui aveva passato la mano tra le gambe di Rebecca, facendola mugolare, l'aveva trovata già bagnata fradicia.
«Anche lei mi è mancata moltissimo.»
«Niall.» okay, lui stava parlando della sua intimità stretta. Ci mancava solo che iniziasse davvero a parlare con lei.
La lingua di Niall sul capezzolo la fece gemere e le fece afferrare i suoi capelli con un po' troppo forza, anche se lui non sembrava farci caso.
«Non ce la faccio più.» il cantante lasciava dei baci sempre più giù, lungo lo stomaco della ciclista, per poi morderla sul fianco.
«Entra.» questa era l'unica cosa che lei era riuscita a dire.
Niall si era reso conto che Rebecca non era una che riusciva a parlare durante il sesso, ma quei gemiti che emetteva erano come musica per le sue orecchie e gli bastava sentirle dire il suo nome di tanto in tanto, come se fosse l'unica cosa di cui avesse bisogno in quel momento.
Niall andò a baciarla sulle labbra. «Prendo un preservativo e...»
«Ni, no. Entra. Ho iniziato la pillola.»
«E quando avevi intenzione di dirmelo?» Niall aveva allontanato appena la testa, per poi sentire quello che doveva essere un ringhio provenire dalle labbra di Rebecca.
«Entra, cristo santo.»
Niall non era entrato neanche con le dita. Aveva un po' paura di farle male, ma Rebecca voleva questo. Niall lanciò un ultimo sguardo ai vestiti ammucchiati sul pavimento, dove il body nero di Rebecca e il suo costume bianco stavano proprio in cima. Poi si sputò sulla mano e la passò sulla sua erezione. Per il lubrificante si sarebbe dovuto alzare. Lo fece, ma solo per mettersi in ginocchio sul letto, facendo lamentare Rebecca per essersi allontanato tanto. Sistemò dei cuscino sotto alla vita di lei e si portò le gambe della ragazza sulle spalle. Dio, quello sì che sarebbe stato eccitante.
Mentre Niall poggiava il suo membro alla sua apertura, i loro occhi si fissavano. Rebecca andò a cercare la sua mano e il cantante intrecciò subito le loro dita.
«Rilassati, piccola.» poteva sentire dalle sue gambe che fosse comunque tesa.
«Ti amo.» con quelle parole si era come sciolta davvero e Niall ne approfittò per cominciare ad entrare.
«Ti amo anche io, Rebs.»
Vederla socchiudere gli occhi e mordersi il labbro mentre Niall continuava con il suo affondo, era qualcosa di incredibile per il ragazzo. Senza preservativo era tutta un'altra storia per entrambi e in quella posizione Niall rischiava di venire anche in quel momento, manco fosse un ragazzino alle prime armi.
Avevano entrambi il fiatone quando Niall era arrivato alla fine. Rebecca si sentiva finalmente completa. E ipersensibile. Non ci volle molto prima che Niall iniziasse a muoversi, una manciata di secondi, in realtà, visto che l'aveva sentita abbastanza rilassata.
Diavolo, era poco più di un mese che non facevano l'amore e lei doveva star sentendo lo stesso dolore delle prime volte, ma non lo dava poi tanto a vedere.
Niall non ce la faceva più e i movimenti dentro e fuori erano diventati sempre più repentini, seguiti tutte le volte dai gemiti di Rebecca. Niall aveva una mano affondata nella coscia della ragazza, mentre l'altra continuava a stringerla con le dita di lei, con una forza tale da farsi male. Ma avevano bisogno di quel contatto, era come il bacio che in quel momento non potevano scambiarsi. La ragazza aveva portato l'altra mano a coprirsi gli occhi.
«Guardami, Rebecca.» e la ragazza rabbrividì per il fatto che lui avesse usato il suo nome per intero.
«Niall.» disse con la voce spezzata.
Rebecca era esplosa quando il ragazzo aveva portato le dita a stuzzicare il suo clitoride. Sentirla emettere quel piccolo urlo, aveva fatto rilasciare immediatamente Niall dentro di lei. Dio, quella di farlo senza preservativo era stata la decisione migliore di sempre.
Niall uscì dalla ragazza, che aveva il segno rosso delle dita di lui sulla coscia, poi era finito disteso sul letto con tale grazie da elefante, da far traballare tutto il materasso.
«Dio mio.» borbottò Niall, mentre Rebecca si girava sul fianco e lo guardava sorridendo.
La ragazza gli lasciò una sfilza di baci dove capitava. «Sono pieno di rossetto, vero?»
Rebecca ridacchiò, spalmandosi ancora di più contro il corpo di Niall. «Amore, ma non volevi fare il bagno nell'idromassaggio?»
Niall aveva sentito la malizia già nella voce di Rebecca. E quando aveva guardato il suo viso sorridente aveva sentito James fremere sotto di lui.
Oh, diavolo.Se la descrizione scritta non dovesse essere esaustiva, ecco gli outfit di Rebecca:
STAI LEGGENDO
Ride Together ●niallhoran●
أدب الهواةSport. Sport. Sport. La sua bici. Niall Horan. Sport. Era difficile che nella vita di Rebecca ci fosse spazio per altro. Non che l'ultimo particolare, Niall, ci fosse davvero. Lui c'era, ma non c'era. Era solo un idolo, un sogno della ragazzina che...