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Rebecca ci aveva pensato pure troppo, anche se si era sforzata di non farlo.
Niall aveva messo i like alle sue foto da ciclista. Poi, lei gli aveva scritto e lui aveva visualizzato, ma non le aveva risposto.
Doveva lasciar perdere tutto, ma era più forte di lei. Stava parlando del suo idolo, di Niall. E appunto, la parte razionale di lei le urlava che era proprio per quel motivo che doveva lasciarlo perdere.
Lui era una persona famosa, aveva la sua vita e non aveva tempo per le fan. Lei era solo una ragazza che lui non avrebbe mai visto, né conosciuto.
E allora perché? Le veniva da urlare. Si sentiva altamente bipolare nell'ultimo periodo. Perfino sua madre se ne era accorta e le aveva chiesto se fosse successo qualcosa. Era già tanto che avesse chiesto, doveva essere contenta.
Rebecca aveva semplicemente risposto di no, ma avrebbe voluto rispondere: «La mia vita fa schifo. Non succede niente. A parte Niall che peggiora il tutto.»
Sapeva che era una cosa stupida. Non si poteva neanche definire problema. Ma era l'unica cosa interessante della sua vita ultimamente. Interessante e incasinata.
E fu proprio per quel motivo che, dopo averci riflettuto a lungo, aveva provato a fare un altro tentativo con le foto da postare. Probabilmente, Niall aveva messo mi piace solo perché erano foto legate al ciclismo, allo sport. Tutti sapevano quanto a Niall piacesse lo sport. È vero, aveva i suoi prediletti, ma sembrava non disprezzarne neanche uno.
Così, Rebecca aveva scelto una foto tra le centinaia che aveva sul telefono e che aveva scattato alla galleria d'arte. A Niall non interessava l'arte e la fotografia, a quanto ne sapeva. Era più qualcosa da Harry.
Ad ogni modo, subito dopo averla postata, ci aveva anche ripensato. O meglio, le era venuto il dubbio sul fatto che il non aver scelto di postare una foto in cui lei non c'era per nulla, avrebbe potuto portare a niente in ogni caso. Voleva capire a cosa fosse realmente interessato Niall. Se solo al ciclismo. Se a lei e al ciclismo. Se a lei. L'ultima opzione era la più improbabile, ma lei voleva almeno tentare di capirlo.
Ovviamente, non le piaceva postare due foto in tempo così ravvicinato, una dopo l'altra. Si era sentita stupida dopo aver preso quell'ultima decisione. Aveva postato per la prima volta una storia su quel social, con l'effetto boomerang. Una semplice espressione buffa. O forse ridicola. Lei non le sapeva neanche fare le facce buffe! E sicuramente non le metteva sui social per farle vedere alla gente.
Se ne era pentita amaramente. Stava per eliminare la storia, quando si rese conto che già tre persone l'avevano visualizzata. E indovinate un po'... Niall era tra quelli. Mannaggia a lei che nel frattempo stava bevendo, perché si era pure strozzata e aveva iniziato a sputare acqua, cercando di non morire soffocata.
Si era appena ripresa quando le era arrivata la notifica. A Niall Horan piace il tuo post. Anche quello della galleria d'arte.
Ed ecco, la sua vista si era appannata di lacrime. Che aveva dovuto ricacciare indietro, perché avevano appena suonato al citofono.
Era sua madre. Con le pizze. Per una volta, sembrava che quella donna le stesse dando una gioia.
Era stranamente di buon umore e aveva deciso che era la sera giusta per cenare in salotto davanti alla televisione. Commentava con accanimento ogni singola cosa del programma che avevano scelto e Rebecca la guardava con gli occhi spalancati.
«Stai bene, mamma?» le aveva chiesto e la donna aveva annuito con decisione.
Probabilmente era successo qualcosa di entusiasmante con la sua nuova fiamma. O compagno. Come doveva chiamarlo? In ogni caso, lei non si azzardò a fare qualche domanda mirata. Sicuramente, non erano affari suoi.
Ad un certo punto, sua madre si era alzata per prendere da bere e Rebecca aveva agguantato il suo telefono, lasciato incustodito sul tavolino. Non aveva granché cose da guardare, ma aveva una cosa importante da fare. Infatti, mentre sua madre aveva continuato a ridere e parlare con il televisore, lei era entrata nel suo mondo ed era arrivata ad un'ulteriore decisione. Ne stava prendendo fin troppe quel giorno e in quel periodo in generale. Beh, per lo più nei confronti di quell'irlandese di cui non capiva minimamente le mosse.
Aprì i direct con Niall e scrisse in fretta, prima che sua madre tornasse nella stanza: Che stai facendo? Ti prego, vorrei capire... continui a farlo e mi stai facendo impazzire! Devi smetterla.
«Ho trovato la Coca-cola. Chissà quando l'ho comprata.» si sentì dire. E ovviamente non era stata lei, ma Rebecca. Sua figlia non si prese neanche la briga di darle quella informazione.
Sua madre si sedette di nuovo accanto a lei e tutto tornò uguale a qualche attimo prima. Con l'unica differenza che Rebecca continuava a guardare il suo cellulare ogni trenta secondi. Si stava sforzando di non controllarlo. Tanto, molto probabilmente, sarebbe finita come l'ultima volta, con Niall che visualizzava, ma non rispondeva o nel peggiore dei casi con lui che non visualizzava neanche.
«Aspetti un messaggio dal tuo ragazzo?» sua madre la prese alla sprovvista.
«Chi dice che non sia ragazza?» subito si mise sulla difensiva.
E sua madre la guardò stupita. «Ah.»
Rebecca si mise a ridere senza poterne fare a meno, solo per l'espressione sulla faccia di sua madre. «Hai la ragazza?»
«Non ho né un ragazzo né una ragazza. Non preoccuparti.»
Sua madre la stava guardando con le sopracciglia aggrottate, ma per fortuna non aggiunse altro. Glielo aveva chiesto solo per colpa di quell'entusiasmo strano che l'aveva assalita quella sera. Il non immischiarsi nelle questioni di Rebecca era più vicino alla sua normale indole.
Quando alla fine la donna più grande decise di ritirarsi per dormire, Rebecca si ritrovò nella sua camera da sola. Con il telefono tra le mani. Aveva una notifica di Instagram, ma aveva paura ad aprirla.
Alla fine lo aveva fatto e l'urlo le era uscito spontaneo. Non era proprio riuscita a trattenersi, tanto che sua madre era apparsa in camera sua con gli occhi spalancati.
«Che succede?» aveva urlato, guardandosi intorno alla ricerca del pericolo.
E Rebecca si sentì stupida. «Oh. Ehm... niente. Scusa, mi dispiace.»
«Sei sicura di stare bene?» le chiese sua madre. «Mi hai spaventata a morte.»
Rebecca annuì con vigore. Stava bene? No, affatto. Aveva il cuore che le correva nel petto e i suoi occhi non erano mai stati più spalancati. Perché Niall Horan le aveva risposto al messaggio. Niall Horan non l'aveva ignorata. Rebecca credeva di star per svenire. E nonostante quella domanda che Niall le aveva posto suonasse stupida, si trattava sempre di una risposta del suo idolo, della sua cotta più eclatante, di Niall Horan.
Guardò quelle parole e subito le venne il dubbio sul come comportarsi adesso. Oh, diavolo. Oh, per tutti i diavoli. Intanto, doveva riuscire a riprendersi.
Fare che cosa?

Ride Together ●niallhoran●Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora