«Io non...» la voce di Niall era uscita a malapena. «Non credo di sentirmi bene.»
Non riusciva a staccare gli occhi da lei neanche volendo. Si lasciò cadere pesantemente a sedere sul letto.
«Ti stai sentendo male per davvero?» Rebecca si morse il labbro, pensando a Danilo che aveva predetto la situazione, e si avvicinò al ragazzo.
«Cristo...» la mano di Niall andò ad afferrargli delicatamente la coscia, appena sotto la fine del vestito.
«Non te l'aspettavi?»
«Io...» Niall guardò il viso appena truccato di lei. «Sei bellissima. Non posso farcela. Mi manca l'aria.»
Rebecca ridacchiò. «Te ne do un po' della mia se vuoi.»
In fin dei conti, era la prima volta che lui la vedeva con un vestito, dato che lei non ne metteva praticamente mai.
«Se mi baci adesso mi viene direttamente un infarto.»
Rebecca lo fece alzare in piedi, afferrandolo per il braccio.
«Eh no, così non vale. Sei più alta di me con i tacchi.»
«Perché sei nano.» Rebecca iniziò ad abbottonare la camicia di Niall, che lui teneva ancora aperta. «E Danilo dice che con questo vestito ci vanno per forza i tacchi.»
«È stato quel maledetto di un ragazzo a scegliere questo vestito, vero? Lui vuole farmi crepare. A Danilo devo fargliela pagare.»
Rebecca ridacchiò. «A Dani devi lasciarlo stare.»
«Sei bellissima.»
«Lo hai già detto.» disse mentre finiva con la camicia di lui.
«E lo ripeterò fino a farti venire la nausea. Perché sei davvero bellissima.»
«Niall.» gli poggiò le mani sul collo.
«Sei bellissima. E il mio cervello si è bloccato.»
«Vedo. Che ne dici di metterti questa camicia dentro ai pantaloni e scendere al piano di sotto?»
«Se proprio dobbiamo.» Niall sorrise, prima di sporgersi a baciarla fino a lasciarla senza fiato. «Sei bel...»
E Rebecca gli tappò la bocca con la mano.
Neanche cinque minuti dopo, erano in mezzo alla famiglia al completo del padre di Niall. Beh, quando il cantante si accorse che le cugine sembravano visibilmente sorprese dell'aspetto della ragazza accanto a lui, aveva ghignato soddisfatto.
Durante gran parte della serata, Rebecca era stata sommersa di domande e per fortuna Niall stava sempre accanto a lei e molte volte rispondeva perfino al suo posto. La tirava praticamente in salvo, non facendola sentire del tutto a disagio.
Rebecca aveva aiutato le altre donne e Bobby con la cena e la tavola e poi si era seduta alla destra di Niall.
Il cibo era buono, ma Rebecca non riusciva a non pensare alla sua mano sotto al tavolo intrecciata a quella di Niall. O al modo in cui il suo ragazzo prendeva il cibo con la forchetta per poi portarlo alle sue labbra e farglielo assaggiare, senza curarsi degli occhi puntati su di loro. Di sicuro, Bobby, Greg e Denise erano piacevolmente soddisfatti e inteneriti dal guardare i due piccioncini. Erano fin troppo felici per Niall.
«Stai bevendo troppa birra.» disse Rebecca ad un certo punto, dopo che lui era tornato a riempire il bicchiere. Nessuno nel mentre si stava curando di loro, impegnati tutti in una conversazione che Rebecca faticava a capire.
«È buona. Ne vuoi?»
«Non mi piace la birra.»
Niall era indignato. «E sei pure la mia ragazza.»
Rebecca lo ignorò. «Basta che non ti ubriachi.»
«Io? Sono irlandese, amante di birra. Sai quanto mi ci vuole per ubriacarmi con la birra?»
«Non voglio saperlo. E quando sarai più grande sembrerà che ti sei mangiato un'anguria sana di questo passo.»
«E non ti piacerò più?»
«Mi piaceresti pure senza capelli o senza denti, ma per allora ti sarai già dimenticato di me.»
Il modo in cui Niall l'aveva fulminata con lo sguardo, non era stato per nulla carino, così lei si era sporta e gli aveva baciato la guancia, prima di sorridegli in modo innocente.
L'unico momento in cui si erano divisi era stato dopo cena, quando avevano finito di sparecchiare e tutti aspettavano i dolci. Niall era in piedi dietro la sedia di Rebecca, poggiato allo schienale con le mani. Stava chiacchierando con uno dei suoi cugini più grandi, mentre Rebecca guardava Theo che giocava per terra. Anche il bambino si era accorto di essere osservato e le aveva fatto segno di raggiungerlo.
Rebecca si era alzata in piedi e Niall le aveva riservato uno sguardo fugace, prima di prestare di nuovo attenzione al ragazzo che aveva accanto. Era interessante visto che stavano parlando di sport.
«Come stai giocando, piccolo?» Rebecca chiese a Theo.
«Con i dinosauri che vanno sulle macchine. Vuoi giocare con me? Facciamo una gara?»
«Ma certo, tesoro.»
Niall, però, non riusciva a non lanciare sguardi a Rebecca. Aveva un'ansia generale e si sentiva iperprotettivo. Maledizione a Rebecca che indossava certi vestiti e che si abbassava in quel modo per parlare con suo nipote. Il suo fondoschiena era ben fasciato dal vestito e ben visibile. Oh dio, Niall non era più riuscito a voltare la testa verso il cugino.
Pensieri inopportuni nacquero nella mente del cantante e i suoi occhi si aprirono un po' di più.
«La stai fissando.» Derek ghignò, accorgendosi di non avere più l'attenzione del cantante.
«E vorresti fartela anche adesso visto come la stai mangiando con gli occhi.»
La gola di Niall aveva emesso un verso strozzato.
«Scusami.» aveva detto, per poi allontanarsi e raggiungere Rebecca.
«Cosa state facendo, voi piccole pesti?» Niall chiese ai due con un sorriso.
«Sto giocando con zia Reb.»
La più sconvolta tra tutti era stata sicuramente Rebecca, che aveva guardato Theo come se avesse sentito male.
Niall aveva incrociato le braccia al petto e aveva sorriso divertito: «Come, come? Io sono solo Niall da una vita e lei è zia Reb?»
«Ti da fastidio?» Rebecca era nel panico più di quanto sembrasse. E adesso guardava solamente il suo ragazzo.
Niall scosse la testa e le sorrise dolcemente. «Per nulla. Sono contento che gli piaci.»
«Niall.» disse Theo a quel punto, con un risolino carinissimo, attirando di nuovo la loro attenzione e facendo in modo che nessuno dei due pensasse a ciò che significava tutta quella integrazione di Rebecca con la famiglia di lui.
«Sei un piccolo teppista.» disse Niall a suo nipote.
Rebecca si alzò in piedi e Niall fece scorrere gli occhi su tutto il suo corpo, per poi poggiarle una mano sulla schiena, proprio sopra al sedere. Era lei che era bollente o era lui che stava iniziando a sentire caldo?
«Ha vinto Theo.» stava dicendo lei, intanto.
Niall aveva spostato la mano a causa dei pensieri violenti che erano tornati nella sua testa. Ma quella non fu una mossa intelligente, perché la mano a contatto con la parte nuda della schiena di lei, era stata disastrosa.
Niall aveva un problema. Niall adesso aveva un grosso problema. Era diventato paonazzo, tanto che Rebecca si era accorta del fatto che qualcosa non andasse. «Cosa c'è, Ni?»
Gli occhi blu avevano incrociati quelli marroni. «Devo andare in bagno.»
«Dovrai aspettare. È occupa...» Rebecca si interruppe, soffermandosi sul rigonfiamento prominente di Niall nei jeans. Oh. Ecco, cosa c'era che non andava.
«Theo, io e zio Niall torniamo subito.» Rebecca lo tirò via, guardandosi intorno. Nessuno li calcolava, ma erano tutti lì.
«Cambiamo stanza.» disse Niall. «Ti prego.»
Fecero per andare in cucina e Rebecca camminò davanti a Niall tutto il tempo, cercando di coprirlo agli occhi degli altri. In cucina non c'era momentaneamente nessuno e Rebecca gli passò le braccia intorno al collo, attirandolo a sé. «Come diavolo hai fatto a fartelo venire duro?»
«Eri in una posizione... Rebs, aiuto!»
«Mi ricordi quanti anni hai?»
«Sono frustrato!»
«Addirittura.» lo prese in giro.
«Vado in bagno al piano di sopra, continuo a pensare a te nel vestito, risolvo il problema e torno. Non posso stare con un bozzo nei pantaloni. E con te accanto così riuscirei a starci per ore senza farlo abbassare.»
«Niall.»
«Vieni con me? Puoi risolvere tu?»
«E sparire insieme in bagno? Ma sei scemo!»
«Tanto anche in questo istante pensaranno che...» Niall si interruppe. Grazie a dio era solo Bobby che era entrato in cucina. Rebecca si era voltata di scatto e il suo sedere si era scontrato contro il bacino di Niall, che dovette mordersi il labbro per non gemere.
«Che fate?»
«Chiacchieriamo.» rispose Rebecca, spingendosi sempre di più contro Niall.
«Ho dimenticato una cosa di là, torno subito.» e Bobby era di nuovo andato.
«Rebecca.»
«Non chiamarmi così, suoni arrabbiato.»
«Smettila di strusciare il tuo culo sul mio uccello.» sibilò tra i denti.
«Ma stavo cercando di coprirti.»
«E io sto sudando. Oh, signore santo.»
«Volevo aiutarti.»
«Stai solo peggiorando. Oddio, che caldo. Posso palparti il culo?»
«Niall!»
E Bobby tornò in quel momento in cucina. «Niall, mi aiuti a portare di là i dolci?»
«Oh, no.»
«No?»
«Cioè, sì.»
«Vi aiuto anche io.» si intromise Rebecca.
«Grazie, cara.»
Niall aveva portato in cucina un piatto solo, poi Rebecca gli aveva fatto segno con la testa e intimato di andare, mimandolo con le labbra. Niall era scappato al piano di sopra. Si guardò intorno, cercando di capire se qualcuno si fosse accorto, ma sembravano non prestare attenzione. Tutti tranne la solita zia di prima, che la guardava con un sopracciglio sollevato.
In quel momento, però, Theo la chiamò, bussandole sulla gamba e con gli occhioni dolci porgendole un dinosauro.
«Mangiamo il dolce, piccolo. E poi ci rimettiamo a giocare.»
Quando minuti dopo Niall era tornato in salotto, la prima cosa che aveva fatto non appena aveva incrociato gli occhi della sua ragazza, fu sorridere soddisfatto e sollevare i pollici in su. Rebecca sollevò gli occhi al cielo. Il suo Niall, l'amore della sua vita, era proprio un idiota.
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Ride Together ●niallhoran●
FanficSport. Sport. Sport. La sua bici. Niall Horan. Sport. Era difficile che nella vita di Rebecca ci fosse spazio per altro. Non che l'ultimo particolare, Niall, ci fosse davvero. Lui c'era, ma non c'era. Era solo un idolo, un sogno della ragazzina che...