«Mi ha baciato mentre dormivo!»
Louis ed Harry si guardarono per qualche istante attraverso lo schermo del portatile, visto che Harry era in videochiamata su Skype e Louis direttamente a casa del loro amico. Poi fu proprio il più grande a parlare: «Sei sicuro di non averlo sognato, Nialler?»
L'irlandese sbuffò infastidito. «Lei pensava che dormissi, ma non dormivo!»
«E non hai aperto gli occhi perché...?»
«Mi ha baciato, lo capite?» Niall stava praticamente urlando. Sembrava sclerotico, con gli occhi spalancati.
«Se quello lo definisci bacio...» rincarò Louis.
Harry ridacchiò, continuando a tenere la tazza di tè che aveva in mano. Aveva costretto Niall a farlo anche a Louis, perché gli era venuta la voglia guardando il riccio. «Però è stato un gesto dolce. Sembra così piccola...» disse Harry gongolante.
Niall fece una smorfia, perché il suo amico aveva ragione. Poi sospirò. «Oddio, è così frustrante...»
«Ed ecco il Niall col pisello sempre duro che parla. Le immagini di Rebecca nuda nella testa...» lo prese in giro Louis.
«Io ci ho dormito insieme e... e voi non potete capire! E mi sono sentito un bambino di dieci anni quando ha poggiato quelle labbra... oddio.» Niall gemette, per poi lasciar cadere la testa sul tavolo. «Ahia!» protestò pure, per aver battuto la fronte sul ripiano con un po' troppa forza.
«Harry, scommettiamo che Niall impazzirà a breve?»
E come dargli torto? Forse era proprio per quella ragione, per quell'inizio che... che aveva fatto ciò che aveva fatto.
Quando Louis era andato via, Niall aveva chiamato subito Rebecca, che doveva essere appena uscita da scuola.
«Amore, Danilo mi ha detto che l'8 dicembre è festa.»
«L'8 sarà domenica quest'anno, Ni.»
«Non importa, ti ho già fatto il biglietto.»
«Cosa? E per dove?» gli aveva perforato un timpano.
«Parigi! Facciamo un bel weekend insieme e scaliamo la Torre Eiffel.»
«Niall...»
«Cosa fai a Natale?»
«Niall!»
«Che c'è? Voglio vederti!» era fin troppo eccitato. Stava organizzando tutto alla velocità della luce.
«In italiano diciamo Natale con i tuoi, Capodanno con chi vuoi.»
«E che significa?»
Rebecca glielo tradusse in inglese.
«Ma io sono tuo.»
Niall sentì Rebecca che iniziava a tossire. «Piccola, stai bene?» chiese, preoccupato.
«Intendevo i genitori!» Rebecca non credeva di sentirsi tanto bene dopo l'uscita di Niall.
«Ah. Ma ti porto in Irlanda dai miei!»
«Vuoi presentarmi ai tuoi?»
«Mi tormentano. Vogliono che gli porti una ragazza.»
«E quindi sarei una ragazza?» sottolineò l'articolo indeterminativo.
«Non farmi dire cose per telefono. E poi a Capodanno vieni a Londra. Oppure possiamo prendere un aereo, anche due, e vivere il Capodanno più volte in paesi diversi. Lo hai mai fatto?»
Rebecca si mise a ridere. «Ma certo, Ni. Tutti gli anni!» disse ironicamente.
Niall sbuffò. «Ne riparliamo. Ma l'8 andiamo davvero a Parigi. Amore, che stai facendo?»
«Voglio farmi la doccia.»
Rebecca nuda nella testa... maledetto Louis!
«Oggi torni ad allenarti?»
«Sì, significa che farò due docce.»
Niall abbassò lo sguardo sui suoi pantaloni di tuta e si morse il labbro. Merda, ma come diavolo era possibile? Neanche avesse sedici anni!
«Anzi, sai che faccio? Adesso riempio la vasca.»
«Voglio anche io...»
«Non hai la vasca a casa?»
Non è che Niall volesse farsi un bagno. Niall voleva farlo con lei.
La mente del ragazzo stava vagando fin troppo e la sua mano andò direttamente dentro ai suoi pantaloni. Che avesse Rebecca al telefono? Poco male.
Le sue dita si strinsero intorno alla sua lunghezza ed emise un piccolo sospiro.
«Ni, tu che stai facendo?»
«Niente. Raccontami com'è andata a scuola.»
«Uhm? Non è successo niente di eclatante.»
Niall chiuse gli occhi e deglutì, mentre iniziava a muovere la mano in modo davvero piacevole.
«Aspetta, ti metto in vivavoce, così mi spoglio.»
«No.» Niall si morse il labbro con violenza.
«No?»
Doveva controllare il respiro. Doveva andare più veloce e sbrigarsi.
«Niall, sei ancora lì?»
«Sì.» oddio, la sua voce era suonata decisamente più roca.
«Ni, ma che fai? Io non ho capito. Mi stai ascoltando?»
«Parla.»
«Cosa devo dirti? Ma oggi sono uscita senza reggiseno e non ne ne sono neanche accorta. Che poi non mi stai neanche ascoltando. Sei troppo intento a fare qualcosa che non ho capito. Guarda che me ne accorgo.»
Quelle parole e quella risatina nervosa, avevano devastato la mente di Niall. La sua mano stava facendo un ottimo lavoro e lui faticava a non fare rumore.
«Rebs, ti richiamo tra un secondo.» aveva detto troppo velocemente e aveva chiuso la chiamata appena in tempo per emettere un gemito liberatorio.
«Cazzo...» e sentì la sua mano sporcarsi di liquido caldo. Si lasciò cadere con la schiena contro al divano e si godette gli ultimi residui dell'orgasmo.
«Porca puttana.»
Doveva alzarsi da lì, darsi una pulita e un contegno e richiamare Rebecca.
O forse era meglio di no.
Amore, ti richiamo stasera.
Mi hai chiuso il telefono in faccia.
Scusa haha.
Che ridi? Cretino!
Goditi il bagno, l'allenamento e stasera ti chiamo e ti aiuto a finire i compiti.
O meglio, mi aiuti a non farli a causa dell'immensa distrazione quale sei per me.
È un onore.
Scemo. Ora mi infilo in vasca. Ci sentiamo dopo. O forse direttamente stasera. Spero che durante l'allenamento non incontri nessuno... tipo Marco.
Quello della festa? Il ciclista che ha provato a baciarti?
Ma... ma come fai a sapere queste cose?
Ho i miei informatori.
Io ucciderò Danilo.
Io ucciderò Marco se prova solo a sfiorarti.
Cosa sei, geloso?
Cazzo, sì!
Per tutta risposta, aveva ricevuto la faccina della scimmietta che si copre gli occhi imbarazzata. Poteva immaginare il viso rosso di Rebecca in quel momento.
E lei nuda.
Niall piagnucolò. Il suo amico ai piani bassi sembrava aver vita propria.
Adesso mi infilo in vasca. Muoio dal freddo.
Ecco, appunto.
Buon proseguimento, piccola.
Grazie. Anche a te.
Se solo lei avesse saputo di cosa... non che sarebbe stato soddisfacente come poco prima al telefono con lei, ignara di tutto. Ma ne sentiva il bisogno. Di nuovo.
Niall aveva ancora la mano appiccicosa. Si abbassò direttamente i pantaloni per facilitare le cose. Beh, tanto valeva.
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Ride Together ●niallhoran●
أدب الهواةSport. Sport. Sport. La sua bici. Niall Horan. Sport. Era difficile che nella vita di Rebecca ci fosse spazio per altro. Non che l'ultimo particolare, Niall, ci fosse davvero. Lui c'era, ma non c'era. Era solo un idolo, un sogno della ragazzina che...