79)

1.4K 80 7
                                    

Rebecca sorrideva di nuovo. Aveva messo da parte tutti i problemi per un po' e aveva iniziato a fare il conto alla rovescia dei giorni che mancavano prima di rivedere Niall.
«A San Valentino non prendere impegni.» le aveva detto inizialmente il cantante al telefono. Voleva farle una sorpresa, ma era difficile non dirle che sarebbe tornato a Palermo da lei. E visto che Rebecca non ce la faceva più e voleva sapere assolutamente quando si sarebbero visti di preciso, era giusto dirglielo. Le avrebbe di sicuro risollevato il morale.
Dopo aver sentito quelle parole, Rebecca gli aveva perforato un timpano. «Che vuoi che impegni prenda? Posso farmi invitare a cena da Marco se vuoi!»
«Il pensiero non ti deve neanche toccare per un millesimo di secondo! L'unico tuo Valentino qui sono io!»
«Quindi... verrai da me?» aveva sussurrato, mentre delle lacrime le salivano agli occhi immancabilmente.
«E non sai quanto e come ho intenzione di venire.» la frase maliziosa l'aveva fatta scoppiare a ridere. Dopotutto Niall era frustrato e aveva capito che farsi le seghe davanti a una Rebecca nuda su Skype rendeva il tutto anche peggio. Non che non gli piacesse dirle che cosa fare, vederla masturbarsi come se in quel momento stesse personalizzando il porno migliore della sua vita. Ma diavolo, Niall voleva baciarla, toccarla e farci l'amore. Quindi sì. Quello era davvero frustrante.
«Sei uno scemo.»
«Uno scemo che non vede l'ora di abbracciarti di nuovo, piccola.»
E quando il 14 febbraio Niall aveva messo piede in quella città italiana, elettrizzato al massimo, aveva dovuto trattenersi dall'andare a prenderla direttamente a scuola. Avrebbero creato il caos ed era meglio evitare. Era preferibile stare alla larga da tutti quei giovani occhi indiscreti.
Li aveva aspettati sotto casa di Danilo. Su quel particolare Rebecca era all'oscuro, visto che le aveva fatto credere che sarebbe arrivato la sera stessa di quel giorno. La ragazza si era irrigidita quando aveva visto il ragazzo di spalle. Lo avrebbe riconosciuto ovunque. Aveva passato troppi anni della sua vita a studiarlo dalle foto e adesso dal vivo. A Rebecca piaceva fissare quella bellezza intensamente per stampare ogni suo particolare nella sua testa e poterlo ricordare anche quando lui non c'era. Diciamo che quella era un'abitudine di entrambi.
Il cuore aveva iniziato a batterle fin troppo velocemente. «Niall!»
Danilo si era messo a ridere, mentre lei aveva gettato lo zaino per terra, per poi correre verso il cantante, che aveva messo via il telefono e si era voltato finalmente verso di lei.
Niall non aveva fatto neanche il minimo sforzo per afferrarla al volo. Rebecca aveva intrecciato le gambe intorno alla sua vita e gli aveva poggiato le mani sul viso, come se volesse toccarlo per essere certa che fosse davvero lì. Gli occhi blu le sorridevano. Quanto le era mancata quella sfumatura di colore? Le loro labbra si unirono in bacio bisognoso, che li lasciò senza fiato.
«Ciao, amore mio.»
E adesso perché Rebecca stava piangendo? Era scoppiata così, senza neanche sapere il perché. O forse sì... l'ultimo mese era stato orribile senza di lui e averlo di nuovo lì la faceva sentire meglio. Quello era un pianto felice, di sollievo.
«Hey, hey... e queste lacrime?» chiese Niall dolcemente, facendo strofinare con tenerezza i loro nasi.
«Mi sei mancato così tanto.»
«Anche tu, dolcezza. Ma adesso sono qui. Pronto a farti vivere il miglior San Valentino della tua vita.»
Non che in realtà ci volesse molto visto che essendo sempre stata sola non ne aveva mai festeggiato uno. Anzi, quel giorno le aveva sempre fatto schifo. Ma lui era Niall e, ormai Rebecca lo sapeva, gli piaceva fare le cose in grande.
Avevano passato insieme a Danilo, dopo aver pranzato a casa di quest'ultimo, tutto il pomeriggio, seduti sui gradini del palazzo davanti al portone, con Rebecca gettata sulle gambe di Niall a bearsi del suo calore e ad ascoltare Danilo che imbarazzato al massimo raccontava loro di Deo. 
Poi, Rebecca e Niall avevano salutato il loro amico e si erano separati per mezz'ora. Rebecca non era stata d'accordo, ma Niall non ne aveva voluto sapere. «Devo finire di organizzare le ultime cose. Tra mezz'ora passo a prenderti. Fatti una doccia...»
«Mi stai dicendo che puzzo?»
Lo sguardo di Niall diceva già tutto. Alzò gli occhi al cielo prima di continuare: «Indossa qualcosa di carino e... e niente, dammi un bacio.»
Rebecca lo accontentò prima di scappare in casa. Mezz'ora di tempo non era poi così tanto per prepararsi. Pensava che avrebbe avuto difficoltà con alcune cose... lei aveva già tutto pronto per quella sera, a prescindere dalla sorpresa di Niall. Quella volta non si era fatta aiutare nemmeno da Danilo per scegliere il tutto. Stava cominciando a diventare più brava... a voler essere dannatamente sexy per il suo ragazzo.
«Dove vai con questo vestito?» sua madre l'aveva intercettata mentre lei stava indossando dei tacchi neri. «E quelle scarpe... c'è Niall?»
«Sì.»
«Me lo presenti almeno?»
«Lo faccio salire, tra dieci minuti dovrebbe essere qui.»
Appena arrivi sali. Mia madre ti vuole conoscere.
Ho ansia.
Rebecca aveva ridacchiato, mentre il citofono suonava.
Rebecca aveva afferrato la borsa ed era corsa in salotto, per trovare Niall in jeans e camicia davanti a sua madre nell'imbarazzo più totale.
«Ciao.» Niall aveva tentato il saluto in italiano, solo per ricevere uno sguardo poco convinto dalla donna.
«Ciao, Niall.» e si erano stretti la mano.
Entrambi si voltarono verso di lei, che andò in loro in soccorso.
La ragazza aveva appena tradotto due frasi, poi erano fuggiti.
«Sono stati i cinque minuti più strani della mia vita. Quella donna fa paura.» aveva detto sulle scale.
Rebecca borbottò cose incompeensibili in italiano. «Però le piaci. Ti ha promosso quando hai detto che mi terrai al sicuro.»
E Niall ghignò soddisfatto. «Amore, mi sono dimenticato di dirti che sei bellissima. Questo vestito è favoloso.»
Era un vestito rosso abbastanza semplice, ma elegante con il collo alto e la gonna morbida fino a sopra il ginocchio.
«Anche tu. Questa camicia bianca... mmh non vedo l'ora di togliertela.»
Ecco... Niall sarebbe impazzito se lei avesse iniziato in quel modo.
Si fermarono davanti ad una Range Rover bianca parcheggiata sotto casa della ragazza. Niall l'aveva noleggiata proprio per l'occasione.
«Madame.» Niall le aprì la portiera, sorridendole e lasciandola senza fiato.
Dio, quella macchina era comoda. Ne voleva una. Niall salì dal lato del guidatore.
«Credo di avere una strana fissa per te al volante.»
Niall si mise a ridere. «Tu hai una fissa stratosferica per me in generale.»
Rebecca si mise a ridere con lui, perché non aveva per niente torto.
«Sei bravo a guidare.»
«Ti insegnerò io a farlo questa estate appena finisci la scuola, promsso.»
Rebecca annuì. Ci contava davvero. «Mi dici dove stiamo andando?»
Niall aveva intrecciato le loro mani e se le era portate alla bocca per baciare quella di Rebecca, per poi lasciarle unite sul cambio. Ovviamente non rispose alla domanda.
La ragazza si rese conto che si stavano dirigendo verso il porto solo alla fine. Si erano sbarazzati dell'auto e Niall l'aveva trascinata con sé verso il molo.
«Non possiamo andarcene da Palermo, Ni!»
«Ma infatti non è ciò che voglio.»
Quando si erano fermati davanti al piccolo yacht, Rebecca si era sentita mancare il fiato.
Il respiro caldo di Niall sul collo la fece rabbrividire. «Ed ecco dove io e te passeremo tutta l'intera notte. Buon San Valentino, amore mio.»

Ride Together ●niallhoran●Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora