66)

1.5K 83 5
                                    

«Casa dolce casa.» Niall fece un respiro profondo, come se potesse effettivamente sentire l'odore familiare della sua abitazione. Poi sospinse Rebecca all'interno, poggiandole la mano sul sedere.
Rebecca guardava tutto con gli occhi spalancati. Già dall'esterno si vedeva quanto fosse grande la villa e dopo averla vista tantissime volte dietro ad uno schermo del telefono, faceva davvero un grande effetto metterci realmente piede all'interno.
«Mi casa es tu casa.» il sussurro del ragazzo all'orecchio l'aveva fatta rabbrividire. «Dovresti guardare la tua faccia.» Niall se la rise, visto che la ragazza non emetteva una parola. «E devo ancora mostrarti tutte le stanze, come l'armadio dentro cui scommetto sparirai e che alla fine svaligerai. E non immagino la tua reazione quando vedrai la villa ad LA.» sembrava logorroico.
«Non dovresti pavoneggiarti solo perché sei ricco sfondato.»
E il ragazzo si mise a ridere. «Adesso ci sistemiamo per questi due giorni, se magari vuoi farti una doccia in cui mi lasci guardare... o insieme!»
Rebecca aveva soltanto sollevato gli occhi al cielo.
«O se hai fame proprio come ne ho io... o se sei stanca e vuoi dormire. No okay, ho cambiato idea, non posso aspettare.»
«Aspettare cosa, Niall?»
«Il tuo regalo in giardino.» la voce era uscita squillante ed entusiasta. «Devi venire con me assolutamente.» la afferrò per il braccio e la trascinò all'esterno, oltre la vetrata.
Rebecca non poteva che essere un po' confusa e sconvolta da quell'atteggiamento di Niall... un tantino da fuori di testa.
«Chiudi gli occhi.» le ordinò Niall, ma Rebecca lo ignorò, guardandosi intorno. «Avanti, chiudili.»
Solo quando lei lo aveva fatto, Niall le aveva lasciato le mani. «Resta qui e continua a tenerli chiusi. Ti dico io quando aprirli. Non sbirciare.»
«Ma mi stai mettendo troppa curiosità.»
«Non aprirli!» la voce di Niall diventava sempre più lontana.
Rebecca era tentata di aprire e capire che cosa lui stesse facendo, ma per una volta diede ascolto al ragazzo.
«Adesso aprili.»
Quando Rebecca poggiò gli occhi sulla bicicletta che Niall teneva in piedi, le sue mani iniziarono a tremare e dovette chiuderle a pugno.
«Che significa?» sussurrò davvero con un filo di voce.
«Sorpresa!» quella bici era in titanio, poteva vederlo da lì. Quella bici era uno degli ultimi modelli usciti in commercio. Quella bici era costata a Niall una fortuna. Rebecca avrebbe scommesso che lui aveva speso qualcosa come quindicimila euro.
«È mia?»
Niall annuì con un sorriso smagliante. E di sicuro non si aspettava che lei lo raggiungesse con un paio di falcate e iniziasse a tirargli dei cazzotti sul braccio o comunque dove le capitava. «Ma sei impazzito?» Rebecca urlò.
Niall non poteva neanche fermare i colpi, perché se avesse lasciato andare la bici, sarebbe caduta per terra.
«Ahia! Ma sei impazzita tu? Ferma, piccola!» azzardò, tenendo la bici con una sola mano e attirando Rebecca a sé con l'altro braccio.
«Niall, no!»
«No? Hey, ti calmi? E io che speravo nel tuo compiacimento.»
«Ti sarà costata tantissimo.» e poi era scoppiata a piangere.
Niall spalancò gli occhi, poi si mise a ridere. «È questo il problema? Andiamo! Rebs, hey. Non piangere. A meno che non siano di felicità. Rebs, sto per lasciare la bicicletta.»
E la ragazza aveva allungato un braccio per poterla afferrare. Per sicurezza... Nel momento in cui la sua mano afferrò il tubo freddo della bici, le sue lacrime si arrestarono, tanto veloci come erano arrivate.
«Perché lo hai fatto? Un regalo così... è troppo.» aveva detto con voce tremante, allontanandosi da Niall e iniziando ad ispezionare il suo regalo.
«Dimmi solo se ti piace.»
«È bellissima.» era fin troppo sconvolta.
«Allora è perfetto. Il negoziante che me l'ha venduta è stato ore a spiegarmi tutti i vantaggi di questa bici, ma non ci ho capito nulla. Poi gli ho chiesto se era una bici vincente e lui ha risposto che dipendeva dal ciclista e che se era bravo, assolutamente vincente. Così l'ho comprata.»
«Stai dicendo che non vinco mai?»
Niall sbuffò. «Sto dicendo che una ciclista ottima come te merita una bici come questa e adesso non dirmi che non puoi accettarla o qualche altra stronzata del genere, perché non ho la minima intenzione di riportarla indietro. Anche perché sto investendo su di te, quindi va a vantaggio mio, no?»
«Investire? Che vuoi dire?»
«Oh nulla di preoccupante.»
«Niall!»
«Devi solo fidarti di me. Ho detto che avrei risolto tutti i tuoi problemi. Ci sto lavorando. A tempo debito ti dirò tutto.»
«Sei completamente pazzo.»
«No, sono follemente innamorato. Adesso vuoi provarla?»
Rebecca si morse il labbro. Sembrò perfino pensarci. «Io odio amarti così tanto. E sì, dannazione. Voglio provarla.»
Niall aveva sorriso e poi indietreggiato. Aveva guardato Rebecca che osservava la bicicletta attentamente ancora per qualche attimo e aveva avuto perfino il tempo di prendere il telefono per poter riprendere il momento in cui lei era salita sulla bici e aveva iniziato a girare in giardino.
«Cristo, è fenomenale.» diceva nel mentre.
Niall ridacchiò. «Sono così contento che ti piaccia.»
Aprì Instagram e fece una storia riprendendo la ciclista: «Rebs, mi fai provare la bici?»
«Col cavolo! Me la rompi!» non si era neanche accorta di essere ripresa.
«Guarda che so andare in bici.»
«Ma questa è un gioie...» si fermò, accorgendosi finalmente del ragazzo che riprendeva. Era già alla seconda storia.
«Prima non la volevi nemmeno e ora...»
E Rebecca gli alzò il medio, facendolo scoppiare a ridere.
«Fottimi.» disse Niall in modo accattivante. «O forse è meglio che lo faccio io.» quella era stata l'ultima frase che aveva detto nel video postato. Era sicuro che sarebbe esploso il caos, ma non gliene poteva fregare di meno. Lui, dopotutto, era il ragazzo che aveva scritto Slow Hands e tutti lo sapevano.
Rebecca scese dalla bici e la poggiò delicatamente da parte. Corse verso Niall saltandogli in braccio e baciandolo con passione. «Grazie, Niall. Grazie.»
«Questo e altro per la mia principessa.»
Rebecca si sciolse al sentire quella frase.
«Però voglio il mio premio ora.»
«Che premio?»
«Non stavo scherzando prima, Rebs. Fai la doccia con me.»
«Ma Ni...»
«Andiamo, il ciclo ti è praticamente finito. È solo una doccia.» tentò di persuaderla, rimettendola con i piedi per terra.
Rebecca lo guardò negli occhi blu. E alla fine, lei afferrò il lembo del maglionicino di Niall, tirandolo appena su. Annuì. «Va bene.»
E Niall non poteva fare altro che sorridere immensamente. Aveva squittito di gioia e si era sporto a baciarla con fin troppa intensità.
«Ti amo.»
L'aveva presa di nuovo in braccio e l'aveva condotta all'interno. Come unica direzione possibile il bagno con l'immensa doccia, dove Niall avrebbe iniziato a realizzare con piacevole soddisfazione alcune delle sue fantasie.

Ride Together ●niallhoran●Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora