Siete già in auto?
Sì. E sono innamorata.
E di chi? Ti lascio per qualche ora e tu ti innamori?
Di Basil.
Hahaha, ti do ragione. Lo amo anche io.
Niall aveva mandato proprio la sua guardia del corpo a prelevarli in aeroporto e si era rivelato essere una delle persone più carine con cui Rebecca avesse mai parlato.
Le aveva riferito subito quanto Niall fosse euforico quel giorno e quanto fosse contagiosa la sua allegria. «Non lo vedevo in questo modo da quando si è comprato da solo una chitarra firmata da appendere al muro di casa.» aveva detto, ridendo nel mentre.
Meet e soundcheck praticamente finiti. Dimmi che sei qui.
Non ci avevano messo molto ad arrivare a destinazione.
«Santa merda, che fila.» commentò Danilo, veramente sorpreso.
Rebecca gli tirò un cazzotto sulla spalla. «Che pensavi, scusa? È Niall!»
Basil si era messo a ridere. «È un bene allora che non dobbiate farla. Niall vuole che tu stia in prima fila per vedervi meglio, quindi vi scorto fino ad un certo punto.»
Siamo appena entrati, superando tutti.
Ti senti una vip, piccola? Haha.
No. Io mi sento male direttamente.
Erano passati da una piccola entrata laterale e si erano fermati davanti a delle guardie. Praticamente, avevano saltato uno step e quando le porte si sarebbero aperte, loro sarebbero stati i primi.
Ti salvo io, piccola.
«Ah, prima che mi dimentichi e Niall mi uccida. Questa è per te.» Basil le stava porgendo qualcosa dentro ad una busta.
E lei guardò Basil con gli occhi spalancati.
«Ha detto che momentaneamente ne ha scelta una lui. Poi ti sceglierai quella che preferisci. Voleva dartela lui, ma poi credeva che potessi sentire freddo prima.»
Era una felpa. Una felpa di Niall. Non aveva niente di particolare, era sportiva, grigia e con la scritta Quiet.
Rebecca trattenne il respiro, perché ricordava perfettamente quando lui l'avesse messa diversi anni prima.
«Ci vediamo dopo, ragazzi.» Basil era sparito e Rebecca si voltò verso Danilo con la felpa tra le mani.
«Oh mio dio.» sussurrò, prima di affondare il viso nel tessuto ed inspirare il profumo che sarebbe dovuto essere di Niall Horan. Era fortissimo e buonissimo, tanto da inebriarle la mente. Si sarebbe messa a ridere se avesse saputo che Niall l'aveva cosparsa del suo profumo prima di uscire di casa.
Danilo la guardava con un sorriso dolce, mentre lei mugolava, cercando di non dare di matto. Si era messa la felpa sulle spalle, annodando le maniche al suo collo.
Hai così paura che muoia di freddo?
Ti piace?
La amo. Grazie.
Le porte si erano finalmente aperte e le fan venivano verso di loro, aspettando solo di entrare nella sala principale del teatro.
Quello era il primo concerto così importante per Rebecca e l'emozione era fin troppo forte. Era un bene che avesse accanto Danilo, che aveva intrecciato le loro dita e l'aveva trascinata nei primi posti. Erano praticamente attaccati alle transenne e il palco era davvero vicinissimo. Niall sarebbe stato lì sopra all'incirca un'ora dopo. Non poteva farcela, sarebbe morta prima.
Gavin James salì sul palco e lei canticchiò qualche canzone.
Ti vedo. Sai quanto mi batte il cuore?
Beh, adesso anche quello di Rebecca stava galoppando.
Dove sei?
Dietro le quinte. Non puoi vedermi. Posso scendere dal palco e rapirti?
Fallo.
Non posso. Ascolta Gavin. È bravo. E tu stai messaggiando.
Sono qui per Niall Horan. Gavin James sarà anche bravo, ma non è Niall.
«Se dico a quella ragazza accanto a me che stai messaggiando con Niall, secondo te ci crede?» Danilo si guardava intorno con curiosità. Era uno dei pochissimi ragazzi lì dentro. Ed era alto. Si sentiva un po' a disagio. Si sarebbero potuti sedere sulle poltroncine dietro di loro, ma significava perdere il posto davanti alle transenne e non riuscire manco a stare più in piedi.
«Non credo proprio.» Rebecca ridacchiò, dandogli una spinta giocosa, prima di tornare al suo telefono.
Niall, dietro le quinte, aveva spalancato gli occhi vedendo quella scena. Rebecca e quel ragazzo sembravano fin troppo intimi. E lui si sentì improvvisamente stupido. Perché non le aveva neanche chiesto con chi sarebbe venuta al concerto. Si era concentrato prevalentemente sul fatto che lei fosse lì. Ed effettivamente, quel particolare lo stava uccidendo. Perché la ragazza che sognava quasi tutte le notti era finalmente lì, fin troppo vicina a lui.
I won't say I love you if you don't.
Niall aveva appena citato Nervous, la canzone che stava cantando Gavin in quel momento.
I love you.
Quella risposta gli fece venire i brividi. Non si aspettava che lei fosse così veloce a rispondere e che lo facesse in quel modo. E quella risposta lo rassicurò molto, distraendolo dal ragazzo biondo che le stava accanto.
Anche io, piccola mia.
Sei pronto?
Non proprio. E tu?
«Niall, vieni qui.»
Il ragazzo dovette voltare la testa e distogliere lo sguardo dalla ragazza, anche se non avrebbe voluto. Era troppo bella, perfino con i capelli incasinati. E vederla con la sua felpa sulle spalle lo eccitava decisamente... in tutti i sensi.
Niall non riusciva proprio a capirsi. Era così perso.
Persone gli ronzavano intorno, tecnici per mettergli i microfoni; le ragazze che si occupavano del suo trucco, dei suoi capelli e del suo look. Erano tutti troppo agitati quei pochi attimi prima che Niall salisse sul palco.
Gli parlavano, ma lui annuiva appena. Era troppo intento a non far scappare il suo cuore fuori dal petto.
No, per niente. Anzi sì. Sì. Sono finalmente pronta per te. O almeno, mi sto autoconvincendo.
Un sorriso immenso gli nacque sul viso. Era tutto ciò che voleva leggere.
Un microfono gli venne messo in mano. Si sentiva ancora un po' vuoto senza le chitarre, visto che aveva ancora il problema alla mano. Ma per quella sera, quella mancanza era colmata da altro. Era colmata da lei.
Gavin scese dal palco e gli diede il cinque.
«Sei stato grande, amico.»
«Grazie, Niall. Buona fortuna.»
E poi Niall Horan venne catapultato sul palco come tutte le volte.
Niall si doveva ancora abituare alle luci puntate sui suoi occhi, quando aveva detto: «Buonasera, New York!»
Ma alla fine aveva messo a fuoco tutto, il teatro pieno, i suoi fan, Rebecca.
I loro occhi si incontrarono ed entrambi sentirono le gambe diventare instabili.
Si sorrisero e tutto andò al posto giusto.
E Niall iniziò a cantare.
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Ride Together ●niallhoran●
Hayran KurguSport. Sport. Sport. La sua bici. Niall Horan. Sport. Era difficile che nella vita di Rebecca ci fosse spazio per altro. Non che l'ultimo particolare, Niall, ci fosse davvero. Lui c'era, ma non c'era. Era solo un idolo, un sogno della ragazzina che...