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«Niall, muovi quelle chiappe!»
Il cantante aveva gli occhi spalancati, mentre guardava la salita che gli si prospettava davanti.
«Tu sei pazza se pensi che io riuscirò a fare una salita del genere!»
«Non scendere dalla bici!»
«Ma come vuoi che faccia? Posso fare questa salita solo strisciando! Non su una bici da corsa! E poi perché non mi hai fatto mettere le mutande? Che fastidio!»
Rebecca cercava di non ridere mentre guardava Niall nella sua tuta da ciclista, che continuava ad aggiustare con le mani James all'interno.
«Perché ti avrebbe fatto irritazione con i pantaloncini così aderenti e poi ti saresti lamentato fino all'anno prossimo.»
«Ma quale pazzoide decide di andare ad allenarsi con la moglie professionista?»
Rebecca sbuffò divertita e decise anche lei di scendere dalla bici. Si avvicinò al ragazzo e gli passò una mano, con tanto di guanto da ciclista, tra i capelli sudati. «Sei un frignone.»
«Non è vero!»
«E poi non ci stiamo allenando. È solo un'uscita romantica in bici.»
Niall non disse nulla per qualche attimo, crogiolandosi della coccola della ragazza. «E quando hai il ciclo come fai? Non te le metti le mutande?»
E Rebecca scoppiò a ridere. «Ho un marito tutto scemo.»
«Ma fottutamente sexy dentro questa cosa aderente.» e indicò se stesso con la mano, agitando le sopracciglia nel mentre. «Stai sbavando dal momento in cui mi hai visto.»
«Ti direi di no solo per il gusto di contraddirti, ma diavolo, hai proprio ragione. E adesso muovi quel culo sexy, voglio arrivare in cima. E a quanto pare ci tocca farlo a piedi trascinandoci dietro le bici, perché qualcuno si rifiuta di pedalare.»
«Sono vecchio ormai per certe cose.»
«Hai solo venticinque anni, Niall.»
«Ma sono già sposato.»
«Solo perché l'hai voluto tu.»
«E anche tu.»
«Ma io non mi lamento.»
«Neanche io.»
Rebecca ricordava ogni singolo attimo di quel giorno così importante. Dopotutto era passato pochissimo tempo, ma lo avrebbe ricordato per tutta la vita. Aveva indossato un vestito bellissimo, verde e aderente che si apriva alla fine in una gonna morbida con un piccolo strascico e con tanto di maniche in pizzo ricamato. Niall aveva davvero buon gusto, visto che era stato proprio lui a scegliere quel vestito. Le aveva detto che si era innamorato ancora di più, se era possibile, solo guardandola con quell'abito (perché le risaltava il culo in modo fantasticamente pauroso, ma erano dettagli). E poi c'era Niall, anche lui bellissimo nel suo abito completamente bianco, ma con i bordi e la cravatta dello stesso verde del vestito della ragazza. Come avrete già potuto capire, li avevano comprati insieme quella mattina stessa, perché Niall si era svegliato con l'idea geniale che quello sarebbe stato il loro giorno. Il 10 agosto del 2018. «Perché la traccia dieci del mio album è You And Me, la canzone che sentivamo la prima volta che abbiamo fatto l'amore. La canzone che ti dedico sempre. La nostra canzone.» così si era giustificato. E poi perché erano a Los Angeles e avevano Deo e Danilo lì, che insieme ad altri due amici stretti di Niall, sarebbero stati perfetti per fare i loro testimoni.
E Rebecca non aveva potuto fare a meno di dire sì. Non avrebbe mai dimenticato le emozioni che aveva provato quel giorno con il suo principe accanto. Il momento in cui avevano firmato con mani tremanti e in cui si erano scambiati le fedi, che Niall aveva già fatto preparare da almeno un mese prima di allora. Quella stessa fede che Niall si era "dimenticato" di togliere prima di salire sul palco durante la tappa di Detroit e che aveva scatenato il panico nel fandom e perfino tra gli amici e la famiglia del cantante. Maura era stata offesa e arrabbiata con loro per quasi due settimane e Niall le aveva dovuto ripetere almeno tre volte al giorno che avevano già in programma di fare una cerimonia in chiesa e in sala degna di tale nome non appena Rebecca avesse compiuto ventun'anni e che in quel caso l'avrebbero tenuta pienamente in considerazione.
E poi la cena romantica che avevano avuto da soli dopo che erano ufficialmente sposati per lo stato. Il primo sesso da marito e moglie. Se doveva essere sincera quella parte Rebecca la ricordava meno, perché da stupidi idioti quali erano, avevano bevuto troppo vino ed erano entrambi belli che andati.
Rebecca tornò alla realtà sentendo il verso di Niall, che si era messo di nuovo a spostare James nei pantaloncini.
«Sai di cosa mi lamento io?»
«Dei pantaloncini a cui non sei abituato? La smetti di disturbare James? Gli fai male.»
«Non farei mai del male al mio uccello. E no, io mi lamento del fatto che ti accontento sempre e che rischiamo di morire tra queste colline.»
Rebecca sbuffò. «Sei melodrammatico come pochi, Ni. Non farei mai morire mio marito.» Entrambi adoravano definirsi in quel modo. «Forza, continuiamo, che quando arriviamo in cima ti do da mangiare.»
«Mi tratti come un cane.»
«Non è assolutamente vero. Magari come un bimbo.»
«Muoviti. Dobbiamo continuare questa salita e mi si stanno congelando le gambe.» dopotutto erano l'unica parte che avevano non coperta dalla tuta.
Rebecca ridacchiò e cercò di baciare Niall, che però si era allontanato schifato, riprendendo a camminare.
Era rimasta basita, ferma al suo posto per un attimo. «Niall!» gli aveva urlato e lo aveva sentito ridere.
«Muovi quelle chiappe d'oro, Rebecca. Dobbiamo arrivare in cima.»
Aveva gonfiato le guance indispettita ed era salita di nuovo sulla bicicletta. Le erano bastate due pedalate per raggiungere il ragazzo.
«No, Rebs! Non è giusto, così mi lasci indietro!» Niall si era lagnato subito.
«Pazienza!»
«Non mi lasciare qui da solo che mi viene un attacco di panico e muoio! Non voglio morire in Scozia, voglio farlo in Irlanda!»
Effettivamente quella strada era completamente deserta. Per fortuna avevano beccato la bella giornata, perché se avesse piovuto avrebbero dovuto rinunciare alla loro gita in bici. Niall glielo aveva promesso. Visto che lei lo aveva accompagnato ad uno dei suoi eventi di golf proprio lì in Scozia, Rebecca ne aveva approfittato per tentare la salita di Bealach na Bà, che in molti le avevano consigliato. Con lui dietro era un suicidio, ma alla fine si stava rivelando divertente e con lati positivi (come il cantante vestito da ciclista sopra ad una bici da corsa, sudato e inferiore a lei). E poi, Niall non l'avrebbe mai fatta andare da sola.
Evidentemente in quel momento Niall si era spaventato davvero, perché era stato rapido a rimettersi sulla bicicletta e a seguire sua moglie, nonostante la pendenza per lui faticosa. Inutile dire che Rebecca aveva dovuto afferrargli la mano e spingerlo un po' e che quando erano arrivati in cima, Niall si era gettato per terra per morto.
«Sto avendo un infarto. Lo sapevo!»
Rebecca lo aveva ignorato palesemente. Gli dava perfino le spalle. «Caspita. Da qui la vista è strepitosa.»
«Rebecca! Ho bisogno di un'ambulanza.»
La ragazza si era girata. «Vengo a farti la respirazione bocca a bocca.»
«Questo sì che è ragionare.»
Rebecca ghignò e si inginocchiò vicino alla testa di Niall. Lo afferrò per il viso e lo baciò sottosopra. Le loro lingue si intrecciarono subito e il viso di Niall si sospinse maggiormente verso il suo.
«Sei stato un ciclista bravissimo, amore mio. Sono orgogliosa di te. Pensa che il ritorno sarà praticamente tutto in discesa.»
«Mi ruzzolerò giù, ci scommetto.»
Rebecca si mise a ridere. «Prometto che se stai per morire chiamo un elicottero.»
«Perché, qui sopra c'è campo?»
«Con gli iPhone che abbiamo, no di sicuro.»
«Consolante.» e poi le afferrò le guance con una sola mano per tornare a baciarla. «Possiamo fare l'amore qui? Tanto non c'è nessuno.»
«Neanche un professionista riuscirebbe a tirarlo fuori da quella tuta per fare l'amore qui.»
«Oh, ci riuscirei eccome.»
«Spogliandoti. E non appena lo tiri fuori, James scappa a gambe levate. Con questo freddo non ti si alza neanche.»
«Ma ti pare!» Niall sbuffò, allontanandola da sé. «Allora dammi da mangiare, donna.» lo schiaffo che ricevette sullo stomaco lo fece gemere di dolore.
«Parlami di nuovo così e sarò io a prendermela con il tuo culo per una volta.»
Il gemito di Niall si tramutò ad uno di frustrazione misto a piacere. «Non mi tentare.»
Rebecca ghignò. «Stupido.» disse, prima di alzarsi per prendere il cestino che aveva attaccato alla sua bici e lo zainetto in quella di Niall. «Ti alzi da terra, cretino?»
Il cantante era ancora spalmato contro il terreno. Rebecca gli lanciò lo zaino addosso.
«Ahia! Ma lo vedi come mi tratti?»
«Te lo meriti. Aiutami.»
Niall sbuffò e si mise a sedere, tirando fuori dallo zainetto una tovaglia da picnic e una coperta.
Niall si era avvolto in quest'ultima e aveva allargato le braccia. Invito fantastico per Rebecca, che si tuffò addosso a lui senza pensarci due volte. Mentre Niall li scaldava, Rebecca aveva aperto i panini che aveva preparato con tanta cura prima di iniziare la loro avventura e aveva iniziato a dividerli con Niall. Lo imboccava e gli lasciava qualche bacio dove capitava.
«Mangia pure tu, piccola. Smettila con questi baci.»
«Oggi mi stai rifiutando di continuo.» si imbronciò.
«Ma se ti ho chiesto di fare l'amore e ti sto tenendo in braccio.»
«Non è vero.»
«D'accordo. Dico la verità: puzzi.»
«Non è vero!»
Niall si mise a ridere e poi gemette per il pizzicotto che si era beccato. «Un pochino è vero, proprio come puzzo pure io. Abbiamo fatto chilometri in bici. Ecco perché sono così affamato. Prendi un altro panino.»
Rebecca sbuffò ed eseguì.
«Però hai ragione, amore. Da qui la vista è fantastica.»
Rebecca ghignò e spostò il viso di Niall con le dita sul suo mento sbarbato. «Devi guardare il panorama. Non me.»
«Ho una cosa da dirti, dolcezza.»
«In realtà anche io.»
«Vai, prima tu.»
«No, prima tu.»
Niall ridacchiò. «Mi hanno chiesto di te.»
«Chi?»
«Vogliono fare diventare la moglie di Niall Horan una modella di capi sportivi.»
«Cosa?» Rebecca si mise a ridere.
«Ma ho detto no.»
La ragazza spalancò gli occhi. «Perché no?» praticamente urlò. «Tu puoi fare il modello e io no?»
«Ovviamente. Pensa al fatto che poi mi toccherà venire con te ad ogni set fotografico e lamentarmi perché sei mezza nuda, in posizioni che non mi piacciono. E poi dovrò comprare tutte le edizioni esistenti del magazine perché non voglio che vedano mia moglie in quelle pose sexy. Poi pensa se ti fotografano di culo! No, no, no.»
Rebecca cercò di non ridere. Gli coprì la faccia con la mano. «Sei geloso come pochi!»
«Ma sei mia.» Niall si sporse in avanti per baciarla e per dispetto fu Rebecca ad allontanarsi quella volta.
Niall non si scoraggiò e le baciò la spalla.
«Facevi prima a non dirmelo allora, scemo.»
Niall scrollò le spalle. «Era giusto che te lo dicessi. Allora, adesso tocca a te dirmi la tua cosa.»
Rebecca gli accarezzò la guancia e sorrise. «Mamma ha finalmente chiuso le pratiche del nostro caso. Hanno dato ulteriori anni a Mario. Resterà al fresco per un po'.»
Niall sorrise vittorioso. «Questa sì che è una bella notizia.» e poi la baciò.
Nessuno dei due sapeva per quanto tempo erano rimasti lì su sulla montagna accoccolati e a chiacchierare, ma alla fine si erano dovuti alzare.
«Ni, sbrigati. Che se fa buio poi ci perdiamo e rischiamo davvero di morire qui congelati.»
Niall si era affrettato per davvero. «Certo, amore mio... che fatica la mia vita con te.»
Rebecca sorrise divertita, salendo sulla bici. Sapeva che Niall stava scherzando e che adorava la loro vita insieme. Glielo ripeteva ogni giorno da quando lei si era trasferita con lui a Londra nella stessa casa. Loro erano perfetti insieme.
«Niall, muoviti!»
E poi aveva iniziato la discesa a velocità eccessiva.
«Rebecca, aspettami!»
«Sempre!» urlò, ma continuando a pedalare e ridendo nel mentre.
Niall sollevò gli occhi al cielo divertito. «Rebecca!»


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ZAN ZAN, APPARIZIONE FULMINEA NON PROGRAMMATA. E PROPRIO COME UN FULMINE A CIEL SERENO VI COMUNICO CHE QUESTO È IL PENULTIMO CAPITOLO DELLA STORIA E CHE IL PROSSIMO È L'EPILOGO. E DIRETE PURE CHE ERA ORA. VI AMO.
- MANU

Ride Together ●niallhoran●Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora