5 - metodi

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A dire della preside "il mio compagno di studi" verrà da me nel pomeriggio.

Lyla sostiene che sarà un ragazzo e abbiamo avuto una discussione. Secondo lei se fosse stata una ragazza avrebbe usato il femminile, ma io sostengo che poiché è predominante il maschile quando si generalizza, può benissimo essere una femmina. Spero solo che le mie speranze non siano infondate.

Non so l'orario preciso in cui verrà da me, ma devo mantenere la calma e non farmi prendere dall'ansia che è una mia fedele compagna in molte situazioni.

Al termine delle due lezioni che ho seguito, torno nell'appartamento, e Patty si è finalmente svegliata.

Che dire, è spaventosa da vedere il mattino. I capelli sono tutti scompigliati ed hanno davvero bisogno di essere pettinati. Si vede lontano un chilometro che ha dormito poco ore e che è stanca.

Ridacchio fra me vedendo che anche lei che è sempre perfetta, è umana.

《Cucino qualcosa?》chiedo per sembrare gentile. Mangia sempre in giro o cose già pronte.

《Se vuoi》dubito che sia in grado di preparare una pasta anche se la dispensa è piena di cibo. La prima cosa carina che mi ha detto quando sono arrivata è che posso mangiare ciò che c'è, perché suo padre le manda il cibo ma lei preferisce uscire e non sa cucinare.

Mangiamo la pasta al pomodoro e gli ingredienti che ho avuto a disposizione erano proprio di prima qualità, lei sprepara e io nel frattempo faccio una doccia, almeno questo lo sa fare.

Voglia di studiare non ne ho, Lyla segue alcuni corsi in più facoltativi, Patty è uscita come suo solito e io devo aspettare uno sconosciuto, o meglio una sconosciuta.

Sento bussare alla porta e mi alzo dal divano di scatto notando che sono le cinque. Mi sono addormentata. Prego mentalmente che sia una ragazza.

Prima di aprire mi fermo davanti allo specchio al lato sinistro della porta controllando di essere presentabile e passo le mani fra i capelli. Non vorrei far scappare nessuno.

Prendo un bel respiro e apro la porta.

Inclino la testa vedendo chi c'è. Primo sono sconvolta perché è qui a rompermi ancora, secondo sto aspettando un'altra persona e quindi non ho tempo da perdere.

《Tu? Cosa vuoi?》

Che cosa vuole ancora?

《Chloe Gravity Roodney》non capisco se me lo sta chiedendo o affermando.

《Sono sempre io》rispondo scocciata portandomi le mani ai fianchi. Noto come segue i miei movimenti e mi sento parecchio in soggezione. Come ieri si crea un momento di silenzio in cui ci osserviamo zitti.

《Io sono Samuel Candemn e la preside mi ha chiesto di seguirti per tornare in pari con il programma》

Spalanco gli occhi. Non c'era qualcuno di meglio? Con che criterio lo ha scelto? Doveva prendere uno intelligente, non stupido. E cosa più importante: doveva essere femmina!

Sussurro un "non è possibile" e lui corruga la fronte.
Non so che dire, ieri sera l'ho trattato di merda pensando che non lo avrei più rivisto e ora scopro che lo dovrò vedere si e no tutti i giorni.

《Posso entrare?》chiede dolcemente fissandomi perplesso. Mi discosto un
poco dalla porta, che si trova ancora aperta dietro di me, facendolo passare.

E se fosse un maniaco che si è inventato tutto? Inizio a martellarmi il cervello in cerca di una soluzione.

Lui si dirige verso il divano dove sono sparsi i libri fra cui mi ero addormentata.

《Scusa per il disordine, ma sono arrivata solo ieri》Sono le prime parole che riesco ad articolare. Lo sorpasso chinandomi a prendere i libri per spostarli sul tavolino. Prende posto e si siede con non chalance. So che mi sta fissando, sento il suo sguardo addosso.

《Si lo so, me l'hanno detto》alla sola idea che lui sappia qualcosa su di me mi viene un blocco allo stomaco.

《Cos'altro ti hanno detto?》chiedo voltandomi e sedendomi proprio di fronte a lui. Siamo troppo vicini per i miei gusti, ma non posso sembrare spaventata.

Sposta lo sguardo su di me iniziando a parlare
《Studentessa brillante del mio stesso corso, che però ha avuto qualche problema ed ora ha bisogno di un pò d'aiuto per rimettersi in carreggiata》sintetizza con poche parole gesticolando, ma io voglio sapere di più.

《Che tipo di problemi?》tanto ormai peggio di così non può andare dopo quello che è successo ieri sera. Lo guardo negli occhi e lui fa lo stesso.

《Non lo so, si chiama privacy, dovresti dirmelo tu》schiocca la lingua sul palato lasciandomi a bocca aperta e spostandosi leggermente verso di me.

《Preferirei di no》concludo meravigliandomi della forza con cui sono riuscita a sorvolare sull'argomento, senza scoppiare a piangere. Di certo tutto sarebbe più facile se sapesse come stanno realmente le cose, ma non voglio fargli pietà o rivedere uno sguardo come quello di ieri di Matthew. Non voglio che le persone mi dicano "mi dispiace", non me ne faccio niente delle loro parole inutili che nascondono menefreghismo, mascherato da falsa pietà. Ciò di cui ho bisogno è qualcuno che mi stia affianco, ma nessuno si vuole prendere un impegno del genere, nessuno pensa a che cosa io provi veramente. Passerà dicono tutti.

《Beh allora lo scoprirò》mi lancia un'occhiata alzando il sopracciglio, mi maledico, lo ha sicuramente preso come una sfida ed io sprofondai nel divano.

《Un'altra cosa, come hai fatto a trovare la mia stanza ieri sera?》corruga la fronte spostandosi all'indietro.

《Ho i miei metodi》chiude il discorso velocemente. Fa anche il misterioso.

D'un tratto sento un cellulare che suona e lo vedo alzarsi per estrarre il suo dalla tasca dei pantaloni, da dove aveva preso il mio ieri sera. Sembra quasi sospirare.

Fissa per un attimo lo schermo e poi risponde

《Si, no se vuoi posso essere lì fra un'oretta》
Ha intenzione di restare qui un'altra ora? Con chi sta parlando?

《Subito? Ma sono impegnato.
Si, è una cosa importante.
No piccola, anche tu sei importante.》

Improvvisamente sposta il cellulare dell'orecchio osservandolo storto. Quella che sembra essere la sua fidanzata gli ha appena sbattuto il telefono in faccia, strana la ragazza.

Mi alzo prontamente per accompagnarlo o in qualche modo mandarlo fuori da casa mia.

《Devi andare?》chiedo puntando lo sguardo su di lui in attesa di una risposta che stenta ad arrivare.

Vedo la mascella contrarsi mentre ripone il telefono.

Sposta lo sguardo su di me incontrando il mio. Devo ammettere che seppur stupido è proprio un bel ragazzo.

《Si, mi dispiace. Torno domani, a che ora hai l'ultima lezione?》Mi volto di scatto frugando fra il cartame che
ho accumulato in un solo giorno estraendo il foglio degli orari.

《Chimica fino alle 2.20pm》pronuncio scoraggiata all'idea di dover studiare con quello lì.

《Perfetto, allora arrivo per le tre》sorride e lo accompagno

《Allora ciao》sorrido

《A domani》sospiro preoccupata per quello in cui mi sono cacciata.

Il mio cellulare vibra in tasca e sblocco lo schermo vedendo uno stralcio di un messaggio sconosciuto

"Attenta a con chi passi il tempo"

Che scherzi sono questi? Alle superiori si mandavano messaggini intimidatori, ora ho 19 anni, no grazie. Chiunque abbia voglia di scherzare l'ha fatto con la persona sbagliata. Non ho intenzione di rispondere. Mi sorprendo che le persone facciano ancora cose così.

Angolo autrice
Come pensate andrà fra Samuel e Chloe?

qotd: Siete mai andati a sciare?

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