43 - non ricordi proprio niente?

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Apro gli occhi sbadigliando, come se non avessi riposato. Sento la testa dannatamente pesante e un dolore pulsante alle tempie.

Immediatamente noto un braccio circondarmi la vita e trasmettermi calore. Mi guardo intorno, ma non capisco dove mi trovo, la stanza è ampia con pareti blu e mobili chiari. Mi muovo piano, curiosa di capire dove sono, ma non appena mi volto non c'è chi mi aspettavo.

Samuel dorme beato e tranquillo con le labbra socchiuse.
Allungo una mano verso il suo viso scostandogli dei ciuffi che gli ricadono sulla fronte. Sembra un angioletto.
Mi incanto a fissarlo finché vengo distratta.

Abbasso lo sguardo sulla maglia poco familiare che mi avvolge. Immediatamente alzo le lenzuola mentre un brivido di freddo mi percorre la schiena. Lui è a torso nudo e io indosso l'intimo, non credo sia successo qualcosa. Cerco con lo sguardo qualche indizio, ma non ne scorgo alcuno. Sospiro sollevata.

Alcuni trofei e medaglie attirano la mia attenzione, purtroppo non distinguo le figure nelle foto, ma sono sicura sia la stanza di un ragazzo.

Potrei essere in un altro stato per quello che ne so, ricordo solamente Wesley che mi conduceva fuori dal Black Tiger dove ho passato la serata con Brick e i suoi amici.

Sposto il braccio di Samuel e riesco ad alzarmi senza svegliarlo. Scorgo una porta e scopro che all'interno vi è un bagno, così posso almeno sistemarmi un pò. Chissà cos'è successo e perché sono qui, devo essermi ubriacata, ma cosa c'entra Samuel? Sento una strana sensazione sulla pelle, come se stessi andando a fuoco e non ne comprendo il motivo. Guardo il mio riflesso sullo specchio al di sopra del lavandino ed ho un dejavu. Mi ritorna alla mente il trucco marcato che indossavo ieri sera, chissà se mi avranno riconosciuto.

Torno nella stanza e non appena mi ci affaccio trovo Samuel a gambe incrociate sul letto, con sguardo perso.

《Ciao》sussurro facendogli puntare gli occhi su di me e un piccolo sorriso gli fa alzare l'angolo della bocca facendo intravedere la fossetta.

《Buongiorno》

《Dove siamo?》chiedo avvicinandomi al lato del letto dove ho dormito e noto i miei vestiti piegati su una sedia.

《È la mia vecchia casa, vivevamo qui quand'ero piccolo, ma è ancora di nostra proprietà e a volte la usiamo》spiega mentre i miei occhi vagano sul suo corpo scolpito. È così strano, un'impulso incontrollato mi dà l'impressione di aver posato le mani su di lui, sarà il post sbornia.

《Perché siamo qui?》

《Non ricordi?》esclama alzando di poco il tono e scuoto la testa.

《Ero con Wesley, ma poi non so che cosa sia successo》ammetto giocando con l'orlo della maglia che profuma di Samuel.

《Mi ha chiamato e ti ho portato qui》conclude in breve e posso notare una nota di fastidio nelle sue parole.

《Non ricordi proprio niente?》chiede di nuovo, ma non posso fare altro che ripetere il mio gesto. Non ho idea di cosa sia successo.

《Credo sia ora di tornare all'università》si alza dirigendosi verso l'armadio da cui estrae una maglia e dei pantaloni puliti. Mi alzo per riprendere i miei vestiti scomodi e cambiarmi. Aspetto che se ne vada in bagno o da qualche altra parte, ma rimane fermo sul posto.

《Devo cambiarmi》esclamo imbarazzata, ma non accenna a muoversi. Ridacchia per poi alzare gli occhi e dirigersi verso il bagno. Che gli prende? Controllo che se ne sia andato e mi cambio. Sono costretta a togliere la maglia a cui ormai ero abituata e a malincuore la ripongo.

Mi avvicino ad una fotografia di una famiglia composta da due adulti e due bambini. Riconosco immediatamente lo sguardo vispo di Samuel e la sua fossetta ed alla sua destra vi è una bellissima bambina dai capelli chiari, come quelli della madre, dev'essere sua sorella, non sapevo ne avesse una.

Another Step   #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora